venerdì 9 novembre 2012
Progetto di illuminazione del Porto di Gaza con energia fotovoltaica.
Il gruppo “Per non dimenticare Gaza”, costituitosi all’interno della Comunità Cristiana di Base di S. Paolo di Roma - durante l’attacco israeliano a Gaza (27 Dic.2008-18 Genn.2009), denominato “Piombo fuso – e che fa parte della Rete Romana di Solidarietà col Popolo palestinese, ha deciso di rispondere all’appello dell’Associazione dei pescatori di Gaza, finanziando il loro progetto di illuminazione del porto, per facilitare l’attracco in sicurezza delle barche dei pescatori.
contesto in cui si realizza il progetto
La crisi energetica, presente in tutti i territori palestinesi, militarmente occupati da decenni da Israele, colpisce in modo particolare la Striscia di Gaza, sotto assedio dal 2006. Nessuna soluzione è stata ancora trovata per garantire, ad una popolazione di oltre un milione e mezzo di abitanti, un flusso sufficiente di fonti energetiche (gasolio e benzina). Da testimonianze dirette sappiamo che in casa si vive con le candele, i trasporti sono quasi fermi, gli ospedali in emergenza ecc. E’ in atto una vera crisi socio-economica in aggiunta a quella ambientale per effetto degli scarichi inquinanti provenienti da Israele e dei residui bellici di cui la terra è contaminata.
L’elettricità viene distribuita a intermittenza, con turni di poche ore e lunghi blackout, specie da quando la crisi energetica si fa sentire anche in Egitto dal quale Gaza riceve gran parte del carburante. Manca la benzina e soprattutto il gasolio, sia quello per i trasporti che quello di tipo industriale, necessario per far funzionare tanto la centrale elettrica, che ricopre il 60% del fabbisogno, quanto i generatori autonomi di energia.
A questa situazione di per se già drammatica si aggiunge l’esiguità delle risorse idriche e la mancanza di acqua potabile in tutto il territorio, rendendo la vita delle popolazioni molto precaria. Israele, infatti, vieta oltre l’entrata a Gaza di generi di prima necessità, di medicinali ecc., anche l’importazione di filtri per la purificazione dell’acqua. Come se non bastasse, la vita dei lavoratori e quella delle loro famiglie - basata sopratutto sulla pesca data la scarsità dei prodotti agricoli - è a rischio di sopravivenza, ostacolati nelle loro attività, dalla presenza armata di Israele ai confini e nelle acque circostanti il porto di Gaza. I pescatori che osano avventurarsi oltre le tre miglia dalla costa, corrono il pericolo di essere uccisi. La disoccupazione è di conseguenza altissima anche per la chiusura delle frontiere con Israele e l’Egitto, dove prima si trovavano opportunità di lavoro. La gran parte delle famiglie vive perciò di assistenza pubblica o grazie ad interventi di volontariato locale o dall’estero.
Come è nato il progetto
Stante questa situazione generale, scopo del progetto è quello di dare assistenza ai pescatori di Gaza. Due giovani palestinesi, attivisti per i diritti umani, in visita alla nostra Comunità (CdB S.Paolo di Roma), in un incontro con Giovanni Franzoni e alcuni del gruppo “Per non dimenticare Gaza” lanciarono un appello per la sicurezza dei pescatori di Gaza. Una delle priorità è risultata essere l’illuminazione del porto per facilitare l’attracco notturno delle loro barche, spesso bersaglio dell’artiglieria israeliana. Volontari del Movimento di Solidarietà Internazionale (ISM), infatti, accompagnano questi lavoratori, durante la pesca, documentando le illegalità che commette Israele: ferimenti quando non uccisioni e arresti dei palestinesi e/o degli stessi internazionali.
Per rispondere all’appello abbiamo preso contatti con la Palestinian Society for the Fishing and Marine Sports di Gaza, impegnandoci a finanziare un progetto per l’illuminazione e la messa in funzione di un impianto ad energia fotovoltaica, costituito da 16 lampioni stradali ad elementi LED, per un valore complessivo di 65.000 $ USA. La fornitura del materiale e i lavori di installazione dei lampioni sono stati affidati, mediante gara di appalto, alla Home Engineering Unltd di Gaza.
L’impianto solare è di standard europeo, adatto per ambienti portuali marini. I pali di illuminazione e tutti gli accessori sono in materiale anti corrosivo, garantiti per 3 anni contro il malfunzionamento e/o eventuali difetti.
Il contratto prevede anche 3 anni di manutenzione gratis e include tutte le spese di studio, progettazione, documentazione tecnica, autorizzazioni, importazione del materiale, installazione, messa in funzione e collaudo. Il tutto eseguito secondo le relative norme locali e internazionali e in conformità alle istruzioni ingegneristiche.
Il contratto tra la Ditta costruttrice e l’Associazione dei pescatori è stato firmato il 26 settembre 2012. Un acconto di 10.000 $ USA è stato già inviato per l’inizio dei lavori che si prevede possano concludersi entro il primo semestre del 2013.
A sostegno del progetto è in corso una raccolta fondi
con iniziative socio-culturali e donazioni che possono essere versate
sul conto corrente postale N. 1008402081
intestato a Livio Lucarini e Chiara Germondari
o con bonifico sullo stesso conto - IBAN: IT54Z0760103200001008402081
Con causale: progetto Illuminazione Porto di Gaza
(Per l’estero BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX )
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