mercoledì 22 giugno 2011

Empatia, cambiamento, speranza GIUSTIZIA

Riflessioni e domande di tre studentesse del liceo classico "Galluppi" di Reggio Calabria sul mio libro "Gabbie"

Francesca Ricci

Nel libro vi sono racconti che narrano anche la difficoltàe il dolore dell'espatrio: poichè anche se da una parte si sentono salvi dalle difficoltà e dai dolori della loro patria, sono preoccupati per l'inospitalità dei paesi che li "ospiteranno"perciò lei tocca, in un certo modo, anche una corda che ci porta a riflettere sul fenomeno del razzismo. Personalmente ritengo il libro "Gabbie" molto interessante poichè leggendolo mi sono trovata sconvolta, mi ha aperto una finestra su un mondo pieno di dolore, che rispetto alla mia vita giornaliera non credevo potesse esistere realmente. Noi viviamo in una realtà completamente differente che ci fa pensare che le disgrazie non potranno mai capitarci perchè le sentiamo troppo distanti. Ma non è così. Questo libro ci aiuta a capire la sofferenza che porta una qualsiasi guerra, non a giudicare pensando di sapere tutto. Prima di giudicare dobbiamo essere consapevoli, conoscere la realtà dei fatti in tutti i suoi aspetti. Da quale finestra ha cominciato, nel cammino della sua vita, a interessarsi alla questione israelo-palestinese?
All'inizio ci siamo affezionati a una bambina che non ha la possibilità di uscire di casa e abbiamo ascoltato insieme a lei le descrizioni di un uomo cieco proveniente dal Marocco, rimanendo incantati e affascinati. In seguito siamo rimasti turbatialla vista del muro che divide e che semina sofferenza, abbiamo pianto vedendo dei bambini CRUDELMENTE assassinati, abbiamo seguito con dolore una gatta tra i cadaveri e le macerie di una città distrutta e abbiamo appreso con stupore i pregiudizi che dividono palestinesi e israeliani. Sono rimasta molto colpita da questi racconti che mi hanno fatto commuovere e riflettere e ho gradito il suo modo di scrivere, diretto e semplice, ma allo stesso tempo sensibile e profondo. Condivido il suo pensiero e trovo orribile e doloroso che qualcuno possa nascere e morire senza poter conoscere la pace e la tranquillità di una vita normale.
Come si può continuare a sorridere in un mondo pieno di morte e di dolore?


Laura Veraldi

"Gabbie" per lei sono le sbarre che imprigionano la libertà dell'uomo. L'uomo palestinese nasce in un mondo dove le regole sono state fatte senza essere condivise, dove si subiscono l'ambiente sociale e gli eventi, dove la morte naturale diventa un insolito evento, dove nemmeno i morti possono riposare in pace.
In questo mondo così attento alle necessità dei pochi con molti interessi economici, come pensa si possa esprimere il singolo? Quanti limiti ha ognuno di noi nell'esprimere se stesso? Quale ritiene sia il senso della vita? Come esprimerlo?

Marta Iania

Leggendo il libro mi sono ritrovata sconvolta perchè mi ha aperto una finestra su un mondo pieno di dolore. Il libro aiuta a capire la sofferenza. Prima di giudicare dobbiamo essere consapevoli conoscere la realtà dei fatti in tutti i suoi aspetti perchè il dolore del mondo divenga il nostro dolore e in questo andare verso l'umanità possiamo trovare noi stessi...

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