mercoledì 6 giugno 2012
Non lasciar morire Mahmoud Sarsak – Datti da fare ora!
Non lasciar morire Mahmoud Sarsak – Datti da fare ora!
di Yoav Haifawi, Freehaifa
La vita di Mahmoud Sarsak, al suo 78° giorno di sciopero della fame, si trova in condizioni di estremo pericolo. Eppure il regime razzista israeliano si avvantaggia della nostra stanchezza dopo l’ultimo sciopero della fame di massa e il successo della campagna di solidarietà e cerca deliberatamente di trascinare Mahmoud fino alla morte.
sarsakhungerstrike
A differenza di Khader Adnan, che è stato trasferito all’ospedale di Safad, a Mahmoud e ad Akram Rikhawi, che è al 54° giorno del suo sciopero della fame, è stata negata volutamente un’assistenza medica adeguata. Il 30 maggio, il tribunale israeliano ha concesso alle autorità della prigione un lungo periodo, fino al 10 giugno, prima che queste possano alfine permettere ai due prigionieri in sciopero della fame l’accesso a medici indipendenti, nonostante il pericolo immediato per le loro vite!
Lo sciopero della fame di massa ha ottenuto una promessa di rilascio per la maggior parte dei prigionieri politici che sono incarcerati in detenzione amministrativa e di riduzione dei criteri per l’applicazione di una reclusione di questo tipo. Ma Mahmoud Sarsak è in prigione senza accuse, senza processo e con una supervisione ancor meno legale, per un altro motivo, quello di “Combattente Nemico Illegale”.
Dopo circa tre anni di detenzione tutto quello che sappiamo per ciò che riguarda Mahmoud Sarsak, di Rafah nella Striscia di Gaza, è che era un giocatore di calcio della Squadra Nazionale Palestinese. Non è stato catturato in battaglia o mentre stava nascosto. Il 22 luglio 2009, dopo aver ottenuto il permesso israeliano di unirsi alla squadra per una partita a Balata, nel suo cammino verso la West Bank è arrivato al valico di Erez. Appena giunto, è stato arrestato, interrogato per 30 giorni e da allora è detenuto in assenza di accusa o di processo.
Non è poi così difficile per Israele incriminare palestinesi e condannarli a lunghi periodi da trascorrere in prigione per la più insignificante delle accuse. In realtà, nei tribunali militari israeliani i diritti degli imputati palestinesi non sono in alcun modo protetti. I tribunali civili israeliani “credono” a tutte le bugie che vengono raccontate dallo Shabak e tendono a emettere per i palestinesi che sono accusati di violare la “sicurezza dello stato” dei verdetti che sono perfino più duri rispetto a quelli dei loro omologhi militari. Infatti, quando qualcuno ottiene 2 – 4 anni di carcere tutta la gente che gli sta attorno dirà: “Vedete, abbiamo sempre saputo che non avevano nulla contro di lui!”
Così, siccome Mahmoud è in carcere senza accusa né processo, è solo perché Israele vuole far vedere che lo può fare. Quando cercano di spingerlo verso la morte in questo momento, è per rompere il nuovo movimento di protesta e mostrare che le vite dei palestinesi, alla stregua della loro libertà, non hanno alcun valore e nessuna protezione.
Ci sono un sacco di cose che potete fare al riguardo:
° potete organizzare o partecipare a una manifestazione,
° potete fare una veglia di protesta,
° potete pubblicare o condividere su Facebook o altri supporti
° potete scrivere dei graffiti
° potete disegnare un poster
° potete esporre l’immagine di Mahmoud e i manifesti in luoghi pubblici
° potete scrivere lettere, fax o petizioni chiedendo l’immediato rilascio di Mahmoud
° potete chiedere a organismi locali, nazionali o internazionali di calcio o dello sport di boicottale gli sport israeliani fintanto che Israele opprime i palestinesi e in particolar modo impedisce loro di praticare liberamente gli sport
° potete organizzare attività di BDS e dedicarle alla causa di Mahmoud Sarsak e di tutti i prigionieri palestinesi
° potete parlare ai vostri amici e chiedere loro di fare qualcosa per salvare la vita di Mahmoud. Se un numero sufficiente di noi farà anche solo qualcosa di tutto ciò, potremo salvare la vita di Mahmoud. Perché Israele non ha nulla di reale contro di lui. Si può proseguire con questa spietata violazione dei diritti umani solo fino a che il mondo se ne sta in silenzio.
Per favore fa qualcosa ora!
(tradotto da mariano mingarelli)
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