The Indipendent
20.11.2010
http://www.independent.co.uk/opinion/commentators/fisk/robert-fisk-an-american-bribe-that-stinks-of-appeasement-2139101.html
Una bustarella americana che puzza di omertà
di Robert Fisk
In qualsiasi altro paese, l’attuale tangente americana pagata a Israele, e la riluttanza di quest'ultimo ad accettarla, in cambio dell’interruzione seppur temporanea del furto di proprietà altrui, sarebbe considerata assurda. Vale il cambio con tre miliardi di dollari in bombardieri un congelamento temporaneo, per soli 90 giorni, della colonizzazione della West Bank? Esclusa Gerusalemme Est – così si può dire addio all'ultima possibilità che la parte orientale della città santa divenga una capitale palestinese - e, se Benjamin Netanyahu lo desidera, uno sfrenato prosieguo nella costruzione di insediamenti su terra araba. Nel mondo normale, sano di mente, in cui crediamo di vivere, c'è solo una parola per l'offerta di Barack Obama: connivenza. Di solito, i nostri signori e padroni usano questa parola con disprezzo e disgusto.
fisk_ hillary_mahmoud
Chi asseconda l'ingiustizia di un popolo contro un altro popolo è definito connivente. Chi preferisce la pace a qualunque prezzo, per non parlare di una tangente di 3 miliardi di dollari al colpevole - è un connivente. Chi non rischierà le conseguenze derivate dal difendere la morale internazionale contro l'avidità territoriale è un connivente. Quelli di noi che non vollero invadere l'Afghanistan furono diffamati come complici. Quelli di noi che non vollero invadere l'Iraq furono diffamati come complici. Eppure è proprio quello che Obama ha fatto nel suo patetico, incredibile sforzo di chiedere a Netanyahu di sottomettersi al diritto internazionale per soli 90 giorni. Obama è un complice.
Il fatto che l'Occidente e la sua élite politica e giornalistica – includo il sempre più malfamato New York Times - prendano queste stupidaggini per buone, come se potessero essere considerate seriamente come un altro "passo" nel "processo di pace", per mettere "di nuovo in pista"questa mistica assurdità , è una misura del grado in cui, in Medio Oriente, abbiamo preso congedo dalla nostra intelligenza.
E' un segno di quanto l'America (e, tramite la nostra incapacità di condannare questa follia, l'Europa ) si è spinta lontano per la sua paura di Israele - e della misura che Obama ha permesso che crescesse la sua paura dei sostenitori di Israele al Congresso e al Senato.
Tre miliardi di dollari per tre mesi è di un miliardo di dollari al mese per fermare la colonizzazione di Israele. Questo è mezzo miliardo di dollari ogni due settimane. Sono $ 500milioni a settimana. Sono 71.428.571 dollari al giorno, o 2.976.190 dollari l'ora, o 49.603 $ al minuto.
E così come offre questa pentola d'oro, Washington continuerà ad opporsi a qualsiasi risoluzione delle Nazioni Unite di critica a Israele e a impedire che la "Palestina" si dichiari uno stato.
Vale la pena invadere chiunque per ottenere molto denaro per organizzare un ritiro militare, per non parlare del gentile gesto di non costruire più insediamenti illegali per soli 90 giorni, continuando al tempo stesso a fare costruzioni illegali a Gerusalemme senza freno alcuno.
La versione di Hillary Clinton di queste grottesche vicende sarebbe divertente se non fosse tragica. Secondo la penna tagliente del New York Times, Roger Cohen, la Clinton è convinta che la Palestina è "realizzabile, inevitabile e compatibile con la sicurezza di Israele". E cos'è che ha convinto di questo la signora Hillary? Perché, in un viaggio dello scorso anno a Ramallah, la "capitale" della pseudo-Palestina, ha visto gli insediamenti ebraici - "la brutalità di tutto questo è stata così forte", secondo uno dei suoi funzionari – ma pensava che il suo “corteo” fosse scortato dall'esercito israeliano perché "sono così professionali". E poi, ecco, si scoprì che si trattava di una guardia militare palestinese, una "impresa professionale" – e tutto questo ha cambiato il punto di vista di Madame!
E, a parte il fatto che l'esercito israeliano è una canaglia, e che invece, quello palestinese è pure una marmaglia, questo avvenimento sulla "strada per Ramallah" ha portato i sostenitori di Madame, secondo Cohen, a rendersi conto che c'era stato un passaggio "dall'autocommiserazione, dalla psicologia palestinese di auto-drammatizzazione, con tutto lo stucchevole apparato di vittimismo, ad una cultura dell'auto-affermazione, del pragmatismo e dello sviluppo istituzionale ". Il "primo ministro" palestinese, Salam Fayyad, educato negli Stati Uniti e perciò, ovviamente, una persona affidabile, ha posto "la crescita prima delle lamentele, le strade prima delle proteste, e la sicurezza prima di tutto".
Dopo essere stati occupati per 43 anni da un esercito brutale, quei palestinesi miseri, spossessati, insieme con i loro cugini in Cisgiordania che sono rimasti senza casa per 62 anni, hanno finalmente smesso di sbraitare e di brontolare e di dispiacersi per se stessi e, in genere, di fare la commedia, per onorare l'unica cosa che conta. Non la giustizia. Di certo non la democrazia, ma l'unico Dio che cristiani, ebrei e musulmani tutti suppongono che abbia valore: la sicurezza.
Sì, hanno aderito alla vera fratellanza degli uomini. Israele sarà al sicuro, finalmente. Che questo racconto infantile ora sia di guida alla donna che 11 anni fa ci disse che Gerusalemme è "capitale eterna e indivisibile di Israele", dimostra che il conflitto israelo-palestinese ha ormai raggiunto il suo apogeo, il suo momento finale più insidioso. E se Netanyahu ha un po' di intelligenza - sto parlando nel senso sionista, espansionista – aspetterà i 90 giorni e poi farà marameo agli Stati Uniti. Nei tre mesi di "buona condotta", ovviamente, i palestinesi dovranno ingoiare il rospo e sedere ai colloqui di "pace" che decideranno i futuri confini di Israele e "Palestina". Ma dal momento che Israele controlla il 62 per cento della West Bank questo lascia a Fayyad e ai suoi sodali circa il 10,9 per cento della Palestina mandataria su cui discutere.
E al costo di 827 dollari al secondo, è meglio fare un po' in fretta. Lo faranno. Noi tutti dovremmo chinare la testa per la vergogna. Ma nessuno di noi lo farà. Non si tratta di persone. Si tratta di una messa in scena. Non si tratta di giustizia. Si tratta di "sicurezza". E denaro in contanti. Una gran quantità. Goodbye Palestina.
(tradotto da barbara gagliardi)
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