mercoledì 15 agosto 2012

TALL AL ZAATAR

12 AGOSTO 1976 Per ricordare la strage del campo profughi palestinese di Tall El Zaatar (Beirut) caduto dopo 53 giorni di resistenza disperata. All’alba del 12 agosto 1976, i miliziani fascisti della Falange, delle Tigri del Libano e i kataebisti cristiano-maroniti, penetrati nel campo con l’inganno, trucidano senza misericordia gli scampati all’assedio che sono usciti dai rifugi per organizzare il trasporto dei feriti. Nelle stradine di terra c’è una caccia all’uomo feroce, anche con i coltelli. Gli uomini del campo dai 15 ai 40 anni sono tutti eliminati a freddo. Lo stesso destino capita a donne e ai loro bambini. Vengono assassinati 60 infermieri. Più tardi, in due riprese, il convoglio della croce rossa raccoglie direttamente dalle mani delle milizie cristiane alcune migliaia di persone. Sono contro il muro, un’immagine di vergogna. Un testimone afferma che l’entrata nord del campo, a Dekuaneh, è una visione terribile, di orrore. Per muoversi tra le stradine, dove regna l’odore del putrido, dove decine e decine di cadaveri giacciono al suolo tanto che è impossibile contarli, bisogna usare la maschera. C’è chi alla resa preferisce la morte combattendo. Chi, fatto prigioniero, è ferocemente torturato prima di essere eliminato. [da “La diaspora palestinese in Libano e i tempi della guerra civile”, di mariano mingarelli] immagine-tall-el-zaatar-cm29x40 di Sergio Michelini "La cantata rossa" Ma che nessuno nessuno dico che nessuno pianga! Non una lacrima dalle terre segrete del nostro dolore non una lacrima! Perché in piedi in piedi sono morti Che nessuno pianga! In piedi accanto al pozzo e alle radici del pane Che nessuno pianga! In piedi fra le stagioni testarde del loro lavoro Che nessuno pianga! In piedi con le scarpe indosso e con fucili Che nessuno pianga! In piedi da barricate parlando alle stelle Che nessuno pianga! In piedi con gli occhi fissi ai fiumi di Palestina Che nessuno pianga! In piedi tracciando strade immense verso il ritorno Che nessuno pianga! In piedi con doni di speranza ai bimbi del futuro Che nessuno pianga! In piedi Ahmed Fathma Ibrahim in piedi Mervath Abeth Leila in piedi Youssef il nonno e il piccolo Fadh che aveva tre anni in piedi ognuno dei trentamila di Tall el Zaatar e che nessuno nessuno dico che nessuno pianga! Non una lacrima! Perché vedete? Li hanno scacciati dalla loro terra e dal loro sogno li hanno dispersi li hanno rinchiusi nei campi gli hanno messo un numero chiamandoli profughi li hanno venduti su tutti i mercati e quando hanno preso il fucile “Banditi!” hanno gridato e li hanno uccisi torturati massacrati divisi e gli hanno detto “Tu non avrai patria!” ed essi in piedi con la loro statura abitano il mondo abitano il mondo abitano il mondo! Video: La cantata rossa
12 AGOSTO 1976 Per ricordare la strage del campo profughi palestinese di Tall El Zaatar (Beirut) caduto dopo 53 giorni di resistenza disperata. All’alba del 12 agosto 1976, i miliziani fascisti della Falange, delle Tigri del Libano e i kataebisti cristiano-maroniti, penetrati nel campo con l’inganno, trucidano senza misericordia gli scampati all’assedio che sono usciti dai rifugi per organizzare il trasporto dei feriti. Nelle stradine di terra c’è una caccia all’uomo feroce, anche con i coltelli. Gli uomini del campo dai 15 ai 40 anni sono tutti eliminati a freddo. Lo stesso destino capita a donne e ai loro bambini. Vengono assassinati 60 infermieri. Più tardi, in due riprese, il convoglio della croce rossa raccoglie direttamente dalle mani delle milizie cristiane alcune migliaia di persone. Sono contro il muro, un’immagine di vergogna. Un testimone afferma che l’entrata nord del campo, a Dekuaneh, è una visione terribile, di orrore. Per muoversi tra le stradine, dove regna l’odore del putrido, dove decine e decine di cadaveri giacciono al suolo tanto che è impossibile contarli, bisogna usare la maschera. C’è chi alla resa preferisce la morte combattendo. Chi, fatto prigioniero, è ferocemente torturato prima di essere eliminato. [da “La diaspora palestinese in Libano e i tempi della guerra civile”, di mariano mingarelli] immagine-tall-el-zaatar-cm29x40 di Sergio Michelini "La cantata rossa" Ma che nessuno nessuno dico che nessuno pianga! Non una lacrima dalle terre segrete del nostro dolore non una lacrima! Perché in piedi in piedi sono morti Che nessuno pianga! In piedi accanto al pozzo e alle radici del pane Che nessuno pianga! In piedi fra le stagioni testarde del loro lavoro Che nessuno pianga! In piedi con le scarpe indosso e con fucili Che nessuno pianga! In piedi da barricate parlando alle stelle Che nessuno pianga! In piedi con gli occhi fissi ai fiumi di Palestina Che nessuno pianga! In piedi tracciando strade immense verso il ritorno Che nessuno pianga! In piedi con doni di speranza ai bimbi del futuro Che nessuno pianga! In piedi Ahmed Fathma Ibrahim in piedi Mervath Abeth Leila in piedi Youssef il nonno e il piccolo Fadh che aveva tre anni in piedi ognuno dei trentamila di Tall el Zaatar e che nessuno nessuno dico che nessuno pianga! Non una lacrima! Perché vedete? Li hanno scacciati dalla loro terra e dal loro sogno li hanno dispersi li hanno rinchiusi nei campi gli hanno messo un numero chiamandoli profughi li hanno venduti su tutti i mercati e quando hanno preso il fucile “Banditi!” hanno gridato e li hanno uccisi torturati massacrati divisi e gli hanno detto “Tu non avrai patria!” ed essi in piedi con la loro statura abitano il mondo abitano il mondo abitano il mondo!