sabato 20 dicembre 2014

L'arresto di Giulietto Chiesa e la crisi Russia-Nato

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Com’è possibile che un cittadino europeo, per giunta giornalista ed ex europarlamentare, venga improvvisamente arrestato nella capitale dell’Estonia senza che abbia commesso alcun reato? Questa la domanda posta dal nostro ministro degli esteri all’ambasciatore estone in seguito all’arresto di Giulietto Chiesa, tenuto in cella per sette ore a Tallin in Estonia, dov’era stato invitato per un convegno, e poco dopo aver rilasciato un’intervista ad una televisione estone …. Un decreto che considera Giulietto Chiesa “persona non gradita” sarebbe datato 13 dicembre 2014, cioè il giorno dopo il meeting internazionale organizzato a Roma proprio da Chiesa, con grandi giornalisti e autorevoli politologi russi e americani, tra cui Paul Craig Roberts, già viceministro di Regan, tutti critici con la gestione Usa della crisi ucraina … «Questa, dichiara Giulietto Chiesa dopo il rilascio, non è certo l’Europa che sognava Altiero Spinelli» …. Vent’anni prima che diventasse popolare la denuncia della disinformazione di massa organizzata in modo sistematico del mainstream, Giulietto Chiesa ne ha fatto una ragione di vita: «Non sappiamo nulla di quanto avviene attorno a noi, perché non ce lo dicono, e se non sappiamo nulla potrebbe accadere di tutto, al riparo dalla verità» …. Per Pino Cabras, l’incredibile arresto intimidatorio e illegale cui è stato sottoposto Giulietto Chiesa a Tallinn «ci dice che il regime europeo non solo emargina le voci dissidenti ma non vuole più tollerarne l’esistenza … il silenzio mediatico su notizie importanti non basta più alle correnti atlantiste che dominano il continente. Vedono che c’è chi non si rassegna al silenzio, mentre avverte che bisogna fare molto chiasso, e urlare che la guerra non sarà in nostro nome»



L’evento di cui sopra è scatenante per tutti i siti italiani di informazione alternativa, L’antidiplomatico.it propone in primo piano sei articoli sulla crisi Russia-Nato:

"I nostri paesi sono vicini e non possono non collaborare. Ma da ora questa cooperazione sarà razionale e pragmatica, possiamo dire che sarà 'europea'. La Russia intende seguire rigorosamente i propri interessi nazionali e li difenderà con fermezza, come si farebbe con qualsiasi altro partner. Costruendo relazioni in questo nuovo ambiente, mettiamo da parte le emozioni e il sentimento familiare. Noi non manterremo l'economia ucraina. Non ci risulta redditizia, e, francamente, siamo stanchi … Se l'Ucraina vuole vivere come in Europa, impari a pagare i conti, ad iniziare da quelli con la Russia” ha scritto il capo del governo russo, Dmitri Medvedev, nel suo articolo per 'Nezavisimaya Gazeta'.



Kissinger, scrive Alexander Donetsky sul giornale online della Strategic Culture Foundation, non è mai stato un amico della Russia. Al contrario, ha sempre fatto del suo meglio per indebolirla, nella convinzione che questo rispondesse agli interessi degli Stati Uniti. Quindi la sua opinione ha un certo peso. Kissinger è certo che Washington e Bruxelles sono responsabili per l'escalation della situazione in Ucraina. Come dice lui, «l'Europa e l'America non hanno capito l'impatto di questi eventi, a cominciare dai negoziati sulle relazioni economiche tra l'Ucraina e l'Unione europea, culminati con le manifestazioni a Kiev. Queste negoziazioni, e il loro impatto, avrebbero dovuto essere oggetto di un dialogo con la Russia … l'Ucraina ha sempre avuto un significato particolare per la Russia. E' stato un errore non rendersi conto di questo» …. Dopo tre settimane dall'intervista, la Camera dei Rappresentanti Usa ha portato il mondo più vicino alla tragedia, dalla quale un veterano della politica estera qual è Kissinger ci aveva messo in guardia. Il 4 dicembre i rappresentanti hanno approvato una risoluzione che accusa la Russia di scatenare un'aggressione militare contro l'Ucraina, la Georgia e la Moldavia e chiede aiuti militari e di intelligence per l'Ucraina. Il documento chiede agli alleati della NATO, ai partner degli Stati Uniti in Europa e alle nazioni in tutto il mondo di sospendere ogni forma di cooperazione militare con la Russia, e di vietare la vendita al governo russo di materiale militare letale e non letale …. Inoltre, si invitano l'Ucraina e l'Unione europea a respingere le forniture energetiche russe. I rappresentanti minacciano direttamente la Federazione russa e l’accusano di violare il trattato INF, Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty …. Eccetera, sull’articolo sono documentate anche le reazioni contrarie.



Tirando le somme dell’anno che sta per concludersi, il ministro degli Affari Esteri, Sergei Lavrov, rispondendo alle domande sui rapporti fra Russia e Stati Uniti, ha detto: “Da parte nostra, siamo sempre aperti al dialogo onesto e costruttivo con gli USA, tanto negli accordi bilaterali, quanto nell'arena mondiale, dove entrambi i paesi ricoprono particolare responsabilità per la sicurezza internazionale e la stabilità. La domanda è quando sarà pronta Washington alla cooperazione sui principi di vera parità e rispetto degli interessi russi, rispetto ai quali non intendiamo retrocedere per nessun motivo …. In contrasto con l'accordo sui missili di minore e media gittata, gli americani si preparano dal prossimo anno a piazzare scudi antimissile in Romania e Polonia, utilizzabili al contempo per il lancio di missili da crociera a medio raggio come i Tomahawk. A Washington, purtroppo, fanno finta di non capire le preoccupazioni russe …. Avvisiamo, che a un certo punto dello sviluppo di questi scudi antimissile, noi ci vedremo costretti a prendere adeguate misure per garantire la nostra sicurezza …. L'Alleanza prosegue la sua politica di contenimento della Russia, adottando misure per l'incremento del potenziale bellico e l'accrescimento della presenza militare ai confini russi”



Lo sviluppo da parte della Russia di un nuovo missile da crociera, secondo gli Stati Uniti viola il trattato del 1987 …. Il missile russo, che tanta rabbia ha provocato al Pentagono, è l’R-500, con il quale si prevede di dotare i sistemi missilistici Iskander-M russi, dispiegati dalla Russia sul suo confine occidentale, in risposta al dispiegamento del sistema di difesa missilistica degli Stati Uniti in Europa. Secondo i risultati dei suoi test nel 2007, il missile è invisibile ai radar nemici e nella fase finale può realizzare curve strette e lanciare esche, rendendo la sua intercettazione praticamente impossibile.



"Gli Stati Uniti hanno bisogno di un nemico per utilizzare la loro vecchia politica di pressione. Non possono vivere senza un nemico. Sono ancora schiavi della loro vecchia politica …. Gli Stati Uniti sono alla ricerca di una scusa per intervenire ... hanno bisogno di una figura nemica ... ogni volta che c'è molta tensione, ogni volta che c'è instabilità in un paese o in una regione, è l'occasione per un intervento" Così ha parlato l’ex presidente sovietico, Mikhail Gorbaciov, in un'intervista a Russia Today.



Dopo l’antidiplomatico, anche Pop Off Quotidiano propone un articolo di Andrea Ferrario che si focalizza sulla crisi separatista in Ucraina: Nuovo governo a Kiev, oligarchi in stand-by e divisioni tra i separatisti. Lo spettro del default in Ucraina. Lo spettro della fame nel Donbass …. All’inizio di quello che sarà un lungo e drammatico inverno tutte le principali parti in causa nel conflitto ucraino sembrano avere assunto una posizione di attesa. Ma dietro a questa facciata incombe sempre il rischio di un riaprirsi dei combattimenti in primavera …. Non è chiaro nemmeno cosa accadrà con le sanzioni, che cominceranno progressivamente a scadere a partire da marzo e per il rinnovo delle quali sarà difficile trovare a Bruxelles la necessaria unanimità. Su tutto incombe l’incognita della situazione economica, disastrosa in Ucraina, in caotico e precipitoso calo in Russia e ai limiti della fame nel Donbass …. In questa situazione congelata le uniche novità fattuali rilevanti sono state quelle registrate a Kyiv. Gli inattesi risultati delle elezioni del 26 ottobre, che hanno visto una parità di fatto tra il Blocco Petro Poroshenko e il Fronte Nazionale di Arseniy Yatsenyuk, basta dire che a un certo punto il vicepresidente statunitense Joseph Biden ha dovuto prendere l’aereo per Kyiv al fine di forzare un compromesso tra Poroshenko e Yatsenyuk …. Il particolare che più ha richiamato l’attenzione dei media internazionali è quello della nomina di tre ministri stranieri, nello specifico la statunitense di origini ucraine Natalya Yaresko (ministro delle finanze), il lituano Aivaras Abromavicius (ministro dell’economia) e il georgiano Alexander Kvitashvili (ministro della sanità). La prima, già a capo della sezione economica dell’ambasciata Usa a Kyiv, è comproprietaria di un fondo di investimento, il secondo proviene anch’egli dal mondo della speculazione finanziaria, mentre il terzo è stato responsabile in Georgia di una riforma del sistema sanitario di chiaro stampo neoliberale. Salta subito all’occhio il particolare dei tre paesi di provenienza: da una parte una cittadina degli Usa, tutori dell’ordine neoliberale mondiale, dall’altra cittadini di due paesi che sono allo stesso tempo ligi esecutori di tale ordine e simbolo dell’antiputinismo …. Dietro a tutto questo ci sono le manovre degli oligarchi, che dopo avere visto i propri equilibri interni sconvolti da Maidan ora cercano faticosamente di ricostruirli, in collaborazione con l’élite politica.



Bernard Guetta, analista francese, interviene su interazionale.it: La Federazione russa è il paese più esteso al mondo, uno dei primi produttori mondiali di gas e petrolio, un esportatore di energia da cui dipendono l’industria e le famiglie europee e una terra di investimento per le banche e le grandi aziende occidentali. Per questo un collasso economico della Russia avrebbe gravissime conseguenze per l’economia mondiale. E purtroppo questo collasso è sempre più vicino …. Dall’inizio dell’anno la valuta russa ha perso il 60 per cento sul dollaro (era il 40 per cento fino a pochi giorni fa) e questo significa che il costo delle importazioni e degli interessi sul debito dovuto alle banche straniere è aumentato enormemente. Siamo davanti a un naufragio, una catastrofe nazionale.

Claudio Conti su contropiano spiega: Il conflitto sotterraneo esploso definitivamente con l'apertura della crisi ucraina ha di fatto tagliato via dal mercato mondiale un'economia incentrata fondamentalmente sull'esportazione di materie prime energetiche (petrolio e gas, ma anche carbone) …. Del resto, negli ultimi 40 anni, sono innumerevoli i casi di paesi destabilizzati senza colpo ferire, semplicemente operando sul mercato dei capitali e pilotandone il flusso da una parte all'altra. Con la Russia si è pensato di poter fare lo stesso e soltanto ora qualche commentatore “cortomirante” comincia a rendersi conto dell'effetto boomerang …. Già nei giorni scorsi c'erano state cadute verticali delle principali borse mondiali, trascinate ufficialmente dalla frana del prezzo del petrolio …. Insomma nessuno si può permettere a lungo una situazione del genere: o la Russia cede di schianto e rapidamente (qualche mese, al massimo), oppure sono guai giganteschi per tutti. La finestra temporale deve esser chiusa rapidamente. E questo non agevola le decisioni sensate ... Una Russia che “tiene duro” che sta inoltre facendo incetta di oro fisico approfittando del basso prezzo sul mercato, creando al contempo rapporti solidi con Cina e altri pasi emergenti sulla base di scambi non prezzati in dollari è l'ultimo degli eventi desiderabili per il capitalismo mondiale; di cui la Russia è parte non secondaria dalla caduta del Muro in poi.

Anche Paul Craig Roberts offre ai lettori la sua visione: Se vuoi essere informato, e possibilmente preparato, per conoscere dove ti sta, veramente, portando il "tuo" governo e avere qualche piccola possibilità di riorientare il corso degli eventi, continua a leggere ... I neoconservatori, un piccolo gruppo di guerrafondai strettamente alleati con tutto il complesso militar/industriale e con Israele, intendo quelli che spinsero gli USA dentro Grenada e dentro al Contras affair in Nicaragua, condannati da Reagan e graziati da Bush senior. Protetti dal denaro israeliano, rialzarono la testa durante l'amministrazione Clinton e si misero al lavoro per disgregare la Jugoslavia, entrare in guerra con la Serbia, ed espandere la Nato fino ai confini della Russia. Essi hanno dominato per tutto il periodo del regime di Bush junior, quando controllavano il Pentagono, il Consiglio di Sicurezza Nazionale, l'Ufficio del Vice Presidente, e molto altro, portandoci all'11-settembre e a tutto quello che ne conseguì …. In breve, i neoconservatori hanno gettato le basi per una dittatura e per una Terza Guerra Mondiale. Essi rimangono sempre molto influenti anche durante il regime di Obama; la neoconservatrice Susan Rice Consigliere alla Sicurezza Nazionale. La neoconservatrice Samantha Power ambasciatore alle Nazioni Unite. La neoconservatrice Victoria Nuland Assistente del Segretario di Stato, organizzatrice del colpo di stato in Ucraina …. "America uber alles" il neoconservatorismo è ormai l'unica ideologia politica esistente …. Credono addirittura che la Storia abbia scelto gli Stati Uniti per esercitare un’egemonia sul mondo intero. Anche Obama ha detto cose di questo genere …. La propaganda anti-Russia ha raggiunto il suo culmine quando Putin è stato definito "Nuovo Hitler" …. Tutta l'umanità è ormai minacciata da un manipolo di uomini e donne malvagi che si sono insediati in posizioni di potere a Washington …. Nel suo libro di prossima pubblicazione, The Globalization of War: La lunga guerra dell'America contro l'umanità, il professor Michel Chossudovsky presenta una valutazione realistica su quanto Washington abbia portato il mondo vicino alla sua disfatta con una guerra nucleare. Questo è un passaggio tratto dalla prefazione: "La globalizzazione della guerra è un progetto egemonico. Le principali operazioni di intelligence militare in corso sono state segretamente prese in modo da produrre effetti simultanei in Medio Oriente, in Europa orientale, nell'Africa sub-sahariana, in Asia centrale e in Estremo Oriente. L'agenda militare USA combina i teatri bellici delle operazioni più importanti con operazioni segrete, volte alla destabilizzazione di Stati sovrani." …. Meglio leggere l’intero articolo in primo piano su reteccp.org

Il Fatto Quotidiano: Vladimir Putin è andato in onda in diretta tv, radio e internet dal centro congressi del World Trade Center di Mosca. Con il Paese alle prese con una fortissima crisi economica aggravata dalla caduta del rublo, il presidente russo ha tenuto la sua tradizionale conferenza annuale di fronte a 1.259 giornalisti, di cui oltre 200 stranieri, con un solo obiettivo: rassicurare l’opinione pubblica. “Abbiamo le risorse sufficienti per affrontare la crisi, il ritorno alla crescita è inevitabile, nel peggiore dei casi ci vorranno 2 anni …. No, la crisi in Russia non è il risultato dell’annessione della Crimea, ma bensì del desiderio dei russi di difendere la loro sovranità”, ha risposto Putin ad un giornalista, “l’Occidente vorrebbe che l’orso mangiasse tranquillamente il miele, mentre tentano di metterlo in catene, togliergli denti e artigli e d’impagliarlo …. Abbiamo cercato di aprirci all’Occidente, ma siamo stati respinti” …. intanto, a Mosca è attesa la visita di Romano Prodi, invitato in qualità di ex presidente della Commissione europea ed ex premier italiano.

Mi sono dilungato, e ho anche rinunciato ad approfondire la situazione del rublo, che non pare così disastrosa come viene descritta, almeno secondo un uomo d’affarri russo. A pensar male si fa peccato, ma spesso si coglie la verità. Scrive su Notizie Geopolitiche Dario Rivolta, analista geopolitico ed esperto di relazioni e commercio internazionali, parafrasando Andreotti. Sempre sull’antidiplomatico si legge: Gli Stati Uniti hanno a lungo goduto di ciò che Giscard d’Estaing chiamava “il privilegio esorbitante” di emettere moneta che appare essere la valuta di riserva mondiale …. ma è possibile che la valuta del popolo cinese sostenuta dall'oro detronizzi il dollaro USA ….

Chi vivrà vedrà, dice il poeta, per quanto mi riguarda trovo molto inquietante questa autoattribuzione messianica del destino egemonico degli Usa, sembra molto una brutta parodia del popolo eletto di antica memoria, e indica, sempre a mio parere, quanto in realtà il sionismo israeliano si sia stato capace di appropriarsi della politica statunitense.


Maurizio

www.reteccp.org

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