mercoledì 1 aprile 2009

GIORNATA DELLA TERRA

Care amiche, cari amici,
ricorre oggi il 33° anniversario della Giornata della Terra, giornata
della difesa della terra palestinese dalla distruzione e dalla
confisca da parte dei governanti d'Israele. Nel 1976 i governanti di
Israele, scatenarono un feroce attacco contro la minoranza araba in
Israele. Uccisioni, arresti, confisca di terre, distruzione di case
ed espulsione dei cittadini arabi dalle loro abitazioni e dalle loro
terre, a Gerusalemme, nel Neghev e nella Galilea. Pratica che si
ripete ancora di più oggi, particolarmente dopo la vittoria
dell'estrema destra razzista nelle ultime elezioni israeliane del
mese scorso.

In occasione di questa ricorrenza, credo che è compito di ogni uomo
libero e democratico del mondo di denunciare e condannare i crimini
di guerra israeliani commessi dall'esercito israeliano contro la
popolazione palestinese di Gaza, per affermare e difendere il
diritto del popolo palestinese alla vita e alla sua terra, invio
questa poesia di Samih Al Kassem, amico d'infanzia e di lotte del
grande poeta Darwish,

Il nemico del sole

Perderò, forse, lo stipendio,
come tu lo desideri;
sarò costretto a vendere abito e materasso;
farò, forse, il portatore di pietre;
il facchino,
lo zappino di strada
oppure l’operaio in una officina;
forse sarò anche costretto a cercare nei letami
per trovare un grano da mangiare;
o forse morirò nudo e affamato.
Ciò malgrado non mi rassegnerò mai a te,
o menico del sole!
Ma resisterò fino all’ultima goccia
di suange nelle mie vene.

Tu mi potresti rubare l’ultimo palmo di suolo;
saresti capace di dare alle prigioni
la mia giovane età;
di privarmi dell’eredità di mio nonno:
degli arredamenti, degli utensili casalinghi
e dei recipienti.
Saresti pure capace di dare al fuoco
le mie poesie ed i libri miei
ed ai cani la mia carne.
Saresti – come è vero – un incubo
sul cuore del nostro villaggio,
o nemico del sole!
Ciò malgrado, non mi rassegnerò mai a te
e, fino all’ultima goccia
di sangue nelle mie vene
resisterò!...

Potresti spegnermi la luce che m’illumina la notte
e privarmi di un bacio di mia madre;
i ragazzi vostri sarebbero capaci di insultare
il mio popolo e mio padre;
qualche vigliacco di voi sarebbe capace di
falsificare pure la mia storia;
Tu stesso potresti privare i figli miei
di un abito di festa;
saresti capace di ingannare,
con falso volto,
gli amici miei,
crocifiggermi i giorni su una visione umiliante,
o nemico del sole!
Ciò malgrado, non mi rassegnerò mai a te
e, fino all’ultima goccia di sangue nelle mie vene
resisterò!...

O nemico del sole!
Nel porto vedo degli ornamenti,
dei segni di gioia;
sento delle voci allegre
e degli applausi entusiasti
che infuocano d’allegria la gola;
e nell’orrizonte vedo una vela
che sfida il vento e le onde
sormontando con fiducia i pericoli!

Questo è il ritorno di Ulisse
dal mare dello smarrimento.
Questo è il ritorno del sole
E dell’uomo espatriato!...
Per gli occhi di lui e della amata terra
giuro di non rassegnarmi mai a te
e fino all’ultima goccia di sangue nelle vene,
resisterò,
resisterò,
resisterò!...

W LA GIORNATA DELLA TERRA,
W LA LOTTA DEL POPOLO PALESTINESE
PER UNA PALESTINA LIBERA, LAICA E DEMOCRATICA

Dr. Yousef Salman
Delegato della Mezza Luna Rossa Palesti

6 commenti:

Andrea ha detto...

Cari amici, sapete qual è "la questione morale numero uno al mondo"? Voi direte: la mafia, la fame, l´oppressione delle donne, la schiavitù, la fame, l´inquinamento, la distruzione della natura? Pensate magari alla corruzione, il fenomeno che ha messo in circolazione l´espressione sulla stampa italiana? Ma no! Acqua! Acqua! "La questione morale numero uno al mondo è"... "la Palestina" naturalmente! E non per i miliardi portati all´estero da Arafat, no, non per la corruzione e le bustarelle della nomenclatura di Fatah e neppure per la barbarica crudeltà dei macellai di Hamas; e neanche per gli scandali sessuali (a proposito lo sapete che gira su internet il video del capo dei servizi segreti dell´autorità palestinese che, pur essendo regolarmente sposato, fa sesso in ufficio con la segretaria? Non saremo noi a scandalizzarci per questo, ma i pretoni di Hamas saranno pronti con le loro pietre a lapidare l´adultera...)
No, le ragioni non sono queste. E allora perché la Palestina sarebbe la prima questione morale del mondo? Ma è chiaro! Per "L'attacco israeliano su Gaza, con la sua scia di orrore, sangue e distruzione": ce ne assicura un gruppo che si definisce "Action for peace" e che attribuisce la citazione della questione morale numero uno a Nelson Mandela. Ma come fare a eliminare questa grande questione morale? Be´, lo dice il nome del gruppo: con l´"action", è chiaro, bisogna agire. Ma che "action"? Chiamiamo la polizia? I pompieri? I giudici di mani pulite? No, i nostri action propongono una sigla con vaghe reminescenze dalemiane "BDS": che poi vorrebbe dire "Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni". Carino, no? Ha l´aria vagamente manageriale. Lo scopo però è una "guerra economica": danneggiare Israele in qualunque modo.
Certo non ve ne siete accorti, ma in questo periodo, in occasione della "giornata della terra" (naturalmente la terra fra il Giordano e il mare, che dev´essere palestinese e non israeliana) i nostri action hanno cominciato ad agire, o ad agitarsi. Per esempio si sono presentati in un paio di supermercati milanesi con certi manifesti in cui un´arancia spremuta buttava fuori sangue, secondo i vecchi dettami del realismo socialista. La didascalia diceva "Boicotta i prodotti israeliani, non spremere agrumi Jaffa, contrasta l´occupazione della Palestina." Visto com´è facile risolvere le questioni morali. Basta una non action: non spremere! Temo sia improbabile che i nostri attivisti della pace combinino granché, o riducano di molto il tasso di spremuta nella popolazione italiana. Difficile politicizzare gli agrumi.
E però, a parte "la scia di orrore", a Gaza ci sarebbe anche il terrorismo. Come facciamo a evitare razzi Qassam e attentatori suicidi? Non sono una questione morale anche loro? uccidono gente a caso! Una questione piccola, magari, non la numero 1, ma la numero 256, o quel che vi pare. Comunque uccidono, devastano le case, terrorizzano civili qualunque. E allora, che facciamo? Boicottiamo anche noi? Ma che cosa potremmo boicottare di Gaza? Fino a tre anni fa a Gaza c´erano delle serre bellissime, che producevano la miglior frutta di Israele, anche quella col marchio Giaffa. Adesso non ci sono più più. Come mai? Le hanno distrutte gli israeliani? Ma no, lo sappiamo, andandosene gli israeliani hanno lasciato tutto intatto ai palestinesi, in uno di quei segni di buona volontà che non servono mai a niente. E allora perché le serre non lavorano? Perché non ci sono arance palestinesi, che io personalmente eviterei molto volentieri di spremere per risolvere la questione morale numero 256? Perché le hanno distrutto i palestinesi stessi. E perché? Come segno di lotta e di resistenza, mi dite. Già, si sono boicottati da soli, invece di fare di Gaza un posto produttivo e via via più prospero come poteva essere, hanno deciso di farne la più grande caserma terrorista del mondo. Poi si lamentano che è un carcere. Comunque, bene, ognuno si diverte a modo suo. Ma allora, cosa produce Gaza di boicottabile? Razzi e mortai? Terroristi e attentatori suicidi? Pretoni islamici? Produzione di qualità, certo; ma non serve a nulla di buono, neanche a un boicottaggio. Il dato di fatto è che al supermercato non la trovate. Anche nell´Eurabia profonda, si preferisce farne a meno. Mi sa che dovremo tornare a spremerci le nostre arance, non potendo boicottare le loro.

Sarika ha detto...

A quanto pare insisti con le tue stronzate, non varrebbe nemmeno la pena di risponderti comunque ti voglio dare qualche informazione:
La Palestina è un problema importantissimo perchè lo stato israeliano sta mettendo a punto un esperimento di repressione e pulizia etnica delle persone sgradite che poi può essere esportato in tutto il mondo come si esportano le sue armi e sistemi di "sicurezza" perciò contrastare le sue politiche è fondamentale.
Della giornata della terra non sai assolutamente niente, allora sappi che commemora una massiccia confisca della terra non nei territori occupati palestinesi, ma in Israele a danno del 20% della popolazione araba che vive lì discriminata e su un territorio sempre più minimo oltre ad essere continuamente minacciata di deportazione specie ora che c'è quel pazzo criminale di Liberman che a te piacerà tanto.
Sull'argomento della terra della Palestina storica e di chi deve essere, sappi che è Israele a volerla occupare tutta, mentre i palestinesi avevano accettato di accontentarsi del 22% per fondarvi il loro stato e che a tutt'oggi ciò è impossibile perchè non c'è più posto nemmeno per un mini stato essendo occupato tutto dai coloni.
Per quanto riguarda le serre di Gaza, stai vendendo una bufala colossale perchè quelle serre ottenute grazie all'esproprio dell'acqua ai palestinesi e responsabili della salinizzazione delle acque che hanno prodotto malattie renali ai palestinesi, sono state distrutte e incendiate proprio dai coloni che volevano lasciare a Gaza solo macerie. Addirittura un ebreo americano NE AVEVA COMPRATE ALCUNE PERCHÈ POTESSERO RIMANERE INTATTE come minimo risarcimento ai palestinesi, ma ha fatto un inutile sforzo perchè dopo aver intascato i soldi i loro proprietari le hanno distrutte prima di andarsene.
Per quanto riguarda la corruzione io fossi in te non toccherei questo argomento perchè in Israele si spreca e anche lì ci sono fior di fondamentalisti religiosi che fanno invidia ad Hamas.
Infine sappi che il boicottaggio sta funzionando ed ha già prodotto qualche buon risultato anche se questo ti fa una gran rabbia.
Sarika

Andrea ha detto...

La notizia sul fatto che, dopo il ritiro israeliano da Gaza, i palestinesi hanno dato fuoco a circa 10 milioni di dollari di infrastrutture create dagli israeliani, fra cui serre per coltivazioni, la si può verificare (anche) qui:

http://it.wikipedia.org/wiki/Striscia_di_Gaza

Davide ha detto...

a PROPOSITO DI CORRUZIONE

Lieberman accusato di corruzione.

La polizia israeliana ha interrogato per più di sette ore
il nuovo ministro degli esteri Avigdor Lieberman, leader
del partito di estrema destra Israel beytenu. Lieberman è
accusato di corruzione, frode e riciclaggio. Il ministro ha
affermato che l'accusa di corruzione ha motivazioni
politiche.
Davide

Lilian ha detto...

Per quanto riguarda il fondamentalismo anche quello ebraico è molto pericoloso, nella colonia di Kiriat Arba l'anno scorso un colono adulto gettò sul viso di una ragazzina di 14 anni dell'acido perchè non era convenientemente vestita
Lilian

Andrea ha detto...

Lilian, se è vero, ha commesso un reato contro le leggi israeliane. Non è stato un atto imposto dallo stato (vedi Iran per alcune condanne)