18 aprile 2008 Gaza sempre uguale, Gaza sempre peggio
Da circa due settimane la situazione a Gaza va peggiorando. E nessuna delle istituzioni internazionali sembra interessarsene. Da inizio aprile non entra piu' combustibile. Le strade appaiono deserte. Poche macchine in giro. Solo carretti tirati da asini e cavalli, persone che camminano per chilometri. Non si sa da dove ma sono apparse le biciclette. Sempre piu' se ne vedono in giro. Altri aspettano le macchine che si improvvisano taxi. Da casa ai posti di lavoro si impiega anche 2 ore. E i prezzi sono decuplicati. Una corsa di taxi collettivo in Gaza city costava 2-3 shekels. Ora ne chiedono anche 20 di shekels. La mancanza di benzina ha fatto riapparire i rifiuti. Sempre di piu' nelle strade. I mezzi di raccolta restano nei depositi, non hanno carburante. E il caldo si avvicina, con il rischio di malattie. Le stesse autombulanze a cui prima era destinata una quota del carburante, cominciano a non poter muoversi. E le medicine scarseggiano negli ospedali. I pescatori e' da una settimana che non escono in mare. Anche loro non hanno gasolio , oltre a un nuovo divieto israeliano. Le luci notturne, li' in mare a non piu' di 50 metri dalla spiaggia, , di fronte la nostra abitazione, non si vedono piu'. Inizia a scarseggiare anche il gas in bombole. Bombole che erano diventate il nuovo combustibile. Migliaia di auto erano state convertite a gas. In maniera artigianale chiaramente con tutti i rischi conseguenti di esplosione. Ma se manca il gas manchera' anche il mezzo per cucinare nelle case. E nella Striscia non abbonda il legno o il carbone che possano sostituirlo. Le sospensioni di elettricita' tornano ad essere quotidiane. Varie ore al giorno. E la chiusura inizia a colpire anche la disponibilita' di cibo. I prezzi aumentano e in un'area dove la maggioranza della popolazione e' sotto la soglia della poverta' la capacita' di acquisto si riduce sempre piu'. In questo racconto non parlo poi dei morti, anche se altri civili sono caduti sotto i colpi israeliani, decine, qualcuno mentre andava proprio in bicicletta, altri bambini, e un altro cameramen della Reuters. ( http://www.reuters.com/news/video?videoId=80475&videoChannel=1 ), non militanti armati. Qui cerco solo di ricordare che una popolazione intera fatta di bambini, anziani, donne, sta soffrendo il piu' grande assedio degli ultimi decenni. Forse occorre risalire al tempo di Stalingrado per trovarne uno peggiore. Le stesse agenzie umanitarie delle Nazioni uniti lo stanno denunciando. Eppure i governi degli Stati sembrano non accorgersene.
Lino Zambrano – Ong C.R.I.C. Gaza
Racconto pubblicato su www.cric.it
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