Dopo la dichiarazione di incostituzionalità da parte di 34 docenti di diritto israeliani, il Governo e il Parlamento italiani nonché l’Unione Europea non possono rimanere muti (e complici) sulla legge di Anti- boicottaggio approvata dalla Knesset che, ignorando i diritti umani, limita la libertà d'espressione e preoccupa gli stessi cittadini israeliani sulla democrazia in Israele.
L’11 luglio 2011, la Knesset (parlamento israeliano) ha approvato, con 47 voti contro 38, la legge “Per la prevenzione dei Danni allo Stato di Israele attraverso il boicottaggio”. Questa legge costituisce l’ennesimo attacco alla libertà di associazione ed espressione in quella che i media e la classe politica italiana amici del governo israeliano descrivono ancora come “Unica democrazia del medio oriente”.
Essa proibisce e considera un illecito l’appello per boicottaggi di tipo economico, culturale ed accademico promosso da persone ed organizzazioni israeliane, nello Stato di Israele e nei territori occupati dove continuano ad essere costruiti insediamenti, in palese violazione della legge internazionale (IV convenzione di Ginevra).
Prevede inoltre la revoca dell’esenzione delle tasse ad ONG, associazioni ed istituzioni che supportino o si dichiarino a favore del boicottaggio, e nega loro la possibilità di accedere a benefici e pubblici finanziamenti, ivi compresi quelli dell’Unione Europea. In tal modo venendo a colpire le ONG israeliane impegnate nella difesa dei diritti umani, i cittadini di entrambe le parti ed i loro rappresentanti politici; inoltre le aziende che partecipassero o rispondessero ad azioni di boicottaggio potrebbero essere escluse dagli appalti di Governo.
La legge appena approvata, attraverso l’imposizione di sanzioni amministrative, finanziarie e di costosi risarcimenti ai coloni, rappresenta un inaccettabile e gravissimo tentativo di ridurre al silenzio, delegittimare e restringere la libertà di azione delle organizzazioni della società civile israeliana che si battono contro l’occupazione, contro gli insediamenti illegali, contro le numerose e quotidiane violazioni del diritti umani in Israele, e vanifica un efficace strumento di lotta nonviolenta.
Essa, in evidente contrasto con ogni principio di democrazia, rappresenta una palese violazione dei trattati internazionali sul rispetto dei diritti umani che sono stati ratificati dallo stesso stato di Israele, in particolare la Convenzione Internazionale di Ginevra, ed avrà un effetto agghiacciante sulla libertà di espressione e di associazione in Israele.
Pertanto, in accordo con la direttiva dell' Unione Europea sulla tutela e difesa degli attivisti per i diritti umani, ci appelliamo alle istituzioni italiane ed europee, affinché facciano rispettare anche da Israele le leggi ed il diritto cui essi si ispirano, ed in particolare chiediamo:
- Una decisa condanna pubblica della legge appena assunta, invitando Israele a revocarla immediatamente e ad astenersi, per il futuro dall’assumere norme ed iniziative che mettano a rischio la libertà di espressione e di associazione in Israele
- L’adozione di ogni mezzo a loro disposizione per difendere e tutelare la libertà di associazione e di espressione degli attivisti e delle associazioni che in Israele lottano per la difesa dei diritti umani e contro l’occupazione
- La continuazione del supporto alle organizzazioni della società civile che in Israele ed in Palestina si battono per la difesa dei diritti fondamentali di tutte le popolazioni, della libertà di espressione e di associazione e contro l’occupazione.
- Che tali volontà vengano esercitate con forza al prossimo incontro, avente per oggetto la Tutela dei diritti Umani, che Europa ed Israele terranno il 13 settembre 2011.
RETE ROMANA DI SOLIDARIETA’ CON IL POPOLO PALESTINESE
Per adesioni: http://www.firmiamo.it/condanna-legge-israeliana-anti-boicottaggio
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