giovedì 4 luglio 2013
Gerusalemme Est, approvate 69 nuove case per coloni
Il Comune di Gerusalemme ha approvato permessi di costruzione per 69 nuove abitazioni nella colonia di Har Homa lo scorso mercoledì, un giorno prima dell’arrivo nel Paese del segretario di Stato statunitense John Kerry, impegnato nel rilancio del negoziato di pace. Le case sono parte di un progetto per la costruzione di mille unità abitative per l’insediamento, i cui appalti sono stati pubblicati nell’aprile 2012.
di Sergio Yahni
İl Jerusalem Post riporta che l’appaltatore, che ha vinto la gara sulle ultime 69 abitazioni, ha presentato il piano di costruzione al Comitato di pianificazione locale del Comune di Gerusalemme. Mercoledì scorso, il Comitato ha rilasciato i permessi necessari, autorizzando il costruttore a cominciare i lavori. Har Homa, nota anche come Homat Shmuel, è una colonia nel distretto palestinese di Betlemme, costruita sulle terre annesse da Israele al Comune di Gerusalemme dopo l’occupazione del 1967. Negli anni ’50 un gruppo di ebrei acquistò 130 dunam di terre (circa 32 acri) sulla collina tra Gerusalemme e Betlemme, area conosciuta in arabo con il nome di Abu Ghneim. Dopo l’armistizio del 1949 tra Israele e Giordania, la collina è rimasta sotto il controllo giordano e le autorità di Amman vi crearono una foresta di pini.
Nel 1991, il governo israeliano ha approvato l’espropriazione delle terre per costruire un nuovo insediamento e il primo ministro Shimon Peres ha poi approvato la costruzione, cominciata nel marzo 1997.
Quell’anno, gli Stati Uniti hanno posto il veto a due risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che imponevano a Israele di interrompere la colonizzazione della collina palestinese. Nell’aprile 1997, in una votazione terminata 134 a 3, gli Stati Uniti, Israele e la Micronesia sono stati i soli tre Paesi sui 185 dell’Assemblea Generale dell’ONU a votare contro una risoluzione che chiedeva lo stop immediato della costruzione di Har Homa.
L’insediamento è stato ribattezzato ufficialmente Homat Shmuel nel 1998 dal nome dell’allora vice sindaco di Gerusalemme, Shmuel Meir, che ha giocato un ruolo fondamentale nella creazione della colonia. Nel 2011, Har Homa contava 13mila abitanti.
Reagendo alla decisione di mercoledì, Saeb Erekat, capo negoziatore dell’OLP, ha detto che l’attività coloniale israeliana sta cancellando la soluzione a due Stati. Ha anche chiesto alla comunità internazionale di punire Israele per la sua “sistematica violazione del diritto internazionale”. Secondo tale dichiarazione, resa pubblica dal Dipartimento per gli Affari Negoziali dell’OLP, Israele gode di un selezionato sostegno, a partire dai funzionari USA, che permettono di proseguire con le colonie, altre colonie e ancora colonie.
“Fin dalla firma degli Accordi di Oslo nel 1993, Israele ha quasi triplicato il numero di coloni, occupando terra palestinese e risorse – ha detto Erekat – Israele è sempre stato premiato per questo crimini, così che oggi Tel Aviv non è affatto interessato alla pace”.
(tradotto a cura di AIC-Italia/Palestina Rossa)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento