mercoledì 11 luglio 2007

Non molto tempo fa una commessa di Mc Donald fu licenziata per aver dato del cibo a un bambino che, con tutta evidenza, aveva fame. Pare che si trattasse del suo pranzo, difatti l'azienda non l'accusava di furto, ma di non aver battuto lo scontrino, cosa che, se scoperta, avrebbe fatto fare una brutta figura all'azienda. Figuriamoci! Con quello che propone a coloro che si avventurano a mangiare i suoi prodotti, si preoccupa di uno scontrino. E' del tutto evidente che la motivazione era pretestuosa, in realtà quella lavoratrice fu punita e licenziata per aver agito in modo umano e non razzista. Infatti non si parla di licenziamento per l'addetta ai biglietti del consorzio "I luoghi dell'Arcadia" che di razzismo non è stata parca ai danni di un gruppo di bambini della scuola pubblica del quartiere Ballarò di Palermo. La zona archeologica della Valle dei templi che i bambini dovevano visitare è stata dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'umanità, ma secondo la donna alla biglietteria i bambini delle scuole statali elementari e medie "Cascino" e "Nuccio" non facevano parte di quell'umanità. Soprattutto non potevano usufruire del biglietto gratis elargito normalmente a tutte le scolaresche e in genere ai minori di nazionalità italiana o europea. La ragione? Erano neri. Se erano neri erano anche stranieri, se erano stranieri bisognava respingerli, non farli entrare nelle zone archeologiche, non ne avevano diritto, giacchè gli stranieri non hanno diritti. Questo è stato più o meno il ragionamento razzista della bigliettaia. I bambini poi, erano in regola, essendo tutti italiani anche se di origine excomunitaria. Ma come potevano dimostrare di esserlo? Erano piccoli e perciò ancora sprovvisti di documenti. Con una bella faccia tosta il consorzio gestore sostiene che l'associazione "Ziggurat" che ha organizzato la gita avrebbe dovuto documentare l'italianità dei bambini, i quali erano bambini di una scuola pubblica e se non fossero stati neri non sarebbe sorto nessun problema. Quando c'è occasione di esprimere il proprio razzismo ci si fa aiutare dalla burocrazia e si tirano in ballo esibizioni di documenti che ad altri non sarebbero stati chiesti.
Questo consorzio che gestisce per l'Ente parco i servizi aggiuntivi avrebbe avuto ragione a licenziare la bigliettaia razzista, ma si guarda bene dal farlo, anzi! Lei si che ha capito come va il mondo! In un mondo del genere mi fa sempre più schifo viverci.

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