sabato 28 febbraio 2009

TTACCATI I VILLAGGI PALESTINESI CHE LOTTANO CONTRO IL MURO

Palestina: Raid notturni e intimidazioni contro i villaggi anti-Muro

Osservatorio Iraq, 25 febbraio 2009

Attacchi notturni, lancio di granate, rastrellamenti e minacce.

Secondo l’organizzazione pacifista israeliana Gush Shalom, è diventata questa la realtà quotidiana nei tanti villaggi palestinesi che si stanno battendo contro il “muro dell’apartheid”, la “barriera di sicurezza” che Israele sta realizzando in Cisgiordania.
I raid notturni dell’esercito – afferma l’ong - sono iniziati durante l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e si sono intensificati negli ultimi giorni, arrivando a tre o quattro episodi alla settimana.

I più colpiti sono Beit Likia e Bil'in, i due villaggi noti per le manifestazioni organizzate settimanalmente e a cui partecipano anche attivisti israeliani e internazionali.

Nell’ultima settimana, tuttavia, nel mirino dell’Idf sono finiti anche Ma'asara e Ni'ilin, che si sono uniti alle proteste negli ultimi due anni, e Jayus, il primo a battersi contro il muro israeliano nel 2003.

Nel corso di questi attacchi improvvisi, i militari israeliani lanciano gas lacrimogeni e granate all’interno delle abitazioni, e non esitano a usare proiettili rivestiti di gomma.

Il 13 febbraio scorso, due bambini sono stati feriti all’interno della loro casa di Beit Likia, e una donna di 60 anni è stata colpita allo stomaco.

La stessa notte, i soldati hanno raggiunto Ma'asara, dove hanno prelevato due leader delle proteste, Muhammad Barjia e Mahmoud Zoahara. I militari hanno danneggiato le proprietà dei due uomini e poi hanno ordinato loro di porre fine alle manifestazioni anti-Muro, minacciando in caso contrario di arrestarli.

Episodi come questi, afferma Gush Shalom, non vengono riportati dai quotidiani e dai telegiornali, proprio perché “sono diventati la noiosa routine dell’occupazione”.

Di fatto, continua l’organizzazione, “si ha l’impressione che sotto questo blackout mediatico, i capi dell’esercito si sentano liberi di compiere tali crimini”.

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