sabato 26 luglio 2008

ARRESTATO IL PADRE DELLA BAMBINA CHE HA GIRATO IL VIDEO-SHOCK

"PAPÀ' NON RATTRISTARTI, NONOSTANTE IL TUO ARRESTO PROSEGUIREMO LA LOTTA"
Ha detto Islam Kanaan, la ragazzina che ha girato il video del ragazzo palestinese catturato dai militari durante una manifestazione pacifica, tenuto per ore legato e bendato sotto il sole e poi colpito da un soldato con un colpo di pistola per ordine di un superiore.
"Casualmente" il padre della ragazzina che ha girato il video dalla finestra di casa, è stato arrestato.
Infopal ha intervistato la ragazza.

25-07-2008 Ramallah



Ramallah - Infopal. Islam Kanaan è una ragazzina palestinese: ha 14
anni, ma improvvisamente è diventata famosa in tutto il mondo per
aver ripreso con la videocamera assegnatale da B'Tselem,
un'organizzazione israeliana per la difesa dei diritti umani, la
scena di un soldato israeliano che sparava a sangue freddo su un
giovane dimostrante palestinese. Il cruento episodio è avvenuto il 7
luglio scorso, a Nil'in, nei pressi di Ramallah.

Ieri, le forze di occupazione israeliane hanno arrestato il padre di
Islam
Il corrispondente di Infopal per la Cisgiordania si è recato a casa
dell'adolescente e le ha rivolto alcune domande.




Cosa hai visto mentre stavi filmando le aggressioni dell´esercito
israeliano al tuo villaggio?

"Era in corso una manifestazione pacifica. Tra i partecipanti c´era
anche il giovane Ashraf Abu Rahmah, che portava una bandiera
palestinese. Dopo circa mezz´ora dall´inizio della marcia, i militari
israeliani hanno sequestrato Ashraf, gli hanno legato le mani dietro
la schiena lasciandolo per più di due ore sotto il sole, poi, un
ufficiale ha ordinato a un soldato di sparargli e lui ha aperto il
fuoco a distanza ravvicinata".


Che cosa hai provato mentre riprendevi la scena?

"Ho gridato a squarciagola dalla paura e la telecamera mi è caduta di
mano, ma mio fratello l´ha subito recuperata e ha continuato le
riprese. Ora sono felice che il mondo abbia visto quelle scene".


Cosa ti ha spinto a farlo?

"Ho ripreso gli eventi del villaggio sin dall´inizio. Quel giorno
c´era una dimostrazione pacifica e mi interessava registrarla a causa
della vasta partecipazione popolare. La scena documentata nel video
era parte della manifestazione".


Perché hai voluto divulgare la registrazione?

"Il mio obiettivo è quello di far conoscere ai leader e ai potenti
del mondo quello che sta accadendo nel mio villaggio, Ni´lin, e
riuscire ad attirare la solidarietà della gente. Voglio far conoscere
i crimini dell´occupazione israeliana contro il nostro popolo. Sono
scene che le telecamere delle televisioni non riprendono".


Come hai fatto a girarle, visto che i militari vietano l´ingresso nel
villaggio ai giornalisti?

"Mi trovavo dietro la finestra di casa. L´ho fatto perché sono sicura
che, dopo il sasso, la telecamera sia l´unica arma contro
l'occupazione".


Avete subito pressioni da parte dell´occupazione?

"La nostra casa è oggetto di continue aggressioni: un giorno
l´esercito l'ha assediata. Sono uscita per vedere cosa stesse
accadendo ma sono stata picchiata da un soldato con il calcio del suo
fucile. Dopo la diffusione del video, le aggressioni sono aumentate e
l´esercito ha arrestato mio padre, Jamal Hasan Kanaan Amirah, di 55
anni. Abbiamo capito che questa telecamera ci sta costando molto, ma
è il prezzo che ogni palestinese deve pagare".

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(http://www.infopal.it/testidet.php?id=8949)

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