Ramallah, 7 marzo 2012- Un giudice militare israeliano, nell'udienza odierna del 7 marzo, ha rinviato la decisione sull'appello di Hana Shalabi contro l'ordine di detenzione amministrativa. Hana ha espresso la sua irremovibile decisione di proseguire lo sciopero della fame, ora al suo 21esimo giorno, fino al suo rilascio.
L'avvocato di Addameer, Mahamud Hassan, ha osservato che Hana è apparsa molto debilitata all'udienza odierna e che è stata maltrattata molto rudemente dai soldati. Il giudice militare ha permesso a solo quattro avvocati di Hana di essere presenti in sala ed ha chiesto a tutti gli altri di uscirne. Dopo l'ascolto degli argomenti legali del collegio di difesa e l'accusa militare, il giudice ha richiesto che l'accusa considerasse di rivedere la sua posizione prima che egli prendesse la propria decisione. Ha affermato che avrebbe preso una decisione domenica 11 marzo o lunedì 12 marzo.
Il padre di Hana è arrivato alla base militare alle 8 di mattina per vedere Hana, ma il giudice militare e soldati israeliani hanno fatto molto sforzi per impedirgli di vederla, anche a distanza. Inoltre, la porta dell'aula giudiziaria in cui l'udienza aveva luogo era chiusa in modo che nessuno potesse aprirgliela perché potesse vedere oltre di essa.
Prima dell'udienza di questo pomeriggio, membri del Nahshon _ una scorta speciale ed unità d'intervento del Servizio Carcerario Israeliano conosciuta per i trattamenti particolarmente brutali che infligge ai prigionieri palestinesi- sono giunti per trasferire Hana dalla Prigione di Hasharon ad Ofer. Hana ha dichiarato che prima del suo trasferimento alla corte, una soldatessa l'aveva informata che si sarebbe dovuto procedere alla sua perquisizione fisica davanti alle altre prigioniere. Dopo una discussione, la soldatessa è stata d'accordo di procedere alla perquisizione fisica nel bagno. Dopo la perquisizione, ad Hana è stato detto che si sarebbe dovuto punirla prima del rientro ad Hasharon. Le braccia e le gambe di Hana sono state ammanettate molto strette.
Addameer condanna lo spaventoso trattamento a cui è stata sottoposta Hana durante la detenzione. Addameer si appella alla comunità internazionale perché eserciti diretta ed urgente pressione su Israele per assicurare l'immediato rilascio di Hana Shalabi e gli oltre altri 300 Palestinesi in detenzione amministrativa.
Nessun commento:
Posta un commento