Notizie e impressioni
Pentone è un piccolo delizioso paese poco lontano da Catanzaro. L'anno scorso c'è stata la prima grande iniziativa pubblica del Centro di Documentazione “Invictapalestina” voluto e realizzato da un pentonese coraggioso, Rosario Citriniti, che ha messo a disposizione la propria casa per farne la sede del centro. Ero stata invitata ma per problemi organizzativi non avevo potuto partecipare. Marco, un amico e membro di ECO come me, c'era invece andato e ne era rimasto entusiasta. Guardando i video della manifestazione dell'anno scorso non ho potuto dargli torto e quest'anno non mi sono persa l'opportunità di conoscere da vicino il centro, il paese e la sua accogliente popolazione. Sono arrivata un giorno prima, come altri compagni venuti per partecipare all'iniziativa. Cinque di noi sono stati ospitati direttamente al centro, qualcun'altro in case di altre compagne. Quando arriviamo, davanti alla porta del centro e in cucina ci sono già pacchi e borse pieni di cibarie e stoviglie. Rosario ci dice che i commercianti di Pentone, ma anche di altri paesi vicini, si sono attivati per portare di tutto: provole, soppressate, scilatelli, stoviglie, tovaglioli e quant'altro.
La sera c'è una festa nella piazza principale organizzata dall'AVIS, mangiamo qualcosa all'aperto, Rosario conosce tutti, parla con tutti. Poi ci riuniamo con i ragazzi del centro un po' più lontano dal fracasso della musica e accanto a un muretto c'è una rapida riunione all'aperto per gli ultimi accordi organizzativi. I ragazzi del centro sono tutti giovani e giovanissimi, la gran maggioranza è composta da ragazze e giovani donne. Abituata come sono a vedere alle manifestazioni soprattutto gente della mia età provo un gran piacere nel constatare che ci sono tanti giovani impegnati. Questa sensazione l'avevo già avuta a Catanzaro dove sono stata a maggio di quest'anno in occasione del “Progetto Gutemberg” che aveva interessato centinaia di studenti e già allora mi ero fatta la convinzione che in Calabria c'è un fermento culturale capace di impegnare e coinvolgere i giovani molto più di quanto sia dato vedere altrove.
Ma cosa ne è stato di tutte le cibarie preventivamente offerte al centro? Un gruppo di donne pentonesi si è riunito per studiare il menù e per cucinare, realizzando un abbondante e saporito pranzo per gli ospiti della manifestazione che è stato consumato all'aperto in una piazzetta adiacente al centro dove era stata allestita una grande tavolata. Si sente una partecipazione e una collaborazione incredibile, compaiono sulla tavola le più svariate pietanze e specialità locali. Già dalla mattina c'era un via vai di donne che arrivavano con piati già pronti e tutto ciò che poteva servire. Poi a metà pranzo è cominciato a piovere, sulle prime una pioggerella leggera e tutti hanno tenuto duro continuando a mangiare ma poi la pioggia si è fatta più copiosa e si è dovuto smobilitare in fretta. Una signora che abitava lì vicino ha aperto la porta e tutto si è trasferito sul suo tavolo così la casa si è riempita di gente e il pranzo è proseguito.
Nel pomeriggio tutti al comune dove nella sala consiliare si è tenuto il dibattito. Dopo una rapida presentazione dei relatori Maurizio Musolino ha parlato dei profughi palestinesi in Libano, del viaggio annuale che l'associazione “Per non dimenticare Sabra e Chatila” compie ogni anno e del diritto al ritorno. Enzo Brandi ha parlato delle rivolte nel mondo arabo e delle loro differenze, mentre Gianfranca Scutari e Pietro Beretta del rapporto Goldstone, l'inchiesta dell'ONU sull'incursione israeliana “Piombo fuso” a Gaza, un documento che si è trasformato in un libro da un chilo da loro eroicamente e gratuitamente tradotto. La sala era affollata e il dibattito è stato vivace, la Palestina ora sembrava molto più vicina a Pentone. Nell'androne le ragazze del centro avevano allestito un aperitivo e ci siamo trattenuti ancora un pò. Temevo che tutta quella gente si sarebbe squagliata dopo un incontro così impegnativo, ma quando c'è stata la presentazione del mio libro “Gabbie” e l'intervento di Nando Primerano, di cui c'era sul banchetto un bel libro di storie di donne attive nei movimenti di liberazione di tutto il mondo, in una deliziosa piazzetta, sono venuti tutti e la piazza si è riempita. Nando Primerano ha parlato delle sue molteplici esperienze con i movimenti di liberazione e della rivista Sud-sud di cui è stato redattore. La sua casa editrice “La città del sole” è la stessa che ha pubblicato il mio libro così ci siamo scambiato i libri. Finite le presentazioni siamo tornati in piazza dove c'era un concerto. Dopo la pioggia il tempo è cambiato e si è alzato un vento fresco che il giorno dopo sarà ancora più intenso.
La mattina successiva abbiamo fatto un'abbondante e ottima colazione. Nella cucina del centro erano comparse torte al cioccolato, crostate con marmellata di fragole e con nutella, non si può dire che non siamo stati coccolati e nutriti, per un paio di giorni la dieta è passata in secondo piano.
Il programma di oggi è fitto ma prima di cominciare c'è stato il pranzo all'aperto, questa volta la pioggia non ci ha disturbato e abbiamo potuto trattenerci a tavola con calma.
Alle 16 nella sala consiliare del comune si comincia con un dibattito sul razzismo e sul problema dell'accoglienza, le relatrici sono due donne che sottolineano l'importanza dell'educazione all'antirazzismo tra i giovani. Ci sono anche interventi interessanti dal pubblico, parla una compagna inpegnata in un'associazione che si occupa dell'integrazione dei rom della zona, tutti residenti da tempo, sebbene ancora discriminati, interviene anche Anna, una compagna del centro che è impegnata nelle carceri. Subito dopo Caterina Donattini, appena tornata da un viaggio in Palestina, racconterà la situazione dell'occupazione da prima del 48' con l'ausilio di video e Flavia Lepre parlerà del boicottaggio accademico e culturale oltre a presentare il film “The East Side Story” di Mohamed Alatar. I tempi si sono fatti stretti per il protrarsi dei dibattiti così la presentazione del film sarà un po' penalizzata. Il film sarà proiettato in piazza Pigna che è la piazza principale del paese, seguirà un commovente spettacolo teatrale del gruppo Carpe Diem”, di cui fanno parte alcuni dei ragazzi del centro, dedicato a Vittorio Arrigoni. Infine una serata musicale con un cantautore calabrese, Carmine Torchia e un giovane gruppo rap sempre calabrese. Durante tutta la serata gli eventi sono stati seguiti da moltissima gente, un gruppo di giovani ha particolarmente apprezzato i concerti. Come la sera prima era stato allestito in piazza un banchetto con i libri e prodotti artigianali palestinesi. Dana e le sue due bambine di otto e dieci anni gestivano il banchetto, un bimbo si esibiva in danze con la sua kefia e non ho potuto fare a meno di fotografarlo.
Questa sera il vento imperversa senza pietà, abbiamo abiti leggeri perchè quando siamo partiti c'era un sole sfolgorante e perfino eccessivo. Io tento di coprirmi inutilmente con uno scialle che svolazza senza dare conforto alcuno, così torniamo al centro e facciamo man bassa delle giacche di Rosario grazie alle quali possiamo continuare la serata senza soffrire. Purtroppo il vento ha staccato alcune foto della bella mostra fotografica che racconta la Nakba, allestita in una strada nei pressi del centro, per fortuna le vediamo e le raccogliamo mettendole in salvo.
La mattina dopo il gruppo si dirige in macchina verso Lamezia, io parto ma loro vanno a passare una giornata al mare.
Ero arrivata a Pentone stressata dal lavoro, dal caldo, dagli impegni, parto con animo sereno e rilassato. Tutte le iniziative sono state interessanti, i dibattiti impegnativi e approfonditi, tanto che qualcuno aveva commentato che la manifestazione Etnicamente aveva trasformato il paese in una università e tuttavia mi sembra di essere stata in vacanza. L'incredibile ospitalità della gente e dei compagni del centro, l'atmosfera di partecipazione, la bellezza del posto, i sorrisi dei giovani e delle ragazze, tutto ha contribuito a darmi uno stato d'animo sereno e gioioso, per questo ho voluto parlare, per una volta, non tanto degli argomenti di dibattito ma dell'atmosfera e delle mie sensazioni. Mi ha colpito in particolare la fresca energia delle donne di Pentone, impegnate, attive, instancabili che cucinavano, organizzavano eventi, presentavano libri, intervenivano nei dibattiti, scrivevano articoli recitavano con naturalezza e leggerezza. D'altra parte le donne sono l'anima della società civile.
Arrivederci Pentone e grazie per questi bellissimi giorni.
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