mercoledì 28 agosto 2013
SIRIA. APPELLO. AGIAMO CONTRO UNA NUOVA GUERRA IMPERIALISTA SENZA PROVE
No War Roma
Siria. Senza sapere che cosa è successo e chi è stato, applicando il principio di colpevolezza senza provo e a dispetto del cui prodest, gli Use e le altre potenze rivendicano la necessità di un attacco diretto alla Siria parlando di “oscenità morale del regime siriano”. L’oscenità morale è questa guerra. Chiediamo a tutti in tutto il mondo di opporsi nelle strade. 1.Non si può permettere agli USA, Gran Bretagna e Francia di attaccare la Siria, scatenando un’ennesima guerra, senza prove che individuino in modo certo i reali autori e responsabili del lancio di gas la cui natura tra l’altro è ancora da definire come indicano i pareri di vari esperti internazionali sentiti da vari media (http://www.repubblica.it/esteri/2013/08/22/news/gwyn_winfield_troppe_anomalie_sull_uso_del_nervino_in_siria_adesso_serve_un_indagine_approfondita-65146723/). Anche il generale Camporini, presidente dello IAI, ritiene che al regime siriano non convenga affatto usare i gas attirandosi le prevedibili reazioni mondiali, oltretutto in un momento di vantaggio militare e all’arrivo degli ispettori. Gli esperti parlano di casus belli. 2.Nel maggio del 2013, Carla Del Ponte, membro della Commissione Onu che indaga sui crimini di guerra in Siria, dichiarò: “Abbiamo potuto raccogliere alcune testimonianze sull’utilizzo di armi chimiche, e in particolare di gas nervino, ma non da parte delle autorità governative, bensì da parte degli oppositori e dei resistenti”. “Per il momento noi abbiamo solo elementi sull’uso di armi chimiche da parte dagli oppositori.” In quel caso gli stessi paesi che oggi sono pronti ad attaccare la Siria non presero alcun provvedimento, lasciando cadere nel dimenticatoio una informazione di questa portata. Del resto il 30 maggio la polizia turca trovò un deposito di armi chimiche detenuto dal fonte Al Nusra. 3. Sugli autori. Il sito dell’opposizione nonviolenta Syriatruth, il cui coordinatore è un oppositore ad Assad in esilio, Nizar Nayouf, sostiene che due missili provenienti dall’opposizione armata, dal quartiere di Duma, con componenti chimiche, sono caduti in quell’area per errore mentre volevano colpire l’esercito di Assad ad Al-Abbasiyyen Square. Syriatruth riferisce che l’ambasciatore russo ha dato all’Onu immagini da satellite sospette di missili che proverebbero che l’attacco è arrivato da zone controllate dall’opposizione. 4. Medici senza frontiere ha ricevuto telefonate da presidi medici clandestini nel governatorato di Damasco gestiti dall’opposizione (e nei quali il personale di Msf non è presente), che denunciano un afflusso di migliaia di pazienti con sintomi da avvelenamento da gas neurotossici, con oltre trecento morti. Ma di questo non esistono video né foto. Soprattutto Bart Janssens, direttore delle operazioni di Msf, dichiara: “MSF non può né confermare scientificamente la causa di questi sintomi, né stabilire chi è responsabile per l'attacco". Quanto ai video che circolano da giorni, essi suscitano vari dubbi e fanno credere a manipolazioni perché… 5. …I video sono stati caricati su youtube il 20 agosto attraverso il conto Majler Rif. Eppure l’opposizione parla dell’attacco avvenuto il 21 agosto alle 3 del mattino. Anche considerando il fuso orario, comunque sono stati caricati varie ore prima dei presunti attacchi. Secondo esperti citati dai media, alcune scene appaiono artefatte né appaiono evidenti i tipici sintomi del gas sarin. Inoltre diversi Stati stanno strumentalizzando le dichiarazioni di Msf. 6. Aggiungiamo che l’interferenza esterna è la vera causa della tragedia siriana. «Se gli stranieri che combattono in Siria se ne andassero, in 48 ore tornerebbe la pace » ha detto monsignor Nazzaro già vescovo ad Aleppo. Il Times ha scritto che i combattenti stranieri sono almeno diecimila. Da mesi circolano notizie di campi di addestramento congiunti statunitensi e giordani, dove le forze militari dei due paesi stanno preparando squadre di ribelli anti–Assad. Scrive Le Figaro: “Secondo le nostre fonti, i ribelli supervisionati da commando giordani, statunitensi e israeliani si stanno muovendo da alcuni giorni verso Damasco. E secondo il giornale israeliano Debka File “Sarebbero 550 i miliziani in marcia”.
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