(a Vittorio Arrigoni ucciso a Gaza)
Ucciso ai confini del giorno
sulle onde del tempo
quando gli occhi di uno
sanno essere gli occhi di tutti
dentro un buio
che ora sibila accanto
ancora più buio, notte infame
non sapevi iniziare
ora non vorrai più finire.
Niente d’altro, sempre ingiusto
dentro il petto ci stride
quel canto, a ritroso
le parole non si sanno trovare
scavallare, per amore
per amore si può anche morire
ma che almeno
resti in piedi il sogno concreto
per il quale, salpa nave
e non smettere mai il navigare.
Gazza infame, gabbia aperta
alle stelle, vieni e fatti abbracciare
e consola il tuo figlio più bello
e respiragli il fiato sul viso
che ora lui non sa più respirare.
Giuseppe Spinillo
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