lunedì 31 maggio 2010

DA GAZA

Da Adie Mormech in Gaza, http://outofgaza.wordpress.com/

COMUNICATO STAMPA
GAZA, PALESTINA
31 Maggio 2010

RICHIESTA DA GAZA UNA RISPOSTA GLOBALE ALLE UCCISIONI SULLA FREEDOM FLOTILLA

Noi, Organizzazioni della Società Civile Palestinese che vive a Gaza e Attivisti Internazionali, chiediamo alla comunità internazionale e alla società civile di far pressione sui propri governi e su Israele affinchè cessino i sequestri e le uccisioni verificatisi a seguito dell’attacco Israeliano contro la Gaza Freedom Flotilla in navigazione verso Gaza, e si dia il via ad una risposta globale che chieda ad Israele di rendere conto dell’assassinio di civili stranieri in mare e di pirateria illegale verso imbarcazioni che trasportavano aiuti umanitari a Gaza..

Salutiamo il coraggio di tutti coloro che hanno organizzato questo iniziativa di aiuti e chiediamo un passaggio sicuro verso Gaza per le 750 persone di coscienza di 40 nazionalità diverse, tra cui 35 politici, intenzionati a interrompere l’assedio Israelo-Egiziano. Porgiamo le nostre più sincere condoglianze alle famiglie e agli amici che hanno perso i loro cari in questo attacco.

Navigando direttamente verso Gaza, fuori dalle acque Israeliane, con merce illegalmente vietata da Israele, merce quale: 10.000 tonnellate di calcestruzzo, giocattoli, libri , cioccolata, pasta e materiale medico basilare, drammaticamente necessari, la flotilla sta esercitando il proprio diritto garantito dall’art.33 della Convenzione di Ginevra, che dichiara chiaramente che la punizione collettiva è un crimine contro l’umanità.

La sofferenza causata dalla chiusura israeliana di Gaza è stata ampiamente documentata da
tutte le organizzazioni per i diritti umani. La più recente è Amnesty International, che nella
relazione annuale sui diritti dell'uomo ha concluso che l'assedio ha "acuito la già
profonda crisi umanitaria. Disoccupazione di massa, povertà estrema, insicurezza
alimentare, aumento dei prezzi dei beni alimentari causato da carenze di reperibilità hanno
costretto quattro abitanti di Gaza su cinque a dover dipendere dagli aiuti umanitari. La
portata del blocco e le dichiarazioni dei funzionari israeliani sulle ragioni, sono la
dimostrazione che questo era stato imposto come forma di punizione collettiva nei confronti
degli abitanti di Gaza, in palese violazione del diritto internazionale". L'ONU dichiara in
continuazione che solo una piccola parte degli aiuti necessari sta entrando nella Striscia a
causa di quello che definisce un "assedio medioevale". In particolare, il direttore dell'UNRWA
a Gaza, John Ging, ha parlato della necessità che la flottiglia entrasse a Gaza. Il nuovo
Ministro degli esteri dell'Unione europea, Catherine Ashton, ha appena ribadito il suo
appello per "un'immediata, costante e incondizionata apertura dei valichi per il flusso di aiuti
umanitari, beni commerciali e persone da e per Gaza".

La popolazione di Gaza non sarebbe bisognosa, ma auto-sufficiente, e stiamo facendo il possibile per conservare una certa dignità nella vita a seguito di questa colossale devastazione per mano umana, che priva così tanti delle basi della vita o delle aspirazioni minime per il futuro.

Noi, da Gaza, vi invitiamo a dimostrare e sostenere gli uomini e le donne, coraggiosi della Flottiglia , oramai assassinati in molti, durante una missione umanitaria. Insistiamo sulla
rottura delle relazioni diplomatiche con Israele, i processi per crimini di guerra e la tutela
internazionale dei civili di Gaza. Vi chiediamo di aderire al crescente movimento
internazionale per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro un paese che ancora
una volta dimostra di essere così violento e anche incontrastato. Vi chiediamo di unirvi alla crescente campagna internazionale di boicottaggio, disinvestimento e sanzionamento di una nazione che prova ancora una volta di essere così violento e ancora così impunito. Unitevi alla crescente
massa critica nel mondo che si impegna a far sì che il Popolo Palestinese torni ad avere gli stessi diritti di qualsiasi altro popolo, quando l'assedio sarà terminato, l'occupazione finita e
ai 6 milioni di rifugiati palestinesi sarà finalmente garantita giustizia.

Press Contacts:

Dr Haidar Eid: One Democratic Sate Group and University Teachers’ Association

Dr Mona El Farra: Middle East Children’s Alliance, Gaza 00.972(0)598.868.222

Adie Mormech: International Solidarity Movement 00.972(0)597.717.696

Max Ajl: Gaza Freedom March 00.972(0)597.750.798

Signatory Organisations:

The One Democratic State Group

University Teachers Association

Arab Cultural Forum

Palestinian Students’ Campaign for the Academic Boycott of Israel

Association of Al-Quds Bank for Culture and Info

Popular Committee against the Wall and Settlements

International Solidarity Movement

Palestinian Network of Non-Governmental Organisations

Palestinian Women Committees

Progressive Students Union

Medical Relief Society

The General Society for Rehabilitation

Gaza Community Mental Health Program

General Union of Palestinian Women

Afaq Jadeeda Cultural Centre for Women and Children

Deir Al-Balah Cultural Centre for Women and Children

Maghazi Cultural Centre for Children

Al-Sahel Centre for Women and Youth

Ghassan Kanfani Kindergartens

Rachel Corrie Centre, Rafah

Rafah Olympia City Sisters

Al Awda Centre, Rafah

Al Awda Hospital, Jabaliya Camp

Ajyal Association, Gaza

General Union of Palestinian Syndicates

Al Karmel Centre, Nuseirat

Local Inititiative, Beit Hanoun

Union of Health Work Committees

Red Crescent Society Gaza Strip

Beit Lahiya Cultural Centre

Al Awda Centre, Rafah

--
http://www.targetbrimar.org.uk

1 commento:

Andrea ha detto...

Se questi sono pacifisti...
http://www.youtube.com/watch?v=bU12KW-XyZE