sabato 22 agosto 2009

COME VENGONO TRATTATI I BAMBINI PALESTINESI DA ISRAELE

http://news.bbc.co.uk/go/pr/fr/-/middle_east/8186905.stm

Le truppe israeliane “maltrattano” bambini.
di Katya Adler, reporter della BBC a Gerusalemme e nella West Bank.

Un ex comandante militare israeliano ha riferito alla BBC che è consuetudine che i ragazzini palestinesi vengano maltrattati dai soldati israeliani durante la detenzione preventiva.

“ Si cattura il ragazzino, lo si benda, lo si ammanetta, egli sta tremando per davvero…Talvolta gli si legano anche le gambe. Qualche volta le fascette bloccano la circolazione.


“Egli non capisce una parola di quanto sta accadendo attorno a lui. Non sa che cosa faremo di lui. Sa solo che noi siamo soldati armati. Che uccidiamo la gente. Può darsi che pensi che stiamo per ucciderlo.
Loro mi hanno trascinato fuori da casa mia tenendomi per il collo. Quanto più io gridavo, tanto più loro stringevano fino a soffocarmi….....Mi hanno tirato riverso sullo stomaco per un tratto. Le mie ginocchia stavano sanguinando. Mi hanno colpito con le loro armi e mi hanno sferrato calci per tutto il tratto di strada fino alla jeep.

Mohammad Khawaja, di 13 anni.


“ Molte volte urinano nei pantaloni. Non appena vengono fatti sedere là pisciano nei pantaloni, urlando. Ma di solito se ne stanno molto tranquilli.”

Eran Efrati è un ex-comandante dell’esercito israeliano che ha prestato servizio nei Territori Occupati della West Bank.

Ci siamo incontrati in un parco appartato di Gerusalemme per parlare delle accuse secondo le quali soldati come lui spesso maltrattano minorenni palestinesi, sospettati di aver tirato dei sassi.

Mr. Efrati, che si è congedato dall’esercito da cinque mesi, afferma che le accuse sono vere:

“Io non ho mai arrestato un ragazzino la cui età fosse inferiore a 9 o 10 anni. Per me se avevano 11, 13 o 14 anni erano ancora ragazzini. Solo che anch’essi venivano arrestati come fossero degli adulti.

“Può darsi che il ragazzino venisse bendato perché non potesse vedere la base e come ci stavamo comportando….Ma sono portato a credere che lo si bendasse perché non volevamo vedere i suoi occhi. Non volevamo che lui ci guardasse – si sa, che ci supplicasse di fermarci, o che stillasse davanti a noi. E’ molto più facile se non si vedono i suoi occhi.

“Quando il ragazzino se ne stava seduto là, nella base, io non lo faccio, ma, si sa, nessuno lo sta considerando come un bambino – se c’è qualcuno bendato ed ammanettato, probabilmente deve aver fatto qualcosa di veramente criminale. Quindi va bene schiaffeggiarlo, va bene sputargli addosso, qualche volta va bene riempirlo di calci. Non è proprio un problema.”

Nella maggior parte dei casi i giovanissimi palestinesi vengono arrestati per aver tirato sassi ai coloni ebrei o ai soldati israeliani.

Essi dicono che questo è il loro modo di dare sfogo alle loro frustrazioni prodotte dalla occupazione della loro patria, la West Bank, da parte dell’esercito israeliano.

Ogni settimana, nel villaggio di Bilin, nella West Bank, i palestinesi organizzano una dimostrazione contro la barriera israeliana nella West Bank.

Israele afferma che ha bisogno della barriera per bloccare gli attacchi ai suoi cittadini. I palestinesi sostengono che si tratta di un furto della loro terra e che anche la loro vita quotidiana risulta peggiorata.

I soldati israeliani, dall’altra parte della barriera, controllano la protesta.

Arresti notturni

Durante una recente protesta, vidi una banda di ragazzi palestinesi lanciarsi tra gli alberi di olivo, raccogliere sassi e pietre e lanciarle ai soldati.

Alcuni usavano delle fionde. Molti avevano delle sciarpe o degli scialli avvolti attorno al viso per nascondere la loro identità.

I soldati rispondevano con gas lacrimogeni e bombe assordanti. In qualche caso, avevano utilizzato anche pallottole con avvolgimento in gomma.

Spesso, dopo incidenti di questo tipo, i soldati israeliani facevano un’incursione in un villaggio della West Bank.

Di solito nel bel mezzo della notte. Gli arresti potevano essere eseguiti in nodo brutale.

“Le loro facce erano dipinte quando andarono per arrestarlo. Fu terrificante. Tutti quei soldati per un solo ragazzo. Nella jeep gli misero sulla schiena dei pesi di ferro e lo picchiarono durante tutto il percorso fino alla prigione. Per una settimana non fu in grado di alzarsi.”

Il figlio 15 enne di Mohammad Ballasi, detto anche Mohammad, venne arrestato dai soldati israeliani con l’accusa di aver tirato sassi.

Incontrammo lui e sua moglie appena fuori dalla base israeliana nella West Bank. I palestinesi più giovani venivano processati in tribunali militari.

I tribunali considerano come minori i palestinesi di 16 anni o di età inferiore. Nei tribunali civili d’Israele i minori sono giovani di età inferiore a 18 anni.

La prima volta, i genitori di Mohammad rividero il figlio, dal momento del suo arresto, solo due settimane prima che fosse portato in giudizio, dove venne giudicato colpevole.

“Quando tu sei stato picchiato in quel modo, confesseresti cose perfino contro la tua stessa madre,” ha ammesso Suad Ballasi, trattenendo a stento le lacrime.

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