A lungo ai Palestinesi sono stati negati i più basilari diritti. Uno tra questi è il diritto all’acqua. L’acqua è il simbolo della vita, e per questo voi state manifestando in Italia, ma Israele ha reso molto difficile ai Palestinesi l’accesso all’acqua.
Israele preleva per i propri consumi quasi il 90% dell’acqua dai territori occupati, sottraendola all’uso della popolazione palestinese. Il risultato è che le Comunità palestinesi restano giorni e anche settimane senza acqua, soprattutto nei torridi mesi estivi, mentre a pochi metri di distanza gli insediamenti illegali dei coloni ebrei , hanno giardini lussureggianti, piscine e accesso senza limite all’acqua.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda che ogni cittadino abbia almeno 100 litri di acqua al giorno per l’uso domestico e la igiene personale. Ma la media dei cittadini Palestinesi ha accesso a soli 50 litri e molti anche meno, mentre invece gli israeliani ne consumano fino a sei volte di più.
La condizione dei villaggi palestinesi che si trovano isolati all’interno dei territori occupati è anche più difficile, perché devono comperare l’acqua per poi conservarla in serbatoi, che Israele demolisce. Questo rende la situazione estremamente precaria tanto da costringere molte famiglie a lasciare le loro case perché l’ acqua disponibile non è sufficiente per la sopravvivenza.
A Gaza il 95 % dell’acqua è inutilizzabile per il consumo umano perché troppo inquinata. L’assedio da parte di Israele impedisce ai Gazawi di procurarsi fonti alternative e questo contribuisce al diffondersi di gravissime malattie soprattutto tra i bambini. Se non si interverrà con urgenza, la falda idrica sotterranea di Gaza, che resta l’unica fonte di acqua per 1.6 milioni di persone, sarà al collasso e questo porterà ad una situazione catastrofica la situazione di approvvigionamento di acqua..
L’assedio di Gaza impedisce anche il trattamento delle acque reflue, per cui ogni giorno si riversano 80 milioni di di acqua di fognatura nel mediterraneo, provenienti dalla striscia. E questo fa si che anche le spiagge di Gaza, uno dei pochi posti a dove la gente può avere un po’ di sollievo, siano inquinate con rischio per salute pubblica.
Salutiamo i nostri compagni e le compagne italiane che si sono uniti alla Campagna “Thirsting for Justice”- “Assetati per la giustizia” che recentemente è stata lanciata in Palestina. Questa campagna vuole accrescere la consapevolezza di tutte le persone di coscienza sul fatto che ai Palestinesi è negato il diritto all’acqua e alla salute, e sulla necessità di fare pressione sui Governi e sull’Unione Europea affinchè Israele sia chiamato a rispondere per le sue persistenti violazioni del diritto internazionale,
Vi chiediamo di approfondire la vostra conoscenza sulla situazione dei Palestinesi e di comprenderci nella campagna contro la privatizzazione dell’acqua che continuerete nei prossimi mesi.
I Palestinesi sono assetati di Giustizia e voi potete avere un ruolo accanto a noi. Grazie per il vostro supporto.
ZYAD LUNAT
Nessun commento:
Posta un commento