sabato 6 ottobre 2012
6 ottobre INAUGURAZIONE MOSTRA DI ARTE CONTEMPORANEA PER RICORDARE LA FIGURA DI RONIT DOVRAT
Ricordare Ronit è per me allo stesso tempo commovente e doloroso. Commovente perchè la sua vita, il suo impegno, il suo cuore e la sua passione civile hanno fatto di lei una persona non comune, una persona che non si può dimenticare e che ci lascia sperare nel futuro se questo mondo sofferente e devastato sovraccarico di ogni falsità, menzogna rapina e ipocrisia ospiti pure esseri umani così degni. Doloroso perchè è difficile accettare la perdita di una persona che
ci era cara, di un'amica, una compagna la cui lucidità intelligenza e determinazione ne facevano una persona veramente rara.
Mente e cuore, Ronit ci metteva tutte e due le cose, tanto nella sua attività politica quanto in quella artistica che si intrecciavano come un unico disegno.
Ho condiviso con lei il dolore di sentirsi nella stessa prigione in cui Israele confinava i palestinesi, l'amarezza di non riuscire più a sentirsi libera e serena, l'oppressione della cappa di violenza che si riversava anche su di noi, durante le manifestazioni, i sit-in le proteste nel corso della seconda Intifada. Ma per lei, israeliana, tutto doveva essere più forte, più devastante, una ferita che non si può richiudere.
La sua sensibilità di donna e di artista non poteva non immergersi in quell'abisso di sofferenza per trarne immagini e opere di grande intensità emotiva, umana, artistica.
Ho avuto occasione di vedere alcune delle sue mostre più importanti e sono rimasta ammirata e commossa davanti alle sue opere che ti colpivano nel profondo rendendo l'immagine di un dolore inesprimibile, dove l'anima veniva rivoltata e esplorata fino all'invisibile e la potenza dell'opera d'arte coinvolgeva contemporaneamente lo sguardo, il cuore e la mente intrecciando denuncia, dolore, riflessione, empatia.
Ronit prendeva su di se questo dolore, la tragedia dei palestinesi non era solo un fatto da denunciare, la riguardava personalmente, non faceva da tramite per una testimonianza, ma era lei stessa testimone del suo proprio dolore che era allo stesso tempo il dolore degli altri.
Non dimenticherò mai Ronit e i momenti, i sentimenti che abbiamo condiviso, per me resta una presenza viva e costante come se non se ne fosse mai andata e facesse ancora parte di me, di noi...
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