venerdì 27 maggio 2011

UN VISTO PER LA PALESTINA

E’ quello che Fares Azar e Khaled Jarrar, giornalista e fotografo, stampano sui passaporti dei cittadini stranieri che si recano a Ramallah passando per il posto di blocco di Kalandia. Una provocazione? Qualcosa di più: una affermazione di esistenza

Ramallah, 24 maggio 2011, Nena News – Da qualche giorno a questa parte Khaled Jarrar e Fares Azar, sottraggono ogni mattina alcune ore al loro lavoro di giornalisti e fotografi, e si recano a Kalandia, all’enorme posto di blocco costruito da Israele per separare la zona araba di Gerusalemme dalla Cisgiordania. Armati di gentilezza e di sorrisi, Jarrar e Azar chiedono ai cittadini stranieri che si recano a Ramallah di trimbrare il loro passaporto con il «visto d’ingresso palestinese». A coloro che si mostrano disponibili, e sono tanti, rilasciano un visto a nome dello Stato di Palestina. Tutto tra sorrisi e brevi considerazioni sulla situazione dei palestinesi sotto occupazione militare israeliana e sulla possibilità che lo Stato palestinese venga proclamato unilateralmente dal presidente dell’Olp e dell’Anp Abu Mazen il prossimo settembre all’Onu.

Il “visto” palestinese è solo una provocazione, un gesto simbolico? Non proprio, spiega Jarrar, piuttosto è una “affermazione di esistenza verso chi (Israele) vuol negare i nostri diritti e persino la nostra esistenza come popolo”. Le reazioni alla sua iniziativa sono state favorevoli tra gli stranieri. «Sono orgogliosa di avere sul mio passaporto il visto dello Stato di Palestina» scrive sul suo blog Alison Ramer, una esperta di comunicazione e che si muove tra Gerusalemme e Ramallah, che poi si domanda come mai l’Olp e l’Anp non usino il visto palestinese dato che oltre 100 Stati riconoscono l’indipendenza della Palestina nei territori del 1967 (Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est) proclamata nel 1988 dallo scomparso presidente palestinese Yasser Arafat.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao! mi chiamo Fabiola e a novembre sono stata in Palestina in viaggio. Li ho stretto amicizia con un ragazzo, che studia ingegneria informatica e che sta imparando la lingua italiana. Ora siamo in contatto grazie a faceboo, ma Vorrebbe venire in Italia per studiare e mi ha chiesto di aiutarlo a recuperare il visto per lasciare la Palestina (da Gaza). Mi ha suggerito di rivolgermi a qualche associazione. come faccio? che tipo di associazion ci sono qui in talia? Mi serve aiuto
ti ringrazio