Moni Ovadia : Chi mazza e chi starnazza
Il carrozzone mediatico, in questi ultimi giorni, come sua triste consuetudine ha messo in scena una mediocre rappresentazione spacciandola per un’altra. Ciò che abbiamo visto non è la condanna della cieca violenza luddista dei «neri» di piazza , ma l’ossessiva retorica di questa puntigliosa condanna. Pochi pensieri espressi con lucidità e passione da un brillante avvocato dell’associazione Sanprecario nel corso di un collegamento esterno della trasmissione Piazza Pulita intitolata «le ragioni della rabbia» e le adamantine parole pronunciate nello stesso contesto dal segretario generale della Fiom sarebbero stati sufficienti a commentare la manifestazione degli indignados a Roma.
Ma i motivi del martellamento di immagini e del polverone starnazzante dei «commenti» ha il solo senso di non affrontare il merito della questione: la sacrosanta rabbia di tutte le persone che vengono espropriate del diritto alla vita.
I padroni della finanza e del denaro e i politici se lo devono ficcare in testa: vita non è sinonimo di precaria e misera sopravvivenza, è il suo esatto contrario. La violenza di una esigua minoranza autoreferenziale, soprattutto in una manifestazione che prevede la presenza di famiglie con bambini ed anziani è l’esito perverso ed insensato di una giusta rabbia che deve portare ad una lotta democratica e condivisa con le forze più vive espresse dai ceti sfruttati ed espulsi dal lavoro e dalla dignità.
Oggi con tutta probabilità siamo di fronte ad una crisi di sistema ed epocale dell’iperliberismo che è arrivato al capolinea. Per affrontarla non servono le mazze ma il cervello e l’organizzazione.
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