sabato 16 febbraio 2008

A PROPOSITO DI BANDIERE

Per la morte di Pezzullo, il militare ucciso in Afganistan, Oderzo, la sua cittadina natale era piena di bandiere tricolori per ricordarlo. Ci sono stati anche i cinque minuti di silenzio.
Io vorrei fare una proposta:
Appendiamo una bandiera bianca alla finestra ogni volta che muore un operaio sul lavoro. Più che di guerra, è di lavoro che si muore nel nostro paese, ma in questi casi le bandiere non si appendono, forse perchè sarebbero troppe? Forse perchè dopo aver usato tutte le lenzuola di casa poi bisognerebbe passare agli asciugamani e chissà cos'altro?
In alternativa si potrebbe mettere alla finestra la suddetta bandiera ogni volta che viene uccisa una donna. O, se si vuole passare all'estero, appendere una bandiera palestinese ogni volta che muore un civile a Gaza o in Cisgiordania. Solo oggi ne sono stati uccisi 7 dall'esercito israeliano che ha fatto un attentato a Gaza con le sue squadre della morte. Poi ne ha feriti 50 in un'incursione in Cisgiordania. Poche parole dai telegiornali. Poche parole per i morti quotidiani sul lavoro, poche parole per le donne uccise, poche parole o nulla per il lento genocidio di Gaza e per i morti di occupazione nella West Bank.
Vogliamo fare anche, non cinque, ma solo un minuto di silenzio per ogni operaio morto sul lavoro, ogni donna uccisa o ogni innocente assassinato?
Bè, capisco, forse non basterebbero tutti i minuti della giornata.

1 commento:

Angela ha detto...

La morte di un soldato è ciò che serve alla Forza per potenziarsi, abbellirsi di miti, per farne eroi!
La morte di un operaio indebolisce il Sistema, dunque resta un ombra da rimuovere.
Quando ci ricordiamo che a morire non sono categorie ma esseri umani, allora la pena sale nel cuore...e una grande bandiera rossa di sangue copre tutta la terra!
Grazie Myriam, per il tuo bel nome e bentrovata!
angela