venerdì 9 maggio 2014
Cisgiordania. Le autorità israeliane sono veramente contrarie ai reati dettati dall’odio?
Andate a sentire in tribunale le scuse della polizia e dell'esercito per non impedire
i soprusi dei coloni della fattoria Maon nei confronti dei palestinesi
di Amira Hass – Haaretz
C'è forse un rapporto tra i metodici soprusi nei confronti degli scolari da parte
dei coloni dell'avamposto X e la distruzione di alberi dei palestinesi nei pressi
dell'avamposto X? Secondo l'IDF [esercito israeliano], la risposta è "no". Questo
apprendiamo dalla deposizione resa il 28 aprile da Gilad Lev, che lo scorso anno
era comandante di battaglione nella zona delle colline a sud di Hebron. E sa forse
la polizia che cos'è la "‘Hilltop Youth’" [gruppo giovanile dell'estrema destra sionista.
Letteralmente:"Gioventù della cima della collina"]? No. Questo è quanto apprendiamo
da una deposizione resa il 25 marzo da Shmuel Jerbi, comandante presso il
Dipartimento dei delitti nazionalisti nel distretto di polizia della Giudea e Samaria.
Queste dichiarazioni sono state esposte durante in un'udienza preliminare di una causa
che si sono sentite domenica di fronte a Einat Avman-Muller, giudice del Tribunale di
Gerusalemme. I querelanti sono i componenti della famiglia Amour della città di Yatta,
nella Cisgiordania meridionale. Nel maggio 2013 metà degli alberi del loro oliveto nei
pressi del villaggio di A-Tawani sono stati distrutti da vandali sconosciuti. Questo [fatto]
è stato preceduto da altri incidenti simili nel 2006 e nel 2011.
Si potrebbero definire "Il test di Armour" della sincerità le dichiarazioni rese dalle
autorità riguardo ai delitti dettati dall'odio. I primi atti di questa prova hanno già avuto
luogo e sono stati raccontati su questo giornale (il 26 dicembre 2013 e il 14 febbraio
2014). Giudicate voi, noi vi daremo il resto [del test].
L'IDF non ha accettato la richiesta della famiglia Armour affinchè venisse installato
un sistema di illuminazione attorno all’oliveto per prevenire futuri atti vandalici,
apparentemente perché la famiglia "ha scelto di portare la questione in tribunale". (E
allora? La causa riguarda qualcosa che è già successo, la richiesta relativa al sistema
di illuminazione riguarda il futuro).
La Procura generale, attraverso il procuratore Moshe Willinger, ha sostenuto che i
querelanti stessi erano da biasimare per la distruzione del loro oliveto, dato che non
avevano installato per conto loro il sistema di illuminazione (tutto ciò nell'area C, dove
anche solo piantare un palo per terra, per non parlare di attaccarsi alla rete elettrica,
comporta un'infinità di cavilli burocratici per i palestinesi).
La polizia ha chiuso l'inchiesta sugli atti di vandalismo " per mancanza di prove",
anche se gli investigatori dell'esercito hanno trovato impronte che portavano
direttamente dall’oliveto alla casa di un colono di nome Yissachar Mann
[residente] nel vicino avamposto [denominato] Fattoria Maon.
Prima dell'udienza l'avvocato della famiglia, Itai Mack, ha chiesto allo Stato (cioé alla
polizia e all'IDF) di deporre su 38 domande. Una di queste era: "Si chiede di confermare
che Yissachar Mann è noto alle forze di sicurezza ed alla polizia per precedenti
episodi". I documenti della polizia che descrivono gli atti di vandalismo del maggio 2013
segnalano che Mann era già stato in precedenza arrestato e giudicato colpevole.
L'archivio on line della corte contiene un' accusa da parte della polizia del distretto di
Giudea e Samaria contro Mann ed altri, armati, per aver tirato pietre contro i contadini
di A-Tawani e contro alcuni attivisti di sinistra. L'archivio contiene anche il verbale
di un caso in cui Mann è stato condannato a Gerusalemme per "reati contro l'ordine
pubblico."
Ma la risposta del comandante di polizia Jerbi alla domanda di Mack è stata:"La
domanda non è chiara."
Quando Mack ha chiesto se lo Stato "è a conoscenza della presenza della ‘Hilltop
Youth’ e di attivisti di estrema destra nella fattoria Maon, Jerbi ha risposto:"Il termine
non è chiaro. Nella fattoria Maon vivono coloni ebrei." Quando Mack ha chiesto
se la fattoria Maon è un avamposto illegale e non autorizzato, questa è stata la
risposta:"Questa è una questione legale." In altri termini: La violazione della legge
dovuta alla loro presenza in quel posto è una questione teoretica e astratta.
E' stato ancora più difficile avere una dichiarazione da parte dell'IDF. Il maggiore Shai,
un investigatore del Ministero della Difesa, ha scritto con sicurezza assoluta:"Ho fatto
un'analisi tra tutte le principali componenti dell'IDF, ed ho rilevato che non c'è stato
nessun coinvolgimento dell'esercito in questo fatto (del maggio 2013)."
La discrepanza tra i risultati di questa "indagine" e la realtà ha portato Mack a scrivere
un'altra lettera chiedendo che lo Stato completi la deposizione. L'ex comandante di
battaglione nella zona, Gilad Lev, è stato incaricato di questo compito.
Richiesto su quali misure fossero state messe in atto in seguito a ciò che era successo
nel 2006 e nel 2011, Lev ha risposto:"Imparare la lezione (dagli avvenimenti) è una
faccenda di routine per le forze di difesa."
Dal 15 al 28 aprile si è assistito ad un notevole incremento del numero dei soprusi dei
coloni della Cisgiordania contro i palestinesi - da una media di cinque a nove incidenti
alla settimana. Gli attacchi contro gli abitanti di A-Tawani da parte dei loro "vicini" ebrei
( che nella maggioranza provengono dalla fattoria Maon) sono fatti ricorrenti. Tra il
2005 e il 2013, Yesh Din [organizzazione israeliana per i diritti umani] ha registrato
35 denunce alla polizia riguardanti attacchi contro palestinesi da parte di israeliani
nella zona di A-Tawani. Questi incidenti riguardavano percosse, distruzione di alberi,
incendio doloso, aggressione a pastori, uccisione di bestiame, lancio di pietre e
sconfinamenti.
A causa dei continui abusi da parte dei coloni della fattoria Maon, dal 2004 l'IDF ha
dovuto scortare gruppi di scolari da due piccoli villaggi vicini lungo il percorso fino alla
scuola di A-Tawani e al ritorno. A volte i soldati non svolgono il loro servizio e i bambini
terrorizzati fanno da soli il tragitto tra le colline rocciose sotto la fattoria Maon.
Questo è quello che è successo il 24 aprile. Due israeliani su quad bikes [moto
fuoristrada a quattro ruote] provenienti dalla fattoria Maon sono comparsi
e hanno lanciato pietre contro quattro bambini e la loro madre che stavano
tornando dalla scuola senza la scorta militare. Una bambina di sette anni è stata
colpita in testa ed è stata portata all'ospedale per farsi mettere dei punti.
La risposta di Lev alla richiesta di Mack di confermare che "i soldati dell'IDF scortano gli
scolari alla scuola di A-Tawani in seguito alle violenze da parte di estremisti israeliani"
[è stata]:"La questione non è rilevante per questa controversia, che riguarda atti di
vandalismo commessi contro ulivi."
(traduzione di amedeo rossi)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento