lunedì 11 ottobre 2010

I soldati israeliani giocano con la vita dei bambini alla playstation

GAZA: APPENA DUE MINUTI…E FUOCO!
Aumentano le vittime palestinesi minorenni nella "zona cuscinetto", imposta unilateralmente da Israele all'interno di Gaza. Spesso sono ragazzini che raccolgono ghiaia per 11 dollari al giorno.


Gaza, 09 ottobre 2010   Khaled ha 16 anni. Lo scorso 31 luglio, un soldato israeliano gli ha sparato alla coscia sinistra, mentre raccoglieva resti di materiali da costruzione, a circa 600 metri dal confine tra la Striscia di Gaza e Israele. Khaled vive con i suoi genitori e 6 fratelli e sorelle a Beit Hanoun (a nord della Striscia). La sua situazione e’ come quella di molte altre famiglie Gazawi: condizioni economiche drammatiche; dopo che suo padre e’ stato costretto a chiudere il proprio negozio, per mancanza di merci da vendere, a causa del prolungato embargo israeliano su Gaza. Dall’inizio dell’estate scorsa, va tutti i giorni nella zona industriale di Erez, al confine con Israele, con suo fratello Ibrahim di 18 anni, a raccogliere ghiaia e renella. “Un’attivita’ che non richiede grandi mezzi, dice Khaled, giusto un carretto e un somaro, un setaccio, una pala e dei sacchi”. Un lavoro che li impegna dalle 5 di mattina alle 2 di pomeriggio, per un guadagno di 40 shekel a testa (11 dollari circa).
 
La mattina del 31 luglio insieme ai due ragazzi, c’erano almeno altri 150 lavoratori dello stesso tipo, palestinesi che sbarcano il lunario scavando tra le macerie degli edifici in rovina bombardati. Quella stessa mattina, un proiettile sparato da un soldato israeliano, calibro 250 mm, e’ entrato nella coscia sinistra di Khaled, recidendogli una arteria. Dopo 15 giorni di ricovero in ospedale, e’ rientrato a casa. Deve ancora decidere se tornera’ a racimolare ghiaia sul confine. Al momento la raccolta dei materiali da costruzione rimane una tra le attivita’ piu’ redditizie, dato che malgrado “l’alleggerimento” dell’embargo, i materiali da costruzione rimangono per lo piu’ merce proibita.
A maggio 2009 l’aviazione israeliana lancio’ su quasi tutta Gaza, e specialmente nelle aree al confine, migliaia di volantini, sui quali si legge che qualsiasi persona si avventuri all’interno della cosidetta zona cuscinetto di 300 metri, mette in pericolo la propria vita.
Dieci casi da maggio: 10 minori di 18 anni a cui l’esercito isrealiano ha deliberatamente sparato addosso perche’ troppo vicini alla cosidetta zona cuscinetto. Questi i dati diffusi in questi giorni da un nuovo report della ONG Defense for Children International che documenta come palestinesi minori di 18 anni siano continuo oggetto del fuoco  israeliano. Ma in 6 sui 10 casi, i minori, si trovavano non all’interno dell’area di 300 metri, ma ben oltre, anche a 800-850 metri di distanza dal confine.
Una zona che era un tempo linfa vitale per gli agricoltori locali, mentre oggi, secondo i dati dell’agenzia OCHA (ONU),  il 35% della terra potenzialmente agricola e’ imprigionata nella zona cuscinetto.
Nelle torrette di avvistamento lungo il confine, armi a controllo remoto simili a una Playstation, consentono ai soldati di vedetta un fuoco facile, senza troppi pensieri. La procedura di autorizzazione richiede appena due minuti. Fecero scalpore questa estate, le dichiarazioni rilasciate al quotidiano israeliano Haaretz da un soldato ventunenne, Bar Keren:  nella torreta di controllo  “e’ veramente qualcosa di affascinante”. La frequenza con cui asini e altri animali sul confine vengono uccisi intenzionalmente, la dice lunga sul fascino di questo tipo di armamento. Si chiama “Spot  and Shot”, “localizza e spara”, ma il nome tecnico e’ “Sentry Tech”: un operatore siede davanti al monitor dal quale puo’ controllare la scena, localizzare “soggetti pericolosi”, e fare fuoco con un joystick che sembra proprio quello della Playstation.
Uno dei piu’ innovativi sistemi a controllo remoto, creati dalla industrai bellica  israeliana “Rafael” (apparteneva all’esercito, ora e’ un’azienda di proprieta’ dello Stato).
Un sistema che oggi viene usato per la maggior parte da soldatesse israeliane tra i 19 e i 21 anni e che rappresenta il vero futuro della tecnologia bellica, secondo gli esperti, tanto che almeno un terzo delle armi israeliane, sara’ nei prossimi 10 anni, di questo tipo. (Nena News)

 

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