sabato 26 settembre 2009

da Amnesty International

All'inizio della prossima settimana il rapporto della Missione Goldstone
sulle violazioni del diritto internazionale commesse a Gaza e nel Sud
d'Israele tra dicembre 2008 e gennaio 2009 sarà presentato al Consiglio
Onu dei diritti umani.

Il rapporto è stato pubblicato il 15 settembre scorso e le sue conclusioni
sono in linea con quelle delle missioni di ricerca condotte da Amnesty
International sul conflitto (vedi comunicato CS116:16/09/2009:
http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2565).

In questo momento è importante fare pressione sul governo italiano perché
contribuisca nelle sedi opportune a garantire che le vittime ricevano
giustizia e riparazione e i responsabili dei crimini siano chiamati a
rispondere del loro operato.

Nel fine settimana firmate e fate firmare on line:
http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2565
l'appello al Ministro degli Affari esteri Franco Frattini!

Il Ministro ha già ricevuto una lettera di lobby con le nostre
raccomandazioni e lunedì prossimo, 28 settembre, gli invieremo anche le
firme raccolte sul web.

1 commento:

Andrea ha detto...

Settant'anni fa l'Inghilterra dichiarò guerra alla Germania. La responsabilità della morte di 70 milioni di persone, fra cui sei milioni di ebrei vittime della ritorsione tedesca, fu dunque degli Inglesi. L'ONU nel 1945 avrebbe potuto indagare sulle conseguenze della guerra e se gli Inglesi avessero rifiutato di collaborare, avrebbe potuto denunciare le perdite subite dai civili tedeschi senza dire nulla sulle attività della Germania nazista. Questo demenziale esercizio di sofistica descrive la metodologia del rapporto di Richard Goldstone per
conto del Consiglio sui Diritti Umani dell'ONU sui fatti di Gaza e dintorni dello scorso inverno. Per Goldstone e i suoi tre aiutanti è onesto e intelligente pubblicare un testo basato solo su una delle parti in causa, Hamas, ma senza l'altra, Israele. Il risultato è un ovvio atto di accusa nei confronti dell'esercito e del governo israeliano, pieno di invenzioni, imprecisioni e illazioni non confermate da testimonianze incrociate. Israele aveva rifiutato di collaborare con Goldstone dopo che la sua aiutante inglese Christine Chinkin aveva scritto una lettera a un giornale negando il diritto di auto-difesa di Israele. Lo stato d'Israele sa mettere se stesso sotto accusa con gli abbondanti strumenti costituzionali di cui dispone, e lo ha fatto con severità più volte.