martedì 26 febbraio 2013
Medici israeliani conniventi e torturatori
Traduzione del testo di Derek Summerfield che ha organizzato la campagna
internazionale contro la collusione con la tortura dei medici e dell'
Associazione medici israeliani:
"le autorità palestinesi stanno chiedendo un' indagine sulla morte del
prigioniero palestinese Arafat Jaradat di 30 anni, che è morto mentre era
sotto interrogatorio il weekend scorso, 5 giorni dopo essere stato arrestato
con il sospetto di aver tirato delle pietre l' anno scorso. Le autorità
israeliane hanno detto su vari giornali londinesi che è morto per " un
improvviso attacco cardiaco" mentre era interrogato, aggiungendo che due
giorni prima era stato visitato dai medici ( cioè medici che lavorano all'
interno dei centri per gli interrogatori) che lo avevano trovato in buone
condizioni di salute.. Il ministro per le prigioni dell' Autorità
Palestinese dichiara che gli interrogatori israeliani hanno usato tecniche
come "appendere" e privazione del sonno per torturare Jaradat nella
prigione di al-Jalameh nel giorno precedente la sua morte nella prigione di
Megiddo.
Riportano da un testimone: " quando mi sedetti vicino a lui mi disse che
aveva tremendi dolori alla schiena e ad altre parti del corpo perché era
stato picchiato e "appeso" per molte lunghe ore durante l' interrogatorio" :
Sono state descritti lividi e fratture al suo torace che sono consistenti
con la tortura subita anche se le autorità israeliane dicono che sono il
risultato del tentativo di risuscitarlo.
Un uomo di 30 anni in buone condizioni di salute è arrestato e dopo 5 giorni
muore. In un uomo giovane come è plausibile che la sua morte sia il
risultato di un attacco cardiaco non collegato al trattamento subito, come
sostengono le autorità israeliane.
Quindi per ammissione degli stessi israeliani, Jaradat era stato visitato
dai medici israeliani due giorni prima e lo avevano trovato in buone
condizioni di salute. La domanda etica fondamentale è perché questi medici
lo visitavano se non per stabilire se poteva sopravvivere alla tortura.
Questa è proprio la ragione fondamentale per la quale la campagna
riguardante la collusione dei medici con la tortura in israele fu iniziata
nel 2009 e continua tuttora.
Mi ricordo che nel 1993 venimmo a conoscenza di un formulario " abilitazione
all' interrogatorio" che il medico doveva firmare dopo aver visitato il
prigioniero, attestando la possibilità medica di essere sottoposto a
tortura. La visita a Jaradat non può avere altre motivazioni e questa è una
pratica usuale, anche se
" l' abilitazione all' interrogatorio" non è più usata ( al tempo della
scoperta del formulario, l' Associazione Medica Israeliana finse sorpresa
per l' esistenza di tale formulario, disse pubblicamente che tale formulario
non doveva essere usato- non potevano fare altrimenti una volta che questa
notizia era diventata di pubblico dominio- ma non affermò che i medici
israeliani dovevano opporsi a voce alta e rifiutarsi di cooperare con gli
interrogatori che utilizzano la tortura. Ciò era in linea con la lunga e
documentata difesa da parte dell' Associazione Medici Israeliani delle
pratiche correnti, inclusa la tortura come pratica dello Stato.
Negli anni '90 inoltre, un documento di Amnesty International sulla tortura
in Israele, portando prove di ciò che Amnesty chiamò la totale
istituzionalizzazione della collusione dei medici israeliani, si intitolava
con voluta ironia " sotto costante supervisione medica". Ciò in riferimento
a ciò che le autorità israeliane avevano dichiarato in difesa delle
condizioni delle prigioni israeliane e dei diritti dei prigionieri, in
seguito a denunce pubbliche sui maltrattamenti e sulla tortura dei
prigionieri palestinesi. Come Amnesty commentò, questo era una non-
intenzionale ammissione del ruolo dei medici durante l' intero processo.
Forse ricorderete il report "Ticking bombs = bombe che stanno per esplodere"
scritto dal Comitato Pubblico contro la Tortura in Israele che si riferiva a
dettagliate testimonianze rese da 7 ex prigionieri palestinesi. Risultava
chiaro che di routine i medici israeliani visitavano prima, durante e dopo
gli interrogatori nei quali veniva usata la tortura, non prendevano nota
della storia medica ( sapevano naturalmente come erano state inflitte le
ferite che, in un caso, era danno alla spina dorsale), rimandavano i
prigionieri agli interrogatori e se ne stavano zitti. Questi medici erano
parte integrante del processo che ogni giorno includeva la tortura, allora
come ora e, senza dubbio, nel caso di Jaradat e la loro presenza dà licenza
e legittimità ai torturatori. Essi, e ancora più colpevolmente l'
Associazione Medici Israeliani, infrangono le regole stabilite a Tokyo dall'
Associazione Mondiale Medici che ordina ai medici non solo di non avere
nulla a che fare con la tortura ma anzi di protestare e di denunciarla
quando a conoscenza. È uno scandalo che la nostra campagna ha rivelato come
l' Associazione Mondiale dei medici sia stata castrata quando è Israele ad
essere coinvolto mentre sia pronta ad agire quando i presunti colpevoli sono
in Bahrein, in Iran o in Nigeria.
Fine traduzione
flavia
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