giovedì 6 gennaio 2011

Con la Fiom

Comunicato stampa

Esercizio parzialmente riuscito quello di trasformare un’azione nobile in fatto deprecabile. Tanto si evince dalle parole con cui esponenti politici e sindacali riccamente finanziati dalle lavoratrici e dai lavoratori che dovrebbero rappresentare, hanno inteso criticare la Fiom e, in particolare, Landini e Cremaschi, secondo quanto riportato da Repubblica.it del 30 dicembre 2010.
Tra tutti questi signori uno ha brillato più degli altri, aggiungendo di suo un’affermazione che agli altri è mancata, e cioè quella che Cremaschi e il gruppo dirigente della Fiom sono colpevoli di aver “precisi collegamenti internazionali verso i movimenti del radicalismo ecologista e della cosiddetta 'resistenza palestinese'„ come se questo andare oltre il miope corporativismo del „particulare“ fosse un delitto piuttosto che un merito.
E‘ evidente che per l’autore di tale affermazione, tal Paolo Pirani, il cui nome non dirà molto a nessuno, se non per associazione a più illustri parenti nel mondo del giornalismo, dev’essere una grossa pecca quella di cui si è macchiata la Fiom per non aver abiurato alle proprie convinzioni anticapitaliste al punto di collegare al rispetto per i lavoratori il rispetto per il pianeta e la condanna delle violazioni dei diritti umani in M.O.
Ci chiediamo come possa, il signor Paolo Pirani, impiegato della UIL col grado di segretario confederale, per quanto palesemente filo-sionista come il più famoso parente giornalista, permettersi di prendere una cantonata tale da farsi uscire dai denti quel „cosiddetta resistenza palestinese“. Come l’avrebbe chiamata la resistenza contro l’occupazione tedesca di cui i suoi stessi parenti oltre a tanti altri italiani hanno subìto la ferocia? Ma forse, avendo scelto di schierarsi con chi distrugge l’ambiente e con chi deride le condizioni dei lavoratori, ha perso di vista, oltre all’erosione della democrazia nel mondo del lavoro, anche l’illegalità e i crimini dell’occupazione israeliana nei territori palestinesi.
Rileviamo che le affermazioni del signor Paolo Pirani in merito all’accordo di Pomigliano, sono la dimostrazione massima di quanto sia pericoloso per i lavoratori di tutto il pianeta accettare la logica del profitto proposta o imposta dagli imbonitori del capitale, i quali sono sempre più distanti tanto dai principi fondamentali della Costituzione repubblicana che dal rispetto del diritto universale.
Come Associazione umanitaria filopalestinese ci indigna sentir denigrare la Resistenza palestinese da un sionista che per farlo approfitta del proprio ruolo di dirigente sindacale Uil; come cittadini e lavoratori ci indigna e ci spaventa la deriva verso la perdita di valori autenticamente democratici veicolata - anche – attraverso la distruzione delle garanzie democratiche nel mondo del lavoro.
Siamo con chi difende i diritti democratici, i diritti umani, i diritti dell’ambiente. Il nostro grazie alla Fiom per essere quello di cui è stata accusata di essere.



Associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese
(Patrizia Cecconi)
pres@palestinamezzalunarossa.org

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