Nella notte di sabato 28 marzo alcune centinaia di migranti hanno perso la vita nelle acque di quello che ormai dovrebbe esser ribattezzato come il Canale della Morte.
Erano partiti dalle coste libiche in gran numero affrontando un mare spietato, spinti a raggiungere quanto prima le coste italiane, prima che il 15 maggio entri in vigore il Trattato Italia-Libia sul pattugliamento delle coste e dei confini terrestri libici.
Si tratta dell'ennesimo naufragio che ha nelle politiche rapaci del modello neoliberista, nei firmatari e sostenitori del trattato di Schengen, nelle politiche razziste e ciniche degli ultimi governi di destra e centro-sinistra i suoi massimi responsabili. Responsabili che, se le vittime fossero esseri umani, meriterebbero di esser condotti davanti al Tribunale Penale Internazionale per crimini contro l'umanità.
Ma niente paura, è solo una strage di migranti, esseri senza speranza, invisibili ai più e che già domani saranno gettati dal mare al dimenticatoio dell'insensibile indifferenza della società.
Perché mai considerare quei migranti come degli esseri umani che scappano da condizioni disumane alla ricerca di un futuro più dignitoso, invece di considerarli per quello che oggettivamente sono: incontrollabili macchine in esubero, invasori importuni di notti mondane di gente perbene.
Perché mai continuare a vedere in loro il riflesso della nostra umanità quando invece non sono altro che mammiferi, che per cause ancora sconosciute, si spiaggiano come delfini sulle coste di Lampedusa.
Perché mai indignarsi per quel che accade nel Canale di Sicilia quando in fin dei conti, questi migranti, se la sono cercata. Nessuno gli ha chiesto di venire!
Ma niente paura, sono solo migranti, esseri un po' barbari, che non avendo scelto dove nascere pretendono ora di scegliere dove vivere.
Niente paura, la nostra coscienza non continuerà a subire altri scossoni.
Niente paura, domani è tutto passato.
Vito Correddu
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