venerdì 20 giugno 2014

NON SI ERA MAI SENTITO NIENTE DI PIÙ GROTTESCO SPECIE IN QUESTO MOMENTO Israele ai vertici della Commissione Onu per la decolonizzazione 0

Israele ai vertici della Commissione Onu per la decolonizzazione
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20 giu 2014
by Redazione

La vicepresidenza ottenuta con l’incondizionato sostegno di Usa, Canada e Paesi europei. Gli Stati Arabi insorgono. Intanto, Tel Aviv continua ad annunciare nuovi insediamenti nei Territori occupati


della redazione

Roma, 20 giugno 2014, Nena News - Se non fosse per il dramma quotidiano dei palestinesi nei Territori occupati, la designazione di Israele alla vicepresidenza della IV Commissione delle Nazioni Unite (Politiche speciali e Decolonizzaione) susciterebbe una grossa risata. Invece ha mostrato ancora una volta quanto la cosiddetta comunità internazionale, per lo meno quella parte che sostiene Tel Aviv, sia schierata in maniera acritica a fianco allo Stato ebraico, tanto da metterlo ai vertici di un organismo che ha lo scopo di affermare e garantire il diritto dei popoli all’autodeterminazione e all’indipendenza. Un diritto negato ai palestinesi, le cui terre sono continuamente occupate dagli insediamenti israeliani, in barba a risoluzioni Onu e al diritto internazionale.

Così, questa vicenda della Commissione per la decolonizzazione oscilla dall’assurdo al tragicomico. Mentre Gran Bretagna, Canada (“risoluto sostegno”), Stati Uniti (“Inequivocabile sostegno”) e altri Stati europei votavano per Tel Aviv, incontrando l’opposizione (sbalordita) del blocco dei Paesi arabi, i soldati israeliani demolivano le case dei palestinesi per fare spazio a nuovi insediamenti. Mercoledì scorso sette famiglie palestinesi hanno perso la propria casa. Una settimana fa il governo di Benjamin Netanyahu ha annunciato nuovi progetti di blocchi abitativi per gli israeliani in Cisgiordania. E nel deserto del Naqab (Negev) è in atto la cacciata della comunità beduina palestinese, una vera pulizia etnica.

Il Qatar, a nome di tutti gli Stati arabi, ha ricordato che Israele viola il diritto internazionale, che occupa territori non suoi da 66 anni e, pertanto, “non è qualificato” a presiedere a decisioni che riguardano le “questioni pertinenti i profughi palestinesi” e “le indagini sulle proprie attività illegali”. Le obiezioni del blocco arabo non hanno fatto breccia e a News York si è stata presa un’assurda decisione. Una scelta che l’Arabia Saudita ha descritto come “l’equivalente morale di mettere a capo della commissione contro il razzismo il regime Sudafricano dei tempi dell’Apartheid”. Nena News
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