ISRAELE S’ INTRUFOLA NELL’UNIONE EUROPEA, MA NESSUNO SE NE ACCORGE
di Robert Fisk
independent.co.uk
La morte di cinque soldati israeliani 2 settimane fa a causa di un incidente d’elicottero in Romania ha fatto notizia.
Si trattava di un esercitazione NATO- Israele.
Bene, immaginate ora se a morire in un incidente d’elicottero in Romania fossero stati cinque soldati di Hamas. A questo punto staremmo ancora ad indagare sull’accaduto.
Nella foto di Abbas Momani: alcuni soldati israeliani sparano su dei palestinesi durante una manifestazione contro l’attacco a Gaza dell’anno scorso.
Come potrete notare, non è nelle mie intenzioni paragonare Israele ad Hamas. Basti pensare che il primo è il Paese che nel giro di 19 mesi ha massacrato in tutta legittimità più di 1300 palestinesi, di cui 300 bambini, nella striscia di Gaza; mentre i succhiatori di sangue e terroristi membri di Hamas, si sono limitati ad uccidere 13 israeliani ( 3 di questi si sono uccisi accidentalmente tra di loro).
Ma c’è un parallelo. Richard Goldstone, l’eminente giudice ebreo sudafricano che ha stilato per l’ONU un rapporto di 575 pagine sul bagno di sangue a Gaza, ha dichiarato che entrambe le parti hanno commesso crimini di guerra. Il che non è piaciuto ai sostenitori d’Israele negli USA, indignati dalle parole del “Cattivo”. Il suo eccellente rapporto è stato rifiutato da ben 7 governi dell’UE, pertanto una domanda nasce spontanea: come deve comportarsi la NATO quando gioca a combattere contro un esercito già accusato di crimini di guerra?
O più precisamente, cosa fa l’Unione Europea quando cerca di immischiarsi nelle faccende d’Israele?
In un libro straordinariamente dettagliato- forse leggermente esasperante- che uscirà a novembre, l’instancabile David Cronin presenta un’analisi minuziosa sui “nostri” rapporti con Israele. Ho da poco terminato la lettura del manoscritto, e mi ha lasciato senza parole.
Scrive nella premessa: “ Israele ha sviluppato dei legami politici ed economici con l’UE negli ultimi 10 anni talmente forti da divenirne quasi uno stato membro, senza farlo percepire.” A dir la verità è stato lo stesso Javier Solana, capo della politica estera dell’Unione Europea (già segretario generale della NATO) a dichiarare lo scorso anno che “Israele, è di fatto un membro dell’UE, ma senza essere membro dell’istituzione”
Scusate, per caso ne eravamo a conoscenza? Abbiamo votato per la sua ufficiosa introduzione? Chi ha autorizzato tutto questo?
È possibile che David Cameron, adesso convinto sostenitore dell’ingresso della Turchia nell’UE, sia d’accordo con quanto accaduto? Probabilmente sì, visto che ha continuato a dichiararsi amico d’Israele, anche dopo che questi consegnò passaporti britannici falsi a compatrioti finiti a Dubai e colpevoli di assassinio.
Cronin afferma: “ è percepibile una certa forma di viltà da parte dell’UE nei confronti d’Israele, visto e considerato che in altri conflitti a seguito di atroci avvenimenti ha sempre preso posizioni ferme e inequivocabili”. Per esempio, dopo la guerra russo-georgiana nel 2008, l’Unione Europea ha richiesto una missione indipendente per sapere se il diritto internazionale fosse stato rispettato. O ancora ha preteso un’inchiesta internazionale sulle violazione dei diritti dell’uomo al termine della guerra in Sri Lanka contro le Tigri Tamil.
Cronin non nega la responsabilità dell’Europa nell’Olocausto (ebreo) e accetta che ci sarà sempre una sorta di “dovere morale” per i nostri governi affinché non si riproducano massacri simili- peccato che abbia dimenticato di menzionare l’Olocausto armeno nel 1915 quando ha leccato i piedi ai Turchi durante questa settimana.
Tornando a noi, nel 1999 le vendite d’armi britanniche ad Israele, Paese che occupa la Cisgiordania (e Gaza) e che costruisce delle colonie illegali solo ed esclusivamente per ebrei in terra araba, hanno sfiorato gli 11, 5 milioni di sterline, per raddoppiare in due anni fino a raggiungere un totale di 22, 5 milioni di sterline. Si tratta di armi leggere, di kit di granata pronte per il montaggio e di equipaggiamenti per aerei di combattimento e per carri armati.
Qualcuno ha criticato l’uso indiscriminato da parte di Israele di carri Centurion, impiegati contro i palestinesi nel 2002, ma nel 2006, l’anno in cui Israele ha massacrato altri 1300 libanesi, quasi tutti civili, durante l’ennesima crociata contro il “terrorismo mondiale” di Hezbollah, la Gran Bretagna non ha esitato a concedergli più di 200 licenze per l’esportazione di armi.
Certamente alcune attrezzature britanniche sono dirette ad Israele passando per gli USA. Nel 2002, sempre la Gran Bretagna ha donato un “head-up display” (o semplicemente HUD, un tipo di display che permette di controllare i dati di volo, senza visualizzare i diversi strumenti di cabina), creato dalla BAE Systems per Lockheed Martin, subito istallato nei caccia-bombardieri F-16 destinati ad Israele. L’UE non ha detto una parola. È da aggiungere che nello stesso anno i britannici hanno accettato di occuparsi della formazione di 13 membri dell’esercito israeliano.
All’epoca della guerra libica nel 2006, degli aerei americani che trasportavano armi per Israele, sostavano negli aeroporti britannici (e irlandesi) per rifornirsi di carburante.
Durante i primi tre mesi del 2008, gli accordi circa le licenze di esportazione d’armi a Israele hanno raggiunto un totale di 20 milioni di sterline, in tempo per l’attacco a Gaza. Gli elicotteri Apache utilizzati contro i palestinesi, a detta di Cronin, dispongono di pezzi fabbricati da SPS Aerostructures a Nottinghamshire, Smiths Industries a Cheltenham, Page Aerospace nel Middlesex e Meggit Avionics nel Hampshire.
Devo continuare? Per citare tutto, Israele è stato persino elogiato dalla NATO per il suo aiuto “logistico” in Afghanistan, in cui il numero annuo dei morti supera il numero totale dei palestinesi uccisi dagli israeliani. Il che non sorprende affatto visto che il capo dell’esercito israeliano Gabi Ashkenazu si è presentato nella sede NATO a Bruxelles per discutere di un ravvicinamento con la stessa.
Cronin spiega in maniera convincente l’accordo finanziario in “Palestina”, un accordo stupefacente tanto da rasentare il disgustoso. I milioni di sterline di fondi europei stanziati per i progetti nella striscia di Gaza sono regolarmente distrutti dalle armi israeliane, prodotte dagli Stati Uniti. Funziona così: i contribuenti europei sborsano per i progetti, i contribuenti americani per le armi, di cui gli Israeliani si servono per la loro distruzione. In seguito i contribuenti dell’UE sborsano per la ricostruzione e gli americani…Insomma avete capito.
A proposito, Israele ha già un “programma di cooperazione particolare” con la NATO, che gli consentirebbe di accedere alle risorse informatiche dell’organizzazione.
A conti fatti, è un bene avere tra i nostri alleati un Paese solido come Israele, anche se il suo esercito massacra e commette crimini di guerra. A questo punto, perché non domandare anche a Hezbollah di unirsi alla NATO: immaginate quanto potrebbero essere benefiche le sue tattiche di guerriglia ai nostri in Afghanistan.
E poiché gli elicotteri Apache israeliani uccidono spesso dei civili libanesi- come nel 1996, quando un’ambulanza che trasportava donne e bambini è stata colpita e distrutta da un missile Hellfire A GM 114C di Boeing- speriamo che i libanesi possano sempre vedere di buon occhio i cittadini delle contee di Nottingham, del Middlesex, del New Hampshire, e sicuramente di Cheltenham.
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