domenica 23 giugno 2013
Il 20 luglio alla libreria Fandango Incontri ci sarà l'ultima presentazione romana del mio libro "Festa di rovine". Invito tutti coloro che saranno a Roma in quella data a non mancare questo ultimo appuntamento. Seguirà locandina.
SCHEDA DEL LIBRO "FESTA DI ROVINE” di Miriam Marino ediz. “Città del Sole”
Una raccolta di racconti brevi ambientati nel periodo della seconda
Intifada e della guerra preventiva scatenata dagli USA ai danni dell'Iraq nel
2003.
Nel libro è messo in rilievo soprattutto la sofferenza dei bambini vittime
innocenti e privilegiate delle guerre e delle occupazioni militari.
E ai bambini vittime della seconda Intifada è dedicato il libro che si apre
con un elenco di nomi corredati dalle circostanze in cui i bambini sono
stati uccisi. E' un elenco molto parziale e soprattutto simbolico con cui
l'autrice ha voluto lanciare un grido di protesta e di orrore per lo scandalo
di queste uccisioni.
L'assedio di Betlemme, bambini rimasti soli con il cadavere della loro
madre che va in putrefazione perchè gli assedianti ne impediscono il
seppellimento, la distruzione di Jenin, la disperazione che porta giovani a
compiere atti estremi, la violenza insensata degli occupanti israeliani che
rispondono alle proteste con inaudita ferocia facendo strage di innocenti e
distruggendo ogni infrastruttura civile, la devastazione di Nablus, sono
alcuni degli argomenti affrontati dai racconti, ma non mancano spiragli di
speranza in alcuni racconti in cui anche in qualcuno degli occupanti si fa
strada il dubbio se non la coscienza che i “nemici” spesso bambini o
adolescenti sono essere umani come loro e degni di rispetto, e quindi la
possibilità di tornare ad essere umani.
Nei racconti dedicati all'Iraq assistiamo a storie atroci di rastrellamenti e
campi di detenzioni, torture e terrore. In tre racconti “Bambini di Bagdad”
si narra la storia di tre bambini della stessa famiglia sotto i
bombardamenti.
Ogni racconto termina con un'appendice poetica che riprende l'argomento
del racconto stesso, come se le parole della prosa non potessero esprimere
pienamente tanto dolore e tanta ingiustizia.
Racconti forti, asciutti, amari e a volte ironici con i quali l'autrice ha voluto
commemorare un passato non troppo lontano, mentre nel presente continua
la pulizia etnica strisciante, l'apartheid la distruzione di villaggi, il furto di
risorse il confinamento e la povertà indotta da parte dell'occupante
israeliano ai danni del popolo palestinese che ancora attende giustizia,
mentre la guerra all'Iraq ha portato solo alla disgregazione di un paese, a
un terrorismo che prima della guerra era assente, e a un'enorme perdita di
esseri umani perchè ogni guerra è assassina.
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