Egitto - Piazza Tahir si riaccende e chiede un nuovo governo
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Tahrir“La rivoluzione è tutt’altro che conclusa, il governo in carica è troppo vicino a Hosni Mubarak, ne fanno parte ed è guidato da uomini del vecchio regime, per questo motivo milioni di persone manifestano oggi in tutto il paese chiedendone la sostituzione”: raggiunto nella centrale piazza Tahrir del Cairo, Fadi Awad – ‘senior editor’ di una tra le più importanti case editrici egiziane e attivista della prima ora all’interno del movimento – riferisce di un’atmosfera cambiata rispetto allo scorso venerdì, quando in piazza si andò per festeggiare la caduta di Mubarak.
“Ancora una volta milioni di persone stanno pacificamente dimostrando perché il cambiamento chiesto sia concreto e non solo di facciata come anche l’ultimo rimpasto di governo ha dimostrato lasciando inalterati i posti chiave dell’esecutivo”. La voce di Awad è coperta dalla musica e dagli slogan che intanto la piazza lancia contro il governo, chiedendo ancora una volta all’esercito di favorire il processo di cambiamento.
A manifestare è il Cairo, mentre in molte altre città accanto alle manifestazioni contro il governo si moltiplicano quelle promosse dagli operai e da altri lavoratori per paghe più alte e migliori condizioni lavorative. Secondo un resoconto del quotidiano al-Masry al-Youm, migliaia di persone stanno protestando a Port Said, a Beni Suef, ad Alessandria, a Damietta a Mahalla al-Khubra, ad Assua, a Ismailia e in altre località. “C’è un intero paese che vuole il cambiamento – conclude Awad – e dice no al sistema poliziesco su cui si reggeva il regime”.
E che non ci sia più tolleranza per i soprusi della polizia lo dimostra un fatto di cronaca avvenuto ieri: a Maadi, quartiere della periferia del Cairo, un alterco tra un poliziotto e un autista di microbus si è concluso con la morte di quest’ultimo ucciso con due colpi di pistola sparati dall’agente. La folla ha poi circondato il poliziotto, incendiato la sua auto e scatenato per tutta la notte una protesta contro la polizia appiccando il fuoco al locale commissariato che era rimasto indenne durante i giorni delle proteste antri-Mubarak. Il responsabile dell’omicidio, ricoverato per alcune ferite, dovrà risponderne alla giustizia ordinaria.
Tratto da: Misna
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