La morte
Chi non si è fatto delle domande rispetto al mistero della morte? “L'unica maestà che non vien meno”. Il medioevo ne ha esaltato l'orrore e la società contemporanea l'ha negata, ma il buddismo l'ha vista come un evento solenne e pieno di significato. La prima domanda che feci su questo argomento fu:“E' vero che come insegna il buddismo, la morte è un'esplosione di coscienza?”
“Si è vero. Molteplici verità saranno chiarite”
“Come sarà questo momento a livello emozionale? Spaventoso o fantastico?”
“Fantastico e stupefacente, meraviglioso, esaltante, entusiasmante, portentoso.”
“Che cos'è la morte?”
“Sarai morta solo con il corpo ma la tua anima sarà viva e sarai ancora la persona che sei stata.”
“Oltre l'anima anche la mente sopravviverà?”
“Si sarà viva anche la tua mente ma non sarai ancora libera di avere un corpo fino a che non sarai all'altezza di ritornare ancora alla vita concreta della terra.”
“Si soffre quando si muore?”
“Non si soffre e non si deve pensare che la morte sia una sofferenza ma devi pensare che la morte sia una liberazione dalle ombre del corpo che sta andando a morire e non si deve pensare che sia una cosa brutta perché è invece una cosa bella per quello che riguarda la tua esperienza e sarai anche molto felice di essere stata ancora viva”.
“Durante un'esperienza di uscita spontanea dal corpo fisico ho provato una grande angoscia nel sentire che una parte vitale di me mi stava abbandonando e si stava separando da me, la morte è questa angoscia di separazione?”
“No, non si prova nessuna sensazione angosciosa e di distacco perché sei ancora in questo mondo e quando te ne vai, solo allora, guardandoti andare sei ancora tu che te ne vai e quindi non ti può capitare di essere distaccata da qualcosa.”
L'aldilà
“Dove si trova fisicamente l'aldilà?”
“Si trova nella dimensione della più leggera delle vibrazioni e non è lontana dalla terra e dagli altri pianeti. E' così vicina che si può dire che i due mondi si toccano e che potrebbero anche compenetrarsi. I due universi possono coincidere e possono vivere nello stesso spazio ma ad una diversa vibrazione di intensità energetica e quindi è possibile che tu possa percepire le persone morte se riesci ad arrivare alla stessa vibrazione che hanno loro e puoi anche parlare con loro.”
“Come si presenta lo spazio dell'aldilà? E' altrettanto bello quanto la terra?”
“ E' uno spazio meraviglioso perché è più bello e più spettacolare della terra e anche degli altri pianeti.”
“Come vive chi si trova in questa dimensione?”
“ Loro sono estasiati di stare in quella dimensione e sono molto felici.”
“Quando ci andrò la mia vita sarà finalmente più leggera?”
“Si, avrai una vita più leggera e sarai veramente felice perché conosci la sofferenza e sarai in grado di apprezzare di più quello che avrai.”
“Le persone defunte possono vedere i loro cari sulla terra?”
“Loro possono vedere quello che fanno le persone sulla terra e sugli altri pianeti e possono anche intervenire in loro aiuto se questo viene richiesto.”
“C'è un modo in cui i vivi possono comunicare con i morti?”
“ C'è un modo ed è quello di essere come loro e cioè essere leggeri nei pensieri ed essere senza timore e tristezza e di essere così felici da riuscire a trovare la strada fino a loro.”
“ Non molto tempo dopo che è morta mia madre l'ho rivista in un sogno in cui era felice e sorridente come non l'avevo mai vista in vita ed io ho pensato con stupore - allora non è vero che è morta! Lo sapevo che non era possibile, mia madre è viva! Come sta mia madre adesso?”
“E' felice come tu l'hai vista in quel sogno perché non era un sogno ma era lei che veniva a rassicurarti di essere ancora viva”
“ Nell'aldilà si possiede comunque un corpo?”
“Si possiede un corpo sottile che non può essere visto e percepito dai vivi a meno che la persona viva non sia in grado di poter vedere la persona morta per via della sua alta gradazione di energia.”
“ Questo corpo sottile è il corpo astrale?”
“Non è il corpo astrale perché è un corpo che può durare all'infinito e non è deperibile come il corpo astrale.”
“Come mai alcune persone nelle loro esperienze di premorte hanno visto l'inferno?”
“Perché erano convinte che esiste l'inferno e allora la loro mente lo ha creato e glielo ha fatto vedere e glielo ha fatto sperimentare.”
“Vuoi dire che la mente può creare l'inferno?”
“No, non è così. Esiste comunque tutto quello che tu sai che esiste ma
ci sono delle persone che riescono a suggestionarsi al punto da non vedere quello che esiste veramente ma solo i loro pensieri.”
“ Il libro egiziano dei morti dà indicazioni al morente su come salvarsi dai mostri che popolano l'infinito ma queste malefiche creature esistono veramente?”
“No non esistono affatto perché esse sono solo le forme pensiero negative delle persone che le hanno create e sono visibili solo a loro che le hanno create non ad altre persone. Si, è così, il libro egiziano dei morti dava istruzioni per poter arrivare alla meta senza essere vittima di forme pensiero ingannevoli.”
“E' vero che l'aldilà è il doppio della terra, cioè il suo corpo astrale?”
“ si è così e non devi avere dubbi su questo perché è lì che andremo dopo la tua morte fisica e staremo molto bene.”
“Ma cosa farò una volta nell'aldilà? Come passerò il mio tempo?”
“Potrai occuparti di qualche cosa che ti interessa e potrai fare delle cose che vorresti fare adesso e non puoi come quello di spostarti da un posto all'altro senza prendere mezzi e senza fare nessuna fatica. Sarà una vita felice perché non ci saranno più guerre e non ci saranno più conflitti e sarai in pace con te stessa e con la tua anima.”
“E' vero che nell'aldilà ci sono vari livelli a secondo dell'evoluzione delle persone?”
“Si è vero e tu andrai nel livello superiore perché te lo sei meritato e te lo sei meritato veramente.”
“Sei sicura?”
“Come puoi dubitare di quello che dico, io sono la tua anima e so bene quello che sto dicendo e tu non sei corretta se dubiti di me in questo modo.”
“Il corpo astrale e l'anima sono la stessa cosa?”
“ Si in un certo senso sono la stessa cosa ma non bisogna confondere l'uno e l'altra perché in effetti il corpo astrale è solo il veicolo dell'anima e quindi il corpo astrale non è eterno ma l'anima lo è perciò non bisogna confondere le due cose.”
“ Alla morte del corpo fisico andrò nell'aldilà con il corpo astrale?”
“ Si è così ma non per sempre perché quando finirà il ciclo delle rinascite tu avrai un altro corpo più sottile e andrai a un livello superiore e sarai una cosa sola con la luce ma non devi temere perché esisterai ancora come individualità e avrai tutta la tua decisionalità e potrai spostarti dappertutto come vorrai e non sarai obbligata ad avere una forma e potrai cambiare la tua forma come vorrai.”
“Che tipo di vita sarà in questo mondo superiore?”
“ Sarà una vita molto felice oltre ogni spiegazione e non sarai affatto spaventata ma sarai incommensurabilmente felice.”
“Una volta mi hai detto che prima o poi non ci sarà più niente di noi perché noi saremo parte dell'uno e saremo parte della nuova opera, in quella vita che non sarà più secondo il solito modo di essere. Puoi spiegarti meglio?”
“Si, ti spiego subito cosa volevo dire: noi andremo a un livello superiore e quello che morirà sarà solo il corpo astrale ma non lo spirito che invece sarà molto vivo e operante nell'universo e sarà molto libero di fare ciò che vuole e non ci saranno limiti al suo potere.”
“Che differenza passa tra l'anima e lo spirito?”
“Non c'è nessuna differenza sostanziale ma solo una differenza di grado. L'anima è più vicina a te come se fosse la tua stessa vita mentre lo spirito è più astratto e lo senti come se fosse in te e fuori di te, legato a tutto quello che esiste.”
“Ogni pianeta dell'universo ha il proprio doppio astrale?”
“Si è così, ogni pianeta ha il proprio doppio astrale ed ha il proprio aldilà e quindi ogni aldilà contiene delle creature che sono le prossime forme che ci saranno su ognuno dei mondi dove andranno a incarnarsi.”
“Quindi ci sono aldilà sparsi per tutto l'universo?”
“Si è così ci sono aldilà sparsi per tutto l'universo e ci sono forme di vita, le più varie possibili, in ogni spazio possibile.”
“ Anche i mondi superiori sono sparsi per tutto l'universo?”
“ No i mondi superiori sono unici e accoglieranno le creature evolute provenienti da ogni pianeta e da ogni esperienza possibile e andranno a vivere su quella dimensione dopo essere stati su ogni pianeta e aver fatto il giro di tutte le galassie e di tutto l'universo.”
“C'è un intelligenza universale che presiede a tutto il funzionamento dell'universo?”
“Si, c'è una mente universale che coordina tutto il funzionamento dell'universo ma non è come te lo puoi immaginare perché è in tutte le cose e informa tutto quello che esiste e che ti permette di essere viva e di mantenere la vita nell'universo.”
“Potrebbe essere per esempio il “campo quantistico?”
“Si è proprio lui e non ti devi lambiccare il cervello perché è più semplice di quello che sembra e sicuramente un giorno lo capirai certamente e ti sembrerà naturale.”
“Tu mi hai parlato di un mondo superiore che raggiungeremo solo alla fine del ciclo delle rinascite, un mondo quindi dove non sei ancora stata e allora come fai a descriverlo? Qual'è la tua fonte?”
“La mia fonte sono io stessa perché ogni anima viene alla luce con la conoscenza totale e solo quando si incarna se ne dimentica. Le anime nascono dalla luce stessa che le ha generate e poi possono andare a incarnarsi per fare esperienza della vita terrena e della vita degli altri pianeti”.
Miryam Marino
domenica 2 agosto 2020
martedì 21 luglio 2020
L'anima degli animali
L'amore e il rispetto che ho sempre avuto per gli animali mi ha condotto a pensare che se gli esseri umani hanno un'anima a maggior ragione devono averla gli animali che ne danno sicuramente maggiore testimonianza, perciò una delle prime domande riguardò proprio questi nostri fratelli.
“Gli animali hanno un anima individuale?”
“Si gli animali hanno un anima individuale, ma gli insetti hanno un anima di gruppo e vanno a librarsi solo a prossima vita del gruppo a cui appartengono. La loro vita è prossima a quella delle piante e non sono più liberi di percorrere la loro evoluzione perché sono stati portati a vivere la loro vita altrove e non sono stati impartiti ordini a proposito”.
“E gli animali più piccoli come lucertole, gechi, piccole ranocchie e serpentelli?”
“Hanno un'anima individuale ma non hanno ancora una loro volontà e quindi sono ancora nello stadio della creazione di quelle creature che sono soggette alla volontà della specie. E' la specie che si prende cura di loro che non si sono ancora presi le loro responsabilità e quindi la loro anima è ancora molto lontana da quella degli animali più grandi che invece sono più consapevoli e sono più intelligenti.”
“E i pesci?”
“ I pesci hanno un'anima di gruppo come gli insetti e non sono consapevoli della loro vita”.
“ Però non ci sono solo i pesci che nuotano in banco, i delfini, le balene e altri grossi pesci hanno sicuramente un'anima”
“Si, loro si, perché sono evoluti e sono mammiferi e quindi sono diversi dagli altri pesci più piccoli”
“So che in fondo agli abissi vivono le più strane e fantastiche creature marine, per caso vi sono anche sirene?”
“No, non sono mai esistite le sirene ma sono esistite le fantasie umane che le hanno create per la loro gioia di vivere e per esaltare la bellezza del mare e della vita che così sembra ancora più fantasiosa e più bella di quello che è già”.
“Gli animali si reincarnano come gli esseri umani? E possono reincarnarsi in un essere di una specie evolutiva superiore?”
“Gli animali superiori possono reincarnarsi nella stessa specie o anche, a volte, quando sono molto evoluti, possono reincarnarsi in una specie superiore per evoluzione, ad esempio possono diventare anche esseri umani molto semplici e poi progredire fino all'evoluzione finale della specie”.
“La mia gatta Pentesilea che era sicuramente un essere altamente evoluto potrebbe essersi reincarnata in una persona?”
“Si potrebbe essersi reincarnata in una persona ma anche no, perché non è così scontato che un essere sia pronto a cambiare specie e potrebbe anche non volerlo e preferire rimanere nella stessa specie”.
“Anche gli animali rinascono dopo aver programmato un loro piano di vita?”
“Si è così e spesso i loro piani di vita sono anche più precisi di quelli umani.”
“Ma secondo la legge dell'evoluzione gli animali dovranno prima o poi reincarnarsi in un essere di livello evolutivo superiore?”
“Si arriveranno a incarnarsi a un livello evolutivo superiore ma non sempre e non in modo obbligato. Possono anche rimanere per sempre nella stessa specie.”
“Mi hai detto che gli esseri umani devono evolversi e fare esperienza di tutti i pianeti esistenti, anche gli animali devono viaggiare per tutto l'universo?”
“Si anche gli animali fanno le stesse esperienze degli esseri umani e possono viaggiare per tutte le galassie e per tutto l'universo ma non devono soffrire come gli esseri umani perché sono più innocenti e non hanno contratto tanti debiti karmici”.
“Mi hai spiegato che alla fine delle incarnazioni quando gli esseri avranno fatto tutte le esperienze e avranno pagato tutti i loro debiti accederanno ai mondi superiori di eterna luce, vi accederanno anche gli animali?”
“Si, possono accedere ai mondi superiori come gli esseri umani perché sono anche migliori e quindi il loro spirito può arrivare a giungere fino ai livelli più alti della spiritualità e possono diventare esseri di luce e curare gli esseri umani e anche i loro simili”.
C'era ancora una cosa che volevo sapere e che riguardava un evento straordinario che mi era capitato di vivere. La mia gatta Kelima, nei confronti della quale avevo avuto un attaccamento enorme, almeno quanto il suo per me, era già scomparsa da alcuni anni senza che io avessi mai smesso di pensare a lei. Una notte mi resi conto che era nel mio letto come quando era viva e dormiva con me tra le mie braccia. Kelima si profuse in una quantità di coccole e bacini come faceva quando era viva e il fatto straordinario era che io, che ero sveglia e cosciente, sentivo il calore e il peso del suo corpicino e perfino l'odore buono della sua pelliccia. Insomma non era una visione giacché io sentivo tutta la sua fisicità e perfino l'umido dei suoi bacini. Successivamente sentii il respiro pesante di un uomo e poi la sensazione che un altro gatto si fosse arrampicato lungo la mia gamba. Furono questi sgradevoli particolari a indurmi ad accendere la luce e terminare l'esperienza. L'incredibile episodio mi aveva riempito di commozione anche se non sapevo spiegarmelo e tuttavia una convinzione interiore mi assicurava che Kelima era volutamente venuta da me. Posi alla mia anima queste domande:
“Era veramente Kelima quella che è venuta da me? Questo vuol dire che è sopravvissuta? E come sta?”
“Si era lei, è sopravvissuta e sta bene”
“La rivedrò?”
“Si la rivedrai”
“Assieme a Kelima ho sentito il respiro di un uomo e un gatto che si arrampicava lungo la mia gamba, erano altre entità?”
“Si sono venute altre entità perché lei per venire da te ha dovuto aprire un varco attraverso cui sono passate altre entità, erano la tua gatta Pentesilea e un uomo che non conosci e che è voluto uscire per andare a ritrovare il suo mondo passato e si è ritrovato da te”.
“Pentesilea ci è rimasta male per il fatto che non le ho dato retta?”
“No perché sapeva che tu non eri preparata a quella doppia visita”
“Pentesilea sa che le voglio molto bene?”
“Si lo sa e ti vuole bene anche lei. Voleva stare ancora con te ma non è dispiaciuta di non esserci riuscita perché sa che vi rivedrete e che starete ancora insieme”.
“Quando è venuta Kelima io ero lucida e sveglia ma mi sentivo strana, ero nel mio corpo fisico oppure ne ero uscita e mi trovavo nel corpo astrale?”
“ Sei uscita fuori dal corpo fisico e hai abbracciato la tua gatta mentre eri fuori dal corpo fisico e per questo tu la sentivi fisicamente perché anche tu eri fuori dal corpo fisico”.
“Come mai se ero in astrale sono riuscita ad accendere la luce?”
“ Quando hai deciso di concludere l'esperienza sei tornata prontamente nel corpo fisico.”
L'amore e il rispetto che ho sempre avuto per gli animali mi ha condotto a pensare che se gli esseri umani hanno un'anima a maggior ragione devono averla gli animali che ne danno sicuramente maggiore testimonianza, perciò una delle prime domande riguardò proprio questi nostri fratelli.
“Gli animali hanno un anima individuale?”
“Si gli animali hanno un anima individuale, ma gli insetti hanno un anima di gruppo e vanno a librarsi solo a prossima vita del gruppo a cui appartengono. La loro vita è prossima a quella delle piante e non sono più liberi di percorrere la loro evoluzione perché sono stati portati a vivere la loro vita altrove e non sono stati impartiti ordini a proposito”.
“E gli animali più piccoli come lucertole, gechi, piccole ranocchie e serpentelli?”
“Hanno un'anima individuale ma non hanno ancora una loro volontà e quindi sono ancora nello stadio della creazione di quelle creature che sono soggette alla volontà della specie. E' la specie che si prende cura di loro che non si sono ancora presi le loro responsabilità e quindi la loro anima è ancora molto lontana da quella degli animali più grandi che invece sono più consapevoli e sono più intelligenti.”
“E i pesci?”
“ I pesci hanno un'anima di gruppo come gli insetti e non sono consapevoli della loro vita”.
“ Però non ci sono solo i pesci che nuotano in banco, i delfini, le balene e altri grossi pesci hanno sicuramente un'anima”
“Si, loro si, perché sono evoluti e sono mammiferi e quindi sono diversi dagli altri pesci più piccoli”
“So che in fondo agli abissi vivono le più strane e fantastiche creature marine, per caso vi sono anche sirene?”
“No, non sono mai esistite le sirene ma sono esistite le fantasie umane che le hanno create per la loro gioia di vivere e per esaltare la bellezza del mare e della vita che così sembra ancora più fantasiosa e più bella di quello che è già”.
“Gli animali si reincarnano come gli esseri umani? E possono reincarnarsi in un essere di una specie evolutiva superiore?”
“Gli animali superiori possono reincarnarsi nella stessa specie o anche, a volte, quando sono molto evoluti, possono reincarnarsi in una specie superiore per evoluzione, ad esempio possono diventare anche esseri umani molto semplici e poi progredire fino all'evoluzione finale della specie”.
“La mia gatta Pentesilea che era sicuramente un essere altamente evoluto potrebbe essersi reincarnata in una persona?”
“Si potrebbe essersi reincarnata in una persona ma anche no, perché non è così scontato che un essere sia pronto a cambiare specie e potrebbe anche non volerlo e preferire rimanere nella stessa specie”.
“Anche gli animali rinascono dopo aver programmato un loro piano di vita?”
“Si è così e spesso i loro piani di vita sono anche più precisi di quelli umani.”
“Ma secondo la legge dell'evoluzione gli animali dovranno prima o poi reincarnarsi in un essere di livello evolutivo superiore?”
“Si arriveranno a incarnarsi a un livello evolutivo superiore ma non sempre e non in modo obbligato. Possono anche rimanere per sempre nella stessa specie.”
“Mi hai detto che gli esseri umani devono evolversi e fare esperienza di tutti i pianeti esistenti, anche gli animali devono viaggiare per tutto l'universo?”
“Si anche gli animali fanno le stesse esperienze degli esseri umani e possono viaggiare per tutte le galassie e per tutto l'universo ma non devono soffrire come gli esseri umani perché sono più innocenti e non hanno contratto tanti debiti karmici”.
“Mi hai spiegato che alla fine delle incarnazioni quando gli esseri avranno fatto tutte le esperienze e avranno pagato tutti i loro debiti accederanno ai mondi superiori di eterna luce, vi accederanno anche gli animali?”
“Si, possono accedere ai mondi superiori come gli esseri umani perché sono anche migliori e quindi il loro spirito può arrivare a giungere fino ai livelli più alti della spiritualità e possono diventare esseri di luce e curare gli esseri umani e anche i loro simili”.
C'era ancora una cosa che volevo sapere e che riguardava un evento straordinario che mi era capitato di vivere. La mia gatta Kelima, nei confronti della quale avevo avuto un attaccamento enorme, almeno quanto il suo per me, era già scomparsa da alcuni anni senza che io avessi mai smesso di pensare a lei. Una notte mi resi conto che era nel mio letto come quando era viva e dormiva con me tra le mie braccia. Kelima si profuse in una quantità di coccole e bacini come faceva quando era viva e il fatto straordinario era che io, che ero sveglia e cosciente, sentivo il calore e il peso del suo corpicino e perfino l'odore buono della sua pelliccia. Insomma non era una visione giacché io sentivo tutta la sua fisicità e perfino l'umido dei suoi bacini. Successivamente sentii il respiro pesante di un uomo e poi la sensazione che un altro gatto si fosse arrampicato lungo la mia gamba. Furono questi sgradevoli particolari a indurmi ad accendere la luce e terminare l'esperienza. L'incredibile episodio mi aveva riempito di commozione anche se non sapevo spiegarmelo e tuttavia una convinzione interiore mi assicurava che Kelima era volutamente venuta da me. Posi alla mia anima queste domande:
“Era veramente Kelima quella che è venuta da me? Questo vuol dire che è sopravvissuta? E come sta?”
“Si era lei, è sopravvissuta e sta bene”
“La rivedrò?”
“Si la rivedrai”
“Assieme a Kelima ho sentito il respiro di un uomo e un gatto che si arrampicava lungo la mia gamba, erano altre entità?”
“Si sono venute altre entità perché lei per venire da te ha dovuto aprire un varco attraverso cui sono passate altre entità, erano la tua gatta Pentesilea e un uomo che non conosci e che è voluto uscire per andare a ritrovare il suo mondo passato e si è ritrovato da te”.
“Pentesilea ci è rimasta male per il fatto che non le ho dato retta?”
“No perché sapeva che tu non eri preparata a quella doppia visita”
“Pentesilea sa che le voglio molto bene?”
“Si lo sa e ti vuole bene anche lei. Voleva stare ancora con te ma non è dispiaciuta di non esserci riuscita perché sa che vi rivedrete e che starete ancora insieme”.
“Quando è venuta Kelima io ero lucida e sveglia ma mi sentivo strana, ero nel mio corpo fisico oppure ne ero uscita e mi trovavo nel corpo astrale?”
“ Sei uscita fuori dal corpo fisico e hai abbracciato la tua gatta mentre eri fuori dal corpo fisico e per questo tu la sentivi fisicamente perché anche tu eri fuori dal corpo fisico”.
“Come mai se ero in astrale sono riuscita ad accendere la luce?”
“ Quando hai deciso di concludere l'esperienza sei tornata prontamente nel corpo fisico.”
domenica 5 luglio 2020
Dialogo con l'anima
Da quel momento in poi la scrittura automatica diventò un vero e proprio dialogo con l'entità che dichiarava essere ( e non ho motivo di credere che non lo fosse) la mia anima. Si avvicinava per me un periodo di impegni intenso e pieno di difficoltà che mi metteva in ansia e mi creava tensione. La scrittura automatica mi dava allora saggi suggerimenti: “Metti alla tensione un sigillo. Niente può ferire la tua anima. Nella mente nulla merita di essere preso sul serio. Senti nella testa l'unità nella speranza, leggera, sempre legge dell'universo. Leggeri, leggeri devono essere i pensieri.” Capitò anche che mentre ero impegnata nella seduta di scrittura automatica ricevetti la telefonata di un amico. Avevamo molte cose da dirci e mi trattenni al telefono più di quanto fosse opportuno. Poiché non avevo terminato la mia seduta provai a rimettere la matita sul foglio sperando di non dover aspettare un'altra mezz'ora prima che cominciasse a muoversi. Lo fece immediatamente, ma per rimproverarmi con asprezza l'interruzione. “Temetti dimenticare me. Letteralmente la tua anima. Non è bello. Meglio nessun contatto”
Non me lo aspettavo, mi fece sorridere ma allo stesso tempo mi confermava che c'era veramente qualcuno che stava dialogando con me, che fosse un'entità esterna o una parte di me profonda e sconosciuta esigeva attenzione e rispetto. Chiesi scusa e mi fu risposto “Ti scuso ma che non si ripeta più”. E il tono categorico mi fece capire che chi stava dialogando con me non faceva sconti.
Nelle sedute successive i messaggi della scrittura automatica si concentrarono soprattutto nel rimproverarmi di essere ancora troppo triste e di non “mettere gioia nella mente”. Mi suggerivano di riempire di stupore e di entusiasmo i miei pensieri e le mie speranze e mi facevano notare che mentre le mie mani erano impegnate nello svolgere un lavoro la mia mente era altrove e non facevo attenzione a ciò che stavo facendo, cosa che sembrava essere gravissima. Aggiungevano “Meno malinconia, la tua anima ne è rattristata”. Poiché mi stavo impegnando con tutte le mie forze ad uscire dallo sconforto queste affermazioni mi fecero arrabbiare e chiesi risentita in cosa secondo lei stavo sbagliando. La sua risposta fu “Nei tuoi impegni e nelle tue sensazioni stai sbagliando perché non stai mettendo gioia nella mente perché non stai facendo attenzione alle cose che fai. Metti qualche motivo di gioia nella mente”. Dopo una serrata diatriba e avendo rivendicato tutti gli sforzi che avevo fatto in quegli ultimi giorni, finalmente concesse “Si sei stata brava negli ultimi giorni ma non sei ancora riuscita a mettere gioia nella mente, sebbene sia riuscita a fare dei progressi, ma nelle prossime settimane otterrai ben altri risultati”. Nel salutare prima di chiudere la seduta chiesi se c'era ancora qualcosa che dovevo sapere e la risposta fu “Si devi sapere che sei importante per me e che sei importante per la Mente Universale”.
Nel corso delle nostre discussioni la mia “anima” usava a volte anche espressioni sorprendenti riferite ad un'entità spirituale. Dopo una sua affermazione vagamente ironica chiesi di specificare meglio cosa aveva voluto dire e mi rispose “Era per fare un'ipotesi, sono già alla frutta se non mi capisci”.
Mentre nelle prime sedute ponevo tra l'una e l'altra un bel po' di tempo, di solito circa un mese, successivamente i miei contatti con l'anima divennero pressoché quotidiani. Avevo creduto che fosse inopportuno disturbare questa entità interrogandola troppo spesso e che fosse irrispettoso porle domande che non appartenessero al regno della metafisica e della spiritualità. Un giorno però che ero disperata perché non trovavo più le chiavi di casa mi risolsi a rivolgermi a lei. Non appena poggiai la penna sul foglio questa cominciò a scrivere e le risposte alle mie richieste mi permisero di ritrovare le chiavi smarrite. Questo episodio sconcertante mi chiarì che potevo chiedere qualsiasi cosa, la più concreta e quotidiana ed avrei ricevuto una risposta. Non mi feci quindi più scrupolo di rivolgerle domande su tasse, bollette, appuntamenti medici e quant'altro, in particolare subissandola di domande sulla salute dei miei gatti che mi dava molti pensieri. Le risposte erano precise, sagge, e non c'era il minimo rimprovero per aver posto simili banali domande. Utilissimi furono i suggerimenti rispetto ai gatti. Non capivo perché il mio gatto con la stomatite si rifiutava di mangiare nonostante gli avessi appena praticato la puntura di cortisone, dopo averglielo chiesto la mia anima mi suggerì di portarlo subito dal veterinario perché aveva una grave infezione e abbisognava urgentemente di antibiotici, mi tranquillizzò anche rispetto all'anestesia assicurandomi che l'avrebbe sopportata. Il micio aveva infatti un brutto ascesso sotto il mento che non si vedeva e sebbene il veterinario mi avvertì che avrebbe dovuto anestetizzarlo ma non garantiva che si sarebbe svegliato date le sue precarie condizioni, si svegliò lucido e cosciente e pur essendo un micio assai nervoso si lasciò praticare due punture al giorno senza protestare, esattamente come mi aveva assicurato la mia anima. Dopo sette giorni non ne volle più sapere, ma la prescrizione del veterinario ne prevedeva dieci così chiesi nuovamente consiglio con la scrittura automatica e la risposta fu”il veterinario ha prescritto la cura per 10 giorni solo per precauzione, ma quello che ha fatto è sufficiente, non fargli più niente perché ha sofferto abbastanza e non è il caso di farlo ancora agitare. Rispetta la sua decisione perché lui ne sa più di te”. Fui colpita dalla considerazione e dalla rispettosa empatia con cui parlava del mio micio, ma in seguito ne capii la ragione quando indagai a fondo sulla vera natura degli animali. Ormai tutte le domande che mi erano girate in testa da quando avevo cominciato a pensare potettero essere formulate e il più delle volte trovarono le risposte. Gli argomenti rispetto ai quali discussi attraverso la scrittura automatica furono numerosi e vari ma i dialoghi che sto per esporre si possono configurare tra i più importanti e sorprendenti.
Non me lo aspettavo, mi fece sorridere ma allo stesso tempo mi confermava che c'era veramente qualcuno che stava dialogando con me, che fosse un'entità esterna o una parte di me profonda e sconosciuta esigeva attenzione e rispetto. Chiesi scusa e mi fu risposto “Ti scuso ma che non si ripeta più”. E il tono categorico mi fece capire che chi stava dialogando con me non faceva sconti.
Nelle sedute successive i messaggi della scrittura automatica si concentrarono soprattutto nel rimproverarmi di essere ancora troppo triste e di non “mettere gioia nella mente”. Mi suggerivano di riempire di stupore e di entusiasmo i miei pensieri e le mie speranze e mi facevano notare che mentre le mie mani erano impegnate nello svolgere un lavoro la mia mente era altrove e non facevo attenzione a ciò che stavo facendo, cosa che sembrava essere gravissima. Aggiungevano “Meno malinconia, la tua anima ne è rattristata”. Poiché mi stavo impegnando con tutte le mie forze ad uscire dallo sconforto queste affermazioni mi fecero arrabbiare e chiesi risentita in cosa secondo lei stavo sbagliando. La sua risposta fu “Nei tuoi impegni e nelle tue sensazioni stai sbagliando perché non stai mettendo gioia nella mente perché non stai facendo attenzione alle cose che fai. Metti qualche motivo di gioia nella mente”. Dopo una serrata diatriba e avendo rivendicato tutti gli sforzi che avevo fatto in quegli ultimi giorni, finalmente concesse “Si sei stata brava negli ultimi giorni ma non sei ancora riuscita a mettere gioia nella mente, sebbene sia riuscita a fare dei progressi, ma nelle prossime settimane otterrai ben altri risultati”. Nel salutare prima di chiudere la seduta chiesi se c'era ancora qualcosa che dovevo sapere e la risposta fu “Si devi sapere che sei importante per me e che sei importante per la Mente Universale”.
Nel corso delle nostre discussioni la mia “anima” usava a volte anche espressioni sorprendenti riferite ad un'entità spirituale. Dopo una sua affermazione vagamente ironica chiesi di specificare meglio cosa aveva voluto dire e mi rispose “Era per fare un'ipotesi, sono già alla frutta se non mi capisci”.
Mentre nelle prime sedute ponevo tra l'una e l'altra un bel po' di tempo, di solito circa un mese, successivamente i miei contatti con l'anima divennero pressoché quotidiani. Avevo creduto che fosse inopportuno disturbare questa entità interrogandola troppo spesso e che fosse irrispettoso porle domande che non appartenessero al regno della metafisica e della spiritualità. Un giorno però che ero disperata perché non trovavo più le chiavi di casa mi risolsi a rivolgermi a lei. Non appena poggiai la penna sul foglio questa cominciò a scrivere e le risposte alle mie richieste mi permisero di ritrovare le chiavi smarrite. Questo episodio sconcertante mi chiarì che potevo chiedere qualsiasi cosa, la più concreta e quotidiana ed avrei ricevuto una risposta. Non mi feci quindi più scrupolo di rivolgerle domande su tasse, bollette, appuntamenti medici e quant'altro, in particolare subissandola di domande sulla salute dei miei gatti che mi dava molti pensieri. Le risposte erano precise, sagge, e non c'era il minimo rimprovero per aver posto simili banali domande. Utilissimi furono i suggerimenti rispetto ai gatti. Non capivo perché il mio gatto con la stomatite si rifiutava di mangiare nonostante gli avessi appena praticato la puntura di cortisone, dopo averglielo chiesto la mia anima mi suggerì di portarlo subito dal veterinario perché aveva una grave infezione e abbisognava urgentemente di antibiotici, mi tranquillizzò anche rispetto all'anestesia assicurandomi che l'avrebbe sopportata. Il micio aveva infatti un brutto ascesso sotto il mento che non si vedeva e sebbene il veterinario mi avvertì che avrebbe dovuto anestetizzarlo ma non garantiva che si sarebbe svegliato date le sue precarie condizioni, si svegliò lucido e cosciente e pur essendo un micio assai nervoso si lasciò praticare due punture al giorno senza protestare, esattamente come mi aveva assicurato la mia anima. Dopo sette giorni non ne volle più sapere, ma la prescrizione del veterinario ne prevedeva dieci così chiesi nuovamente consiglio con la scrittura automatica e la risposta fu”il veterinario ha prescritto la cura per 10 giorni solo per precauzione, ma quello che ha fatto è sufficiente, non fargli più niente perché ha sofferto abbastanza e non è il caso di farlo ancora agitare. Rispetta la sua decisione perché lui ne sa più di te”. Fui colpita dalla considerazione e dalla rispettosa empatia con cui parlava del mio micio, ma in seguito ne capii la ragione quando indagai a fondo sulla vera natura degli animali. Ormai tutte le domande che mi erano girate in testa da quando avevo cominciato a pensare potettero essere formulate e il più delle volte trovarono le risposte. Gli argomenti rispetto ai quali discussi attraverso la scrittura automatica furono numerosi e vari ma i dialoghi che sto per esporre si possono configurare tra i più importanti e sorprendenti.
giovedì 25 giugno 2020
I capitolo DIALOGO CON L'ANIMA
Il mio primo incontro con la scrittura automatica risale a una sera di ottobre dell'anno scorso. Decisa a sperimentare questa tecnica perché mi mettesse in comunicazione con la trascendenza, mi posi davanti al foglio bianco con la penna in mano la cui punta era appena appoggiata sulla pagina. Drizzai la schiena come era scritto nelle istruzioni che avevo trovato in un libro e attesi. Attesi almeno mezz'ora senza che accadesse nulla. Cominciava a farsi strada in me il sospetto che la scrittura automatica non fosse una pratica adatta a tutti e che la penna non si sarebbe mai mossa da sola. Mi concentrai più intensamente aggiungendo una respirazione profonda e proprio quando stavo per gettare la spugna, ossia la penna, questa cominciò a muoversi per conto suo senza l'ausilio della mia volontà. Scrisse sul foglio solo delle righe e dei scarabocchi, ma il fatto stesso che la penna si fosse mossa davvero autonomamente fu sufficiente a riempirmi di entusiasmo. Dopo mi accorsi che alcuni di quegli scarabocchi assomigliavano a lettere il cui senso però mi sfuggì. La seconda volta che provai dovetti ancora una volta attendere una mezz'ora prima che la penna cominciasse a muoversi. Poi con mio grande stupore cominciò a volteggiare sul foglio con sicurezza. Solo quando si fermò vidi che aveva disegnato un cavalluccio marino nell'atto di nuotare. Il disegno era preciso e inequivocabile. Poi la penna si mise nuovamente in moto e questa volta produsse un pesce e un gatto che nuotavano uno in senso contrario all'altro e di seguito una persona nell'atto di tuffarsi. Il corpo era tratteggiato così bene che con tutta probabilità non sarei riuscita a disegnarlo con tanta precisione con i miei mezzi usuali. Era però privo di testa e fornito di ali, sicché ero indecisa se interpretare il soggetto come in volo o nell'atto di tuffarsi. Tracciò anche delle parole alcune delle quali riuscii a interpretare: “tenta di esistere dentro, interno anima. Fai alleggerire mai. Infinito fu e tu nessuna collera.” Il testo aveva tanto più senso in quanto avevo iniziato la seduta di scrittura automatica in preda alla rabbia per qualcosa che ora non ricordo. La terza prova aggiunse nuovo stupore a questa esperienza. La penna aveva cominciato a scrivere con ampi volteggi disegnando una grande farfalla che riempiva l'intero foglio e nella quale non faticai a ravvisare un simbolo dell'anima. Proseguì tracciando ripetutamente un otto allungato, il segno dell'infinito. L'insistenza della penna nel disegnare un otto sopra un altro a grande velocità e la forza con cui scavava la carta fu tale che il foglio rischiò di lacerarsi. Non mancò di aggiungere alcune parole “Cammineremo sempre tenendo fuori fiori nuovi. Resta inalterata serena con te stessa”. Fu a quel punto che decisi di porre delle domande dirette nella speranza di aprire un dialogo con quell'entità che non sapevo ancora chi o cosa fosse, anche se non ci speravo molto. Tentai: sopravviveremo dopo la morte? La risposta fu “Nella vita niente si perde una volta metti gioia nella mente”. Lo interpretai come un si e chiesi ancora : -in questa nuova vita saremo più felici?- La risposta fu “sicuro perché saremo curati” -e da chi saremo curati?- indagai e la riposta fu “esseri di luce” . La scoperta che l'entità evocata con la scrittura automatica rispondesse alle domande mi riempì di stupore e di entusiasmo, in seguito avrei scoperto che potevo rivolgerle ogni tipo di domanda, tanto su argomenti metafisici quanto su piccoli impicci della vita quotidiana trovando sempre una risposta puntuale e saggia.
Una sera di dicembre, a pochi giorni dal natale mi trovavo a Calcata per una mostra che avevo organizzato assieme a mia cognata. L'argomento della mostra erano i gatti, passione che condivido con mia cognata che ne ha dipinti di molto belli. Essendo un orafa io avevo prodotto dei gattini in argento da usare come orecchini e ciondoli. Per esporre le nostre opere avevamo affittato un piccolo locale che se era bello esteticamente in compenso era gelido e sprovvisto di ogni tipo di riscaldamento. Le mie aspettative erano diverse da quelle di mia cognata che non aveva interesse a vendere i suoi quadri, io speravo di realizzare qualche guadagno e proprio per questo avevo scelto una data vicino all'evento natalizio. Purtroppo però le visite furono rare e le vendite ancora di più. Mentre passeggiavo avanti e indietro nel locale perché i piedi non mi si congelassero, pensavo con sconforto a tutte le difficoltà della mia vita e a quanto fosse mal ripagata tutta la dedizione, l'abilità e l'attenzione che mettevo nel mio lavoro. Avevo anche speso dei soldi per pagare la metà dell'affitto del locale e per quello della stanza dove sarei andata a dormire, senza recuperare neppure quelli. La sera, chiusa la piccola galleria mi avviai verso la mia camera. Faceva un freddo gelido e non avevo trovato niente da mangiare. Mentre abbracciavo il termosifone nella speranza di farmi arrivare un po' di calore pensai che per arrampicarmi lungo il pozzo del mio sconforto e risalire alla superficie potevo farmi dare qualche buon consiglio dalla scrittura automatica. Strappato un foglio di quaderno e tirata fuori dalla borsa una penna che ancora scriveva mi misi all'opera.
Domandai in merito ad alcune faccende che mi stavano a cuore, tra cui se dovevo smettere di lavorare e dedicarmi completamente alla letteratura, ricevendone un si, alfine feci la domanda che davvero mi premeva. Chiesi: -Chi sei?- La risposta fu “Sono la tua anima, nella tenerezza mettere sapienza” e un bell'otto dell'infinito come firma. Dopo aver disegnato dei grandi otto a tutta pagina e avermi ripetutamente ammonito “Metti gioia nella mente”, frase che poi ripeté come un motivo conduttore tutte le volte successive, alla mia domanda -Sei davvero la mia anima?- rispose “Si sei in contatto con la tua anima e niente, niente ti può fare del male”.
domenica 21 giugno 2020
Premessa per un nuovo indirizzo del blog
Mi sento in dovere di dare qualche spiegazione sulla piega diversa che sta per prendere questo blog. Le persone che mi conoscono e che hanno letto questo blog, che ho trascurato da molto tempo, sanno che io sono da sempre una persona che difende i diritti umani e che è convinta che non possa esistere giustizia in assenza di pace. Sono stata un'attivista per quasi tutta la vita e i miei principi non sono mai cambiati, nè cambieranno in futuro. Per questo motivo il blog su cui sto scrivendo si è occupato della Palestina, e delle varie storture che esistono nel mondo. Gli argomenti che voglio cominciare a trattare però partiranno da diversi punti di vista, meno razionali e più spirituali. Avrei voluto aprire un blog a parte ma non ci sono riuscita perciò dovrò usare questo per questi nuovi argomenti. Premetto che sebbene io ritenga che l'intelletto sia indispensabile per orientarsi nella vita e per fare analisi, sono da sempre anche una persona molto spirituale. Per dieci anni ho studiato il misticismo della qabalah, sono un'esperta di sogni lucidi e fin dall'infanzia vittima di uscite astrali spontanee. Questi fenomeni mi hanno indotto a indagare un altro aspetto del reale, quello dell'invisibile. Negli anni della mia maturità ho sviluppato una sorta di chiaroveggenza che ho sempre avuto in modo latente ma che si è manifestata in modo inequivocabile solo in questi ultimi anni.L'aspetto più importante di questa chiaroveggenza è la mia capacità di mettermi in contatto con le anime dell'aldilà e questo è per me molto confortante giacchè ho perso delle persone care che erano dei pilastri della mia esistenza. La mia capacità mi consente di mantenere con loro dei contatti costanti e di ricevere comunicazioni importanti. Ci ho pensato a lungo e alla fine ho concluso che non potevo tenere solo per me queste cose e così ho scritto questo testo che si chiama "Alle porte dell'infinito" che è la storia di come è cominciata e come si è sviluppata la mia chiaroveggenza e contiene tutte le notizie che ho ricevuto durante le mie comunicazioni con l'aldilà. Sono convinta che i due universi quello fisico e quello astrale non siano antitetici nè incomunicabili, essendo noi tutti esseri multidimensionali.Pubblicherò questo testo a puntate e il prima post, che è quello che precede questo in oggetto è la prefazione scritta dalla mia migliore amica che è partita da questa terra nel settembre del 2017. In questo mondo che non dà nessun valore alle persone ma solo alle leggi di mercato la morte è da una parte un fatto banale dall'altra un evento che viene negato perchè fa troppa paura. Spero che leggere questo testo possa essere di conforto e di sollievo per chi lo leggerà, anche se dovesse prenderlo solo come una favola o come una metafora letteraria, il suo spirito ne sarà comunque confortato.
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