http://www.imemc.org/article/58462
“In occasione della Giornata dei Prigionieri:
8.500 detenuti sono ancora incarcerati da Israele.”
di Saed Bannoura
Come evidenziano i palestinesi nella Giornata dei Prigionieri di sabato 17 marzo, almeno 8.500 detenuti, compresi donne e bambini, come pure parecchi legislatori e funzionari, sono tuttora imprigionati da Israele in diverse carceri, centri per gli interrogatori e campi di detenzione.
Venerdì, il Centro Palestinese per la Difesa dei Detenuti e per i Diritti Umani ha dichiarato, in una conferenza stampa, che Israele sta tenendo ancora in carcere, violando in tal modo i loro diritti fondamentali, circa 8.500 detenuti, tra i quali sono inclusi 340 bambini, 37 donne, mentre 1.600 detenuti hanno necessità urgente di assistenza medica.
Questo numero comprende anche funzionari palestinesi eletti, legislatori e ministri.
Il Centro ha aggiunto che il numero dei detenuti che sono deceduti nelle prigioni israeliane a causa delle torture inflitte e della mancanza di assistenza medica è arrivato alla cifra di ben 196 detenuti.
Ci sono 340 bambini imprigionati da Israele e privati dei loro diritti fondamentali in violazione di tutte le normative internazionali e della IV Convenzione di Ginevra.
Il Centro ha precisato che Israele trattiene ancora nelle sue prigioni 16 legislatori, dei quali 13 sono legati ad Hamas, 2 a Fatah, più il Segretario Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Ahmad Saadat, oltre all’ex Ministro per i Detenuti, Wasfy Qabha, e il leader di Fatah, Marwan Barghouthi.
Sono tuttora incarcerate da Israele 37 donne e 320 detenute sono state imprigionate da più di 25 anni.
Il Centro ha sollecitato le istituzioni palestinesi ed arabe, i gruppi regionali ed internazionali per i Diritti Umani perché esercitino una pressione quanto più elevata possibile nei confronti di Israele perché ponga fine ai reati contro i detenuti e le loro famiglie.
Martedì, il detenuto Abu Hammad, di 30 anni, originario della cittadina di Al Ezariyya (Bethany), Gerusalemme Est, è morto in una cella di isolamento nella prigione israeliana di Ehil-Be’er Shiva.
Aveva necessità urgenti di assistenza sanitaria, ma l’amministrazione del carcere aveva deciso di porlo in cella di isolamento invece di trasportarlo in un ospedale.
Ci sono parecchi detenuti che sono deceduti per le ferite inferte loro da colpi di arma da fuoco sparati dall’esercito, in quanto era stata negata loro la possibilità di ricevere un’adeguata assistenza medica per porre rimedio alla criticità della loro situazione.
(tradotto da mariano mingarelli)
4 commenti:
Ovviamente non spendete alcuna parola per Ghilad Shalit, ostaggio da quasi 4 anni, al quale Hamas vieta anche solo la visita di un medico della Croce Rossa
Se Israele volesse davvero liberare Shalit saprebbe come fare, basterebbe liberare i prigionieri palestinesi che tiene in carcere anche per 30 anni senza processo
Luca
Luca, ma fai parte di Hamas? I tuoi pacifici eroi vogliono in cambio centinaia di "militanti" come ad esempio Abdallah Barghuti (un confezionatore di corpetti esplosivi per kamikaze, trovato colpevole della uccisione di 66 israeliani in una lunga serie di attentati terroristici), Hassan Salameh (uno dei dirigenti delle Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas. Salameh è responsabile della uccisione di 46 israeliani, anche mediante l'esplosione di due autobus di linea a Gerusalemme nel 1996) o Abbas Awis (il terrorista che nel 2002 organizzò in un albergo di Natanya un attentato che provocò la morte di 29 israeliani)
Andrea, ne hai citati tre o quattro di quelli effettivamente colpevoli, ma gli altri 10.987 di cui molti quattordicenni e quindicenni li hai dimenticati o non ne sai nulla? E di tutti quelli in "detenzione amministrativa", cioè sequestrati senza processo nè possibilità di vedere avvocati o familiari che ci dici?
Gemma
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