martedì 2 agosto 2011

Israele vuole costruire il muro dell'apartheid anche sulle alture del Golan

Alture del Golan: un nuovo muro di separazione
di Marta Fortunato


Un altro muro, un'altra divisione. Nel Golan siriano occupato dal 1967, Israele ha intenzione di costruire un muro per separare la città di Majdal as-Shams dai sobborghi di al-Oude e Ain al-Tinah.
Una barriera di cemento alta 8 metri e lunga 4 chilometri, secondo quanto riportato dall'agenzia siriana SANA, una barriera che ancora una volta viola il diritto internazionale.




Forse una mossa in previsione di settembre quando Abu Mazen si rivolgerà all'ONU per chiedere il riconoscimento dello stato palestinese. Un modo per isolare ulteriormente quest'area e per scongiurare nuove possibili manifestazioni lungo il confine siriano da parte dei rifugiati palestinesi che vivono nei campi profughi della Siria. Un muro di sicurezza, secondo la versione israeliana.

Il Golan è stato occupato nel 1967 e annesso unilateralmente da Israele nel 1981, senza nessun riconoscimento da parte della comunità internazionale. Com'è avvenuto in Cisgiordania, gli israeliani hanno iniziato a colonizzare l'area e ora nel Golan vivono più di 20.000 coloni in 30 diversi insediamenti mentre la popolazione siriana é passata da 150.000 a 20.000 abitanti.
Molti di loro hanno rifiutato la cittadinanza israeliana e pertanto vengono considerati dei “residenti temporanei”.

Quest'anno 27 rifugiati palestinesi sono stati uccisi dall'esercito israeliano nel Golan occupato.
Il 15 maggio, durante le manifestazioni per il 63° anniversario della Nakba, più di 4000 persone hanno dato vita a proteste pacifiche nelle alture del Golan e hanno cercato di raggiungere Israele. La dura risposta dei soldati israeliani non si è fatta attendere e 4 persone sono state uccise dai lacrimogeni e dai proiettili sparati ad altezza d'uomo.

Qualche settimana dopo, in occasione della commemorazione della Naksa, l'occupazione israeliana della Cisgiordania, la reazione israeliana di fronte a migliaia di rifugiati palestinesi provenienti dalla Siria è stata ancora più cruenta: 23 palestinesi sono stati uccisi e più di 200 feriti. Ed ora, “per motivi di sicurezza”, un nuovo muro verrà costruito.

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