Alla cortese attenzione di
Dott. Margaret Chan
Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità
Dott. Jakob Kellenberger
Presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa
Dott. Pierre Salignon
Direttore Generale di Medici senza Frontiere
Dott. Pierre Micheletti
Presidente di Médecins du Monde
23 dicembre 2007
Gentile dott. Chan, cari colleghi,
alla fine di ottobre, il governo di Israele ha ordinato di ridurre drasticamente alla Striscia di Gaza le forniture di carburante, assolutamente indispensabile a produrre elettricità.
Per purificare l'acqua, perché funzionino le pompe, e per il trattamento delle acque reflue, è irrinunciabile avere energia. In carenza di carburante, di elettricità, di pezzi di ricambio per le apparecchiature (lo Stato di Israele controlla tutte le importazioni), gli abitanti della Striscia di Gaza non hanno sufficiente acqua pulita. Se questa manca, e non sono adeguatamente trattati gli scarichi fognari, è più facile che si verifichino malattie pericolose, del tutto prevenibili. Fra le altre conseguenze, vi sono la carenza di energia in settori critici come gli ospedali, le farmacie, gli ambulatori e le ambulanze, come pure nelle scuole e nelle abitazioni. Mancando l'elettricità, i frigoriferi non funzionano, e il cibo si decompone.
Il protratto assedio alla Striscia di Gaza ha avuto come effetto una grave carenza di farmaci e di forniture sanitarie. Secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), alla fine del mese di novembre del 2007 mancavano 85 farmaci essenziali. Per l'insufficiente fornitura di parti di ricambio, le apparecchiature sanitarie non possono essere riparate. Gli apparecchi per la dialisi, la ventilazione artificiale, la cardiologia ed il laboratorio analisi non funzionano in modo adeguato; mancano le provette. Il governo israeliano ha interrotto la fornitura di altri beni essenziali, come il materiale per la pulizia, la carta igienica, le lenzuola, le coperte, la carta ecc., sostenendo che sono “non necessari”. Per chiunque lavori nella sanità, l'affermazione è insostenibile; queste carenze rendono impossibile il regolare funzionamento degli ospedali.
Tali misure costituiscono una punizione collettiva, vietata dalla legge internazionale; equivalgono altresì al trattare in modo inumano una popolazione civile, la metà della quale è costituita da bambini. Si aggiunga che è stato colpito chi è molto vulnerabile: due terzi degli abitanti della Striscia di Gaza vivono già ora in una miseria abbietta. Non occorrono lunghe riflessioni per comprendere che questi provvedimenti possono causare, in tempi brevi, epidemie.
Ebrei Europei per una pace giusta, una federazione di gruppi europei di dieci Paesi, chiede all'OMS di insistere perché Israele annulli la minaccia di una guerra biologica e medica contro la popolazione di Gaza. Si uniscono a noi, in questa richiesta, altre organizzazioni ebraiche, così come operatori sanitari di ogni parte del mondo.
In solidarietà,
Dott. Paola Canarutto,
Ospedale S. Giovanni Bosco, Torino
a nome di Ebrei Europei per una Pace Giusta
1 commento:
Ho pubblicato e divulgato la lettera
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