giovedì 4 febbraio 2010

UNA VICENDA KAFKIANA

Sposa in chiesa una- non ebrea -e perde la cittadinanza israeliana


23/11/2009 - 11:39

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UNa vicenda kafkiana mette sotto accusa la burocrazia di Gerusalemme
morte civile in Israele si sposa in chiesa con una non ebrea e perde la cittadinanza




------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ Una vicenda kafkiana mette sotto accusa la burocrazia di Gerusalemme TITOLO: Morte civile in Israele Si sposa in chiesa con una non ebrea e perde la cittadinanza - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GERUSALEMME . Un incubo, una maledetta storia dai contorni kafkiani da cui ci si vorrebbe svegliare come se nulla fosse avvenuto. Non e' possibile trovare altra descrizione per la battaglia condotta dal cittadino Chaim Ze' evi, "un tranquillo quarantaduenne che fa l' elettricista ad Eilat", come lui stesso si definisce, contro i regolamenti dello Stato israeliano in materia di matrimoni e religione. Poco piu' di un anno fa Chaim parte per una lunga vacanza negli Stati Uniti. Nel Missouri conosce Coleen Latimore, un' americana di 54 anni, e 8 mesi or sono decide di prenderla in moglie. Sin qui apparentemente nulla di male, ogni anno decine di israeliani si sposano all' estero. Ma in questo matrimonio ci sono almeno due ombre che non piacciono ai burocrati del ministero degli Interni: Coleen non e' ebrea e, soprattutto, i due commettono l' "errore" di farsi sposare nella biblioteca di una chiesa da un amico prete, che nel Missouri ha anche la facolta' di celebrare il rito civile. Chaim torna in Israele per registrare il matrimonio e richiedere la cittadinanza per la moglie (che per legge va concessa automaticamente a ogni coniuge di cittadino israeliano). Ma a quel punto il mondo gli crolla addosso. "Lei sposandosi in chiesa non e' piu' riconosciuto come ebreo dallo Stato", gli dice un alto funzionario del ministero degli Interni sequestrando la sua carta di identita' . Di colpo Chaim per la legge diventa contemporaneamente apostata e apolide. "Io non sono mai stato un estremista. Faccio il mio lavoro senza impicciarmi dei fatti altrui. Ma sono contrario a un sistema che decide la mia religione e rifiuta mia moglie. Mi fanno ridere quelli che non vogliono riconoscere la mia cittadinanza. E dove li mettiamo allora i tre anni di servizio militare e i 24 come riservista nelle unita' combattenti?", dichiara esasperato allo Haaretz. Anche per gli esperti si tratta di una decisione che non ha alcuna giustificazione legale, specie se si ricorda che negli ultimi anni decine di migliaia di russi non ebrei sono stati accolti in Israele grazie al solo certificato di matrimonio con un ebreo, spesso neppure riconosciuto come valido dal rabbinato di Gerusalemme. "Una persecuzione assurda. Anche se Chaim si fosse veramente convertito, cosa che non e' avvenuta poiche' lui continua a considerarsi pienamente ebreo, nessuno avrebbe avuto il diritto di togliergli la cittadinanza", sostiene Yael Gilboa, portavoce dell' Associazione per la difesa dei diritti civili. La vicenda sottolinea ancora una volta il grave problema dei matrimoni misti e le gravi limitazioni imposte alla liberta' della persona dalla legislazione israeliana, che in questo campo resta totalmente sottomessa alle regole religiose dettate dal rabbinato. Un mese fa fece scalpore la denuncia pubblica di Ze' ev Chafets, ex portavoce del governo ai tempi di Begin, che sposatosi con una "Shiksa" (come in gergo yiddish vengono spregiativamente chiamate le non ebree) scopriva la "scomoda" necessita' di effettuare la cerimonia all' estero poiche' qui non sono ammessi matrimoni misti. "Mi preoccupo per il futuro di mio figlio, che sara' considerato come cittadino di serie "B", scrisse Chafets. "Israele si vanta di essere l' unica democrazia del Medio Oriente. Ma per tutto cio' che concerne lo status personale e' una teocrazia".

Cremonesi Lorenzo
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1 commento:

Andrea ha detto...

Bisogna però precisare che Israele non è l’Afghanistan e non è Teheran: Israele è una democrazia. Non esiste il fanatismo, non si applicano precetti religiosi, a parte i matrimoni e i funerali.