domenica 8 luglio 2007

Villa Ada

Ancora un'aggressione fascista, ancora banalità e ipocrisia in televisione. Abbiamo sentito da un cosiddetto intellettuale, il cui nome non merita nemmeno di essere menzionato, a Primo piano, che via sono ragazzate, non ci sono motivazioni politiche nel gesto di cercare di ammazzare qualche pacifico ascoltatore di concerto. Ormai non siamo più negli anni di piombo dove gli estremisti si fronteggiavano con motivazioni politiche e ideologiche. Sono solo degli innocui teppisti. Il nostro con tutta evidenzia non ha buona memoria, gli ipocriti non ne hanno mai. Perciò non si ricorda nemmeno di una delle 55 aggressioni fasciste solo dal 2005 ad oggi, di cui hanno fatto le spese migranti, omosessuali e ragazzi di sinistra. Dai fascisti in divisa che hanno massacrato e torturato una moltitudine di compagni a Genova, uccidendone uno, o hanno ucciso a botte un ragazzino di 18 anni quasi impunemente e non mancando poi di calunniarlo assieme a tutti i suoi amici. (che non l'abbiano passata del tutto liscia si deve solo alla determinazione di sua madre che non si è arresa ), a quelli che hanno ucciso Dax (Davide) e Iaio a Milano, e Renato Biagetti ad Ostia. Se a Villa Ada non c'è stato il morto è stata solo per una fortunata casualità, ma una ventina di persone sono rimaste comunque ferite di cui una ha seriamente rischiato la morte per essere stata accoltellata ben nove volte.
Una cosa in comune c'è l'ha però questo episodio con quelli che certi chiamano anni di piombo, ricordando solo il piombo che hanno in testa e non le speranze, la creatività e l'amore profondo per la vita che ha caratterizzato quegli anni. Il dato comune è questo: Delle persone di sinistra sono state aggredite dai fascisti armati di tutto punto, hanno subito indifesi l'aggressione, poi è arrivata la polizia e indovinate cosa ha fatto? Ha arrestato i responsabili dell'aggressione? Ha difeso o protetto chi stava pacificamente ascoltando un concerto? Noooo, ha arrestato le vittime dell'aggressione! Magari perché si erano permessi di difendersi. Quante volte è successo questo negli anni 70? Chi li ha vissuti sa che è successo praticamente sempre. In fondo i fascisti erano bravi ragazzi figli della buona borghesia, amici loro, come si poteva arrestarli? Come non stare dalla loro parte? Certo allora si reagiva volta per volta a questi soprusi, per questo fu creata la formula "Gli opposti estremismi" con cui si stabiliva un'equidistanza tra aggressori e aggrediti. A tutt'oggi, a una settimana e più dall'aggressione i responsabili, oggi come allora, circolano ancora liberi di colpire e aggredire, e in prigione ci rimangono i malcapitati che si sono imbattuti nelle cosiddette "forze dell'ordine" che avrebbero dovuto proteggerli. E' veramente troppo!

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