lunedì 9 settembre 2013

Israele intensifica gli attacchi a un’agenzia delle Nazioni Unite dopo l’uccisione di un dipendente durante un’incursione.

Israele intensifica gli attacchi a un’agenzia delle Nazioni Unite dopo l’uccisione di un dipendente durante un’incursione. Durante le prime ore del mattino di lunedì, 26 agosto, nel corso di un’operazione d’arresto forze israeliane in segreto e disinformate hanno invaso il campo profughi di Qalandiya vicino alla città di Ramallah nella West Bank occupata. Quando gli abitanti li hanno affrontati, ne sono conseguiti scontri. di Patrick O. Strickland Testimoni oculari che hanno parlato con The Electronic Intifada, come pure gruppi per i diritti umani e della Nazioni Unite, hanno contraddetto gli elementi chiave delle attestazioni di Israele a proposito dell’incursione che ha lasciato sul terreno tre civili palestinesi morti, tra cui un dipendente dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati UNRWA. "Sembrava che il campo profughi fosse Gaza," ha ricordato Yehya Mteir, un residente del campo che ha assistito all’incursione. "Uno dei miei amici è stato colpito al braccio da un proiettile dum-dum," ha aggiunto, riferendosi ai proiettili che esplodono all’interno del bersaglio dopo esservi penetrati. "Mi ha chiesto di guardarlo, e mi sono spaventato perché sembrava che l’unica cosa che tenesse unito il braccio al corpo fosse la manica della camicia." Qalandiya ospita circa 11.000 profughi palestinesi registrati presso le Nazioni Unite – quasi la metà della sua popolazione ha 14 anni o è più giovane. I soldati israeliani hanno incontrato resistenza da parte degli abitanti del posto, che hanno lanciato pietre alle jeep dell’esercito nel momento in cui cercavano di procedere nei vicoli stretti del campo, come documentato nel video. (http://www.youtube.com/watch?v=2udF2d_d3A4 ) Proiettili veri Durante gli scontri, i soldati hanno risposto sparando proiettili alla folla e ferendo mortalmente tre giovani palestinesi: il 20enne Jihad Aslan, il 22enne Younis Jahjouh e il 34 enne Kazim Abdulrahman Zayid. Un rapporto rilasciato oggi da Human Right Watch, che fa riferimento a fonti mediche, afferma che "5 delle 18 persone ferite da arma da fuoco durante gli scontri erano al di sotto dei 18 anni e 12 delle 18 hanno richiesto intervento chirurgico." Secondo Al Jazeera English, martedì ai funerali si sono recate 3000 persone e sono sfilate in corteo con le famiglie dei deceduti. Mortale operazione di arresto Il portavoce militare israeliano, Luba Jeremie, ha riferito ad Agence France-Presse che la polizia di frontiera era entrata nel campo per "arrestare un attivista terrorista ostile", riferendosi a Yousef al-Khatib, che , secondo Ma’an News Agency, è stato rilasciato di recente dal carcere israeliano dopo dieci anni di detenzione. Secondo Human Right Watch, le forze israeliane hanno arrestato dapprima un parente di al-Khatib, scambiandolo per la persona ricercata, lo hanno ammanettato, bendato e portato in una vicina base militare. "Uno di loro mi ha colpito allo stomaco durante tutto il tragitto con un oggetto pesante, forse un estintore, " ha testimoniato il congiunto al gruppo dei diritti. Dopo essere stato informato dai soldati israeliani che Yousef al-Khatib era stato arrestato, il parente è stato dopo di ciò ricondotto al campo di Qalandiya per identificare al-Khatib. "Ho fatto fatica a riconoscerlo. Gli avevano rotto il naso e fatti saltar via i denti, e la mano era rotta," ha rivelato il congiunto al gruppo per i diritti. Attualmente Yousef al-Khatib è detenuto senza imputazione nel carcere militare di Ofer nella West Bank occupata. "Non avevamo armi da fuoco" "Dopo l’arresto [di al-Khatib] una folla di circa 1500 abitanti ha dato inizio a disordini, lanciando bombe Molotov e pietre, mettendo in pericolo i membri delle forze armate che hanno risposto con mezzi dispersione antisommossa, " ha aggiunto il portavoce dell’esercito israeliano Samri. I militari israeliani hanno anche accusato i palestinesi di aver sparato ai soldati, affermando che "in seguito sono stati scoperti dei fori di proiettili nei veicoli [militari], " come riportato da The Jerusalem Post. Yehya Mteir, che era presente durante gli scontri, ha negato la versione dei fatti del portavoce militare israeliano. "Uno dei martiri era mio amico, e siamo stati insieme la notte prima," ha detto. "C’era solo un candelotto di gas lacrimogeno sparato all’inizio e uno alla fine, ma diverso da quello, erano tutte munizioni da guerra e proiettili dum-dum, " ha aggiunto. C’era tanta gente per strada perché tutti si stavano recando al lavoro; di solito [i militari] arrivano quando stiamo dormendo, " ha spiegato Mteir. "Gli unici mezzi che avevamo per combattere erano le pietre. Non avevamo armi da fuoco o bottiglie Molotov, nessuno di noi." Il rapporto di Human Right Watch sull’incidente attribuisce agli abitanti del campo il lancio di pietre, bottiglie Molotov e altri oggetti, ma attesta che " i soldati hanno sparato a palestinesi che non tiravano pietre in circostanze che indicano che essi hanno usato intenzionalmente una forza letale che non era necessaria per proteggere la vita…" Chris Gunness, portavoce dell’Agenzia dell’ONU per i Rifugiati, UNRWA, in un’intervista a The Electronic Intifada ha dichiarato che l’indagine svolta dall’Agenzia ha rinvenuto discrepanze nelle affermazioni dell’esercito israeliano. Anche Human Right Watch ha asserito oggi che i soldati israeliani "sembra abbiano usato illegalmente forza letale" durante l’incursione, esigendo un processo penale per quei soldati che "hanno sparato sulla gente in modo colposo". "Tutte le persone che abbiamo intervistato hanno negato vigorosamente che i palestinesi abbiano sparato [proiettili veri], o detto che non se ne erano accorte", ha riferito a The Electronic Intifada Bill Van Esveld, un ricercatore di Human Right Watch. "Se gli israeliani hanno prove di questo, dovrebbero renderle pubbliche." Dipendente delle Nazioni Unite ucciso. Uno di coloro che sono stati uccisi, Rubeen Zayid, padre 34enne di quattro figli, era un dipendente dell’UNRWA. "Abbiamo nove testimonianze indipendenti che confermano tutte che era disarmato, non era coinvolto in atti di violenza, non impegnato nel lancio di pietre e tuttavia non ci sono dubbi è stato colpito da un proiettile al petto, " ha raccontato a The Electronic Intifada il portavoce dell’UNRWA Gunness. Mentre Zayid faceva la strada per andare al lavoro, ha tentato di aggirare gli scontri. Quando i soldati israeliani hanno aperto il fuoco un proiettile lo ha colpito al petto e lo ha ucciso sul posto. "Secondo i testimoni oculari con i quali abbiamo parlato, non c’erano bottiglie Molotov o bombe Molotov nella zona dov’è stato ucciso Kazim," ha dichiarato Gunness. Mteir ha riferito anche che Zayid "stava andando al lavoro. Egli non combatteva o lanciava pietre contro gli israeliani." Secondo l’indagine di Human Right Watch, Van Esveld ha detto che Zayid " stava svoltando l’angolo ed è stato colpito al petto….Testimoni ci hanno detto che nessuno attorno a lui stava tirando pietre. L’ultimo soldato che stava entrando nell’ultimo veicolo militare mentre se ne stavano andando, si è girato e gli ha sparato al petto." Un altro dipendente dell’UNRWA è stato pure colpito nella parte posteriore della gamba mentre tentava di evitare gli scontri, ha riferito Gunness. Un testimone oculare intervistato da Human Right Watch ha dichiarato che "c’è stato un solo sparo, che egli ritiene indicasse che il soldato ha mirato direttamente ad Abu Murad, " un raccoglitore d’immondizia di 50 anni presso l’agenzia delle Nazioni Unite. Il gruppo per i diritti aggiunge: "entrambi i testimoni dell’assassinio di Abu Murad hanno detto di non aver visto nessuno in quel momento nella strada lanciare pietre alle forze israeliane dalla direzione di Abu Murad. L’UNRWA condanna l’omicidio. Un comunicato stampa dell’UNRWA afferma che "l’UNRWA condanna l’omicidio di un membro del suo staff e invita tutte le parti, in questo momento delicato, a esercitare il massimo di limitazioni e agire coerentemente al il diritto internazionale." Il Ministero degli Affari Esteri (MFA) ha rilasciato una risposta che condanna la dichiarazione dell’UNRWA "come sostegno politico unilaterale" "Davvero a prescindere dal fatto che l’UNRWA non si è presa neppure la briga di approcciare una qualsiasi fonte ufficiale israeliana per il commento, la sua dichiarazione è stata fornita precipitosamente ai giornalisti mentre violenti tumulti infuriano ancora a Qalandiya," dichiara il MFA. Tuttavia, Gunness ha contestato entrambe queste accuse. "Questa asserzione del MFA israeliano è il classico caso della mano destra che non deve sapere che cosa fa la mano sinistra. Abbiamo parlato sia con il MFA che con l’esercito israeliano prima della pubblicazione della nostra dichiarazione," ha raccontato a The Electronic Intifada. "La loro eccezione sulla tempestività del nostro rapporto è chiaramente una sciocchezza," ha aggiunto Gunness. "La nostra dichiarazione è stata rilasciata circa 12 ore dopo che il membro del nostro staff era stato colpito a morte. In questo posto, gli scontri erano cessati da lungo tempo." Israele cita il regista kahanista. Attaccando l’inchiesta dell’agenzia per i profughi, l’asserzione del MFA denuncia ulteriormente l’UNRWA in quanto "continuamente manca di manifestare una solerzia e un entusiasmo simile quando viene richiesta di indagare sui propri casi di illecito," agganciandosi a un articolo di Times of Israel su di un film propagandistico fatto uscire a luglio intitolato Camp Jihad. Il regista, David Bedein, è un giornalista della destra israeliana che vive nella colonia di Efrat nella West Bank e che accusa regolarmente le Nazioni Unite di favorire l’antisemitismo e di incoraggiare la violenza tra i palestinesi. Dalla sua uscita, il film è stato menzionato da funzionari israeliani. Il 14 agosto, l’account twitter ufficiale della Missione israeliana alle Nazioni Unite, diretta dall’ambasciatore Ron Prosor, ha promosso e connesso il film Camp Jihad, affermando."l’UNRWA si vanta della sua ‘neutralità’ - ma l’orripilante istigazione nei suoi campi estivi racconta una storia diversa." Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ripetuto le asserzioni del film durante l’incontro del 16 agosto con il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon. I campi profughi palestinesi, ha sostenuto Netanyahu, "sono stati utilizzati…. Per infondere tra i bambini palestinesi la cultura dell’odio e idee riguardanti la distruzione di Israele…Confido che farà in modo che questi abusi degli obiettivi delle Nazioni Unite e i suoi finanziamenti non continuino. L’osservazione di Netanyahu è stata riportata dalla Missione israeliana pure sull’account twitter dell’ONU. Affermazioni "grossolanamente fuorvianti" In una dichiarazione pubblicata sul sito web dell’UNRWA, il portavoce Gunness ha respinto vigorosamente le asserzioni del film, aggiungendo che il "film è grossolanamente fuorviante e deploriamo il danno che ha causato all’UNRWA e alle Nazioni Unite. "Il regista implicato [David Bedein] ha una storia per ciò che riguarda il fare affermazioni prive di fondamento sull’UNRWA, su tutte le quali abbiamo indagato e dimostrato che sono manifestatamene false. A lungo è stata prassi del filmmaker mostrare attività non dell’UNRWA e rappresentarle come se lo fossero," aggiunge la dichiarazione di Gunness. Una dichiarazione UNRWA del 2011 cita la rivelazione dello studioso Rex Brynen essere Bedein uno che "ha collegamenti kahanisti", facendo riferimento al movimento ultranazionalista che si fonda sull’ideologia di Meir Kahane. Kahane fondò la lega di difesa ebraica, classificata dal FBI come gruppo terroristico di destra, e il partito Kach, designato come organizzazione terroristica da Israele, Stati Uniti, Canada e Unione Europea. La dichiarazione UNRWA cita Brynen: "Bedein ha pure divulgato il lavoro sotto l’egida della sua organizzazione con Samuel Sokol – un attivista di ultradestra che, nelle foto che una volta egli ha pubblicato con orgoglio on-line, si può vedere in posa armato davanti a una…bandiera kahanista." A condizione di conservare l’anonimato, una fonte diplomatica importante ha detto a The Electronic Intifada che "è singolare, ma forse non sorprendente che l’ambasciatore israeliano avesse spinto il primo ministro [Benjamin Netanyahu] a citare al Segretario Generale delle Nazioni Unite uno con collegamenti kahanisti." "Ciò mostra a proposito quanto sia diventata perversa e malata la narrazione. Immaginate quel che sarebbe accaduto se un collegamento di quel tipo fosse presente sul versante palestinese," ha aggiunto la fonte. Uso eccessivo della forza Quest’anno, nella West Bank, sono stati fino ad ora uccisi dai soldati israeliani quattordici civili palestinesi, tra cui quelli colpiti a morte durante l’irruzione a Qalandia Organizzazioni internazionali dei diritti umani hanno condannato gli ultimi omicidi. "La morte [di Rubeen Zayid] solleva preoccupazioni che possa essere stata una esecuzione extragiudiziaria in violazione del diritto internazionale, " ha sostenuto in una dichiarazione Philip Luther, direttore di Amnesty International per il Medio Oriente e il Nord Africa. "Questo raid mortale finalizzato a un arresto sembra essere pure un altro esempio di uso eccessivo della forza da parte delle truppe israeliane nei Territori Palestinesi Occupati, " ha aggiunto Luther. Human Right Watch ha richiesto anche un’indagine penale immediata relativa all’incursione. Campi UNRWA ripetutamente attaccati Una segnalazione delle Nazioni Unite asserisce di continuo che i campi dell’UNRWA sono stati regolarmente attaccati, nonostante vengano ritenute essere aree neutrali e vietate ai militari israeliani. Questa segnalazione dipinge un quadro inquietante delle violazioni: candelotti di gas lacrimogeno, granate assordanti e pallottole di acciaio rivestite di gomma vanno a finire di frequente o colpiscono i locali dell’UNRWA. Solo durante la prima metà del 2013, sono state registrate ventisei violazioni. In un caso, il 27 di giugno, più di 100 candelotti di gas lacrimogeno sparati dai militari israeliani sono caduti su una scuola femminile del campo profughi di Qalandiya. Nell’ultimo decennio, le forze israeliane hanno ucciso e ferito lavoratori dell’UNRWA ed attaccato più volte i locali dell’Agenzia. Nel novembre 2002, nel campo profughi di Jenin nella West Bank settentrionale, un direttore di progetto dell’UNRWA, Iain Hook, è stato colpito e ucciso da un cecchino militare israeliano nel mezzo degli scontri. Quando Israele intensificò gli attacchi alla Striscia di Gaza nel dicembre 2002, due dipendenti dell’UNRWA vennero uccisi, nessuno dei due era ritenuto fosse coinvolto negli scontri. Nel gennaio 2009, durante la brutale aggressione di Israele alla Striscia di Gaza dell’inverno 2008-2009, le forze israeliane bombardarono la scuola dell’UNRWA, al-Fakhura, nel campo profughi di Jabalia. Almeno 40 palestinesi vennero uccisi e più di 50 feriti. Durante l’offensiva militare di Israele su Gaza del novembre 2012, il governo israeliano asserì tramite i mezzi di comunicazione che l’UNRWA permetteva alle organizzazioni di resistenza armata di lanciare razzi verso Israele. L’UNRWA respinse categoricamente tali affermazioni. Impunità Considerando il lungo primato delle impunità israeliane, è improbabile che ci sarà una qualche assunzione di responsabilità per i tre omicidi a Qalandiya di lunedì scorso. Quando è stato interpellato sulla probabilità di un’indagine interna dell’esercito israeliano, Van Esveld ha risposto, "Il primato parla chiaro" Secondo le ultime statistiche del gruppo israeliano per i diritti umani B’Tselem, dallo scoppio della seconda Intifada, nel settembre 2000, nei territori occupati sono stati uccisi dalle forze israeliane 6.706 palestinesi. Eppure un rapporto recente del gruppo israeliano per i diritti umani Yesh Din ha scoperto che in tale periodo solo 16 pratiche investigative hanno portato a un rinvio a giudizio. Inoltre, soli sette soldati israeliani sono stati incarcerati per l’omicidio di sei civili, uno dei quali era di nazionalità britannica. Anche se raramente puniti per l’uccisione di civili, soldati israeliani di stanza nella città di Hebron nella West Bank, sono stati di recente "conformemente sanzionati", secondo un comunicato dell’esercito, per essersi inseriti in una festa palestinese di matrimonio e aver ballato con i presenti. "Le guerre di Gaza sono avvenute e il mondo intero ne è venuto a conoscenza senza fare nulla, " ha concluso il residente di Qalandiya Yehyia Mteir. "C’è stata la distruzione del campo profughi di Jenin e nulla è cambiato," ha aggiunto, facendo riferimento all’invasione del 2002 del nord della West Bank. "Ma questa volta è stato veramente duro. La gente nel campo [di Qalandiya] ha smesso di dormire perché stiamo svegli per la preoccupazione, aspettando che arrivino gli israeliani." Patrick O. Strickland è un giornalista investigativo di Mint Press News: I suoi articoli sono apparsi su Aljazeera English, Truthout e The Electronic Intifada. (tradotto da mariano mingarelli)

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