Leggendo questo articolo mi ha preso un moto di profonda indignazione. Sicchè le sette otto famiglie di Sderot che avrebbero avuto vittime debbono essere risarcite secondo gli USA e chi dovrebbe e quando risarcire le 1500 famiglie che hanno avuto vittime A GAZA DOPO IL TERRORISMO ISRAELIANO DI "PIOMBO FUSO"? E quando saranno risarcite le famiglie dei 2000 feriti gravi di cui certamente molti sono morti sempre per il terrorismo israeliano di Piombo fuso? E quando saranno risarcite le famiglie dei pescatori uccisi, dei bambini uccisi nella buffer-zone? E quando saranno risarciti i pastori e i contadini della West Bank che hanno avuto vittime in famiglia? E chi risarcirà i pescatori sparati le cui barche sono state distrutte? E i pastori le cui pecore sono state bruciate vive? E i contadini a cui è stata sottratta la terra e l'acqua? Le banche americane che regalano denaro agli assassini israeliani dovrebbero essere chiuse e sbarrate e i criminali israeliani e americani gueffafondai e assassini dovrebbero essere sbattuti in galera a marcire come meritano. Razzisti e colonialisti occidentali la fanno da padroni, ma non sarà sempre così, il mondo sta cambiando e forse riuscirà passo dopo passo a non essere più un mondo alla rovescia dove i cirminali vengono premiati e la legge della giungla impallidisce al confronto.
tHAMAS: CORTE SUPREMA USA CONDANNA BANK OF CHINA
L'istituto di credito dovrà risarcire le famiglie di 84 vittime di razzi Qassam e dell’attentato di Eilat del 2007. Avrebbe permesso il trasferimento di denaro da Siria e Iran a Gaza. Ma la sentenza appare "politica" e inoltre i conti non tornano: i morti israeliani dei razzi sono una dozzina.
DI EMMA MANCINI
Roma, 18 luglio 2011, Nena News (nella foto una filiale della Bank of China) – Hamas è un “gruppo terrorista”, chi lo agevola verrà punito. Su un simile punto di partenza una sentenza è stata pronunciata venerdì scorso dalla Corte di Suprema di New York: nella causa Keren Elmaliach contro Bank of China, il giudice Barbara E. Kapnick ha stabilito che la banca cinese dovrà risarcire 84 vittime di attacchi e un attentato attribuito da Israele al gruppo islamista palestinese, perché nelle sue casse sono transitati soldi che avrebbero finanziato la costruzione di razzi Qassam.
Secondo l’accusa del procuratore e la sentenza finale, il denaro sarebbe partito dalla Siria e dall’ Iran, per poi entrare in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Qua sarebbero stati utilizzati per acquistare il materiale necessario alla costruzione dei razzi Qassam, sparati poi contro la cittadina israeliana di Sderot, al confine con la Striscia. Inoltre, gli stessi soldi, sempre secondo l’accusa, sarebbero stati impiegati per finanziare l’attentato suicida di Eilat del 29 gennaio 2007. Attacchi che in totale avrebbero provocato 84 vittime. Insomma, la Corte ha riconosciuto il diritto per i parenti delle vittime di Hamas e della Jihad Islamica Palestinese, considerati “gruppi terroristi” da Israele e Stati Uniti, di chiedere i danni all’istituto di credito cinese accusato dall’Israel Law Center di aver permesso il trasferimento di denaro da altri Paesi arabi alla Striscia di Gaza.
A promuovere l’azione legale è stata la famiglia di Emil Elmaliakh, residente di Eliat morto nell’attentato del 2007, con il sostegno dell’Israel Law Center e dell’avvocato di New York Robert Tolchin. Successivamente, alla causa si sono unite le famiglie di altre 50 vittime. “La sentenza crea un precedente importante per le vittime israeliane – ha detto al quotidiano Jerusalem Post il legale del centro, Nitsana Dashan – Generalmente, i cittadini statunitensi hanno il diritto di intentare un processo contro le organizzazioni terroristiche. In questo caso, abbiamo fatto applicare una vecchia legge che permette anche a chi non è cittadino Usa di fare lo stesso”.
L'attentato suicida di Eilat del 29 gennaio 2007 di fronte ad una panetteria
Gli Stati Uniti considerano sia la Jihad Islamica che Hamas come organizzazioni terroristiche straniere dal 1997. Per questo, i due gruppi sono sottoposti a dure sanzioni economiche con l’obiettivo di ostacolare attività bancarie che potrebbero finanziare le loro azioni. La Bank of China è accusata di aver permesso ad Hamas e alla Jihad Islamica di compiere operazioni di trasferimento di denaro dalla Siria e dall’Iran a Gaza dal 2003, per molti milioni di dollari. I due gruppi avrebbero i propri conti aperti presso la filiale di Guangzhou, in Cina, entrambi a nome di Said al-Shurafa, considerato un membro operativo sia di Hamas che dalla Jihad Islamica.
Secondo le informazioni raccolte dall’accusa, Shurafa avrebbe trasferito il denaro dai conti cinesi ai Territori Palestinesi Occupati “per pianificare, preparare e compiere attentati terroristici”. E quando nell’aprile 2005 funzionari della divisione anti-terrorismo dell’Ufficio del Primo Ministro israeliano hanno chiesto alla Bank of China di interrompere i rapporti con i due gruppi, l’istituto ha rifiutato non ritenendo Hamas un’organizzazione terroristica e non avendo prove concrete che il denaro venisse utilizzato per attentati suicidi e lancio di razzi. Elemento che ha aggravato la posizione della banca: i trasferimenti, in media pari a 100mila dollari, avvenivano in contanti e avrebbero dovuto mettere in allarme l’istituto.
Oggi le famiglie sorridono: potranno farsi risarcire dalla Bank of China. L’ammontare del risarcimento sarà reso noto il 14 settembre prossimo. E subito altre associazioni ebraiche annunciano simili richieste contro altri istituti di credito, mentre l’Israel Law Center prosegue la sua battaglia legale contro la banca cinese per ottenere informazioni e dettagli delle operazioni bancarie compiute da Hamas.
Critiche piovono sulla sentenza da parte di chi ritiene si tratti di uno strumento puramente politico per minacciare indirettamente Siria, Iran e lo stesso Hamas. Se pare non esistano prove certe che il denaro abbia seguito proprio quella strada, c’è chi mette in dubbio anche il numero delle vittime. Dal 1995 ad oggi, infatti, sono stati nove gli israeliani uccisi da razzi Qassam, di cui cinque erano anziani morti di infarto per la paura. Le restanti 75 vittime sarebbero quindi morte nell’attentato suicida di Eilat. Ma all’epoca giornali e televisioni parlarono solo di tre giovani, uccisi da un kamikaze di fronte ad una panetteria nella zona Sud di Eliat. Nena News
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