domenica 23 gennaio 2011

I prigionieri palestinesi vengono avvelenati in carcere. Non bastavano gli omicidi mirati

Avvelenamento dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane

Scritto da Associazione

Venerdì 21 Gennaio 2011 10:38

http://english.ahram.org.eg/~/NewsContent/2/8/4277/World/Region/Palestinian-paralysed-after-Shabak-administered-un.aspx



Palestinese paralizzato dopo che lo Shabak gli ha somministrato una sostanza sconosciuta

I prigionieri palestinesi dicono che lo Shabak ha drogato un prigioniero causandogli una paralisi, una pratica comune secondo gruppo di diritti Waed

Saleh Naami

I detenuti palestinesi hanno rivelato che lo Shabak israeliano ha drogato un prigioniero palestinese provocandogli una paralisi.

I detenuti palestinesi hanno detto che un funzionario dello Shabak ha chiesto ad un collaboratore della prigione del deserto di Eichel di mettere una pillola in una tazza di caffè e poi di darla a un prigioniero palestinese che poi è rimasto paralizzato.

Si sono manifestati altri sintomi gravi come perdita di concentrazione e, tra le altre cose, la minzione involontaria.

Il collaboratore ha confessato, dopo essere stato interrogato dal compagno di prigionia, che la Shabak gli aveva dato una pillola rossa quadrata e gli aveva chiesto di metterla nella bevanda del prigioniero.

Il detenuto in questione stava scontando una lunga condanna dopo essere stato accusato di aver sparato ad un israeliano.

L'organizzazione per i diritti umani Waed, che difende i diritti dei prigionieri, ha detto che la tattica usata dallo Shabak è uno dei tanti sistemi utilizzati per l'esecuzione dei prigionieri e "ancora un altro crimine nella lista della condotta[illegale] di Israele nelle carceri."

"Questa non è la prima volta che ai prigionieri sono stati somministrati farmaci sconosciuti", ha affermato una dichiarazione rilasciata da parte dell'organizzazione, aggiungendo che Ahmed Abdel-Salam Abdin è morto dopo che gli era stata data una sostanza sconosciuta dalla sicurezza del carcere.

Waed ha sottolineato che il numero di detenuti morti per mano delle forze di occupazione dalla guerra del 1967 è di circa 200

(tradotto da barbara gagliardi)



Al Jazeera Net

CONDANNA PER AVERE AVVELENATO UN PRIGIONIERO PALESTINESE

di Ghaleb Daghlas

Nablus - Ahrar l’Istituzione palestinese per i diritti dei prigionieri palestinesi ha condannato l’azione di un’ufficiale dei servizi segreti israeliani “Shabak”, che ha ordinato ad un secondino di mettere una pasticca di veleno nella tazza di caffè di un prigioniero palestinese nel carcere del Negev “Yeshel”.

Il direttore del centro Arar (centro di Studi e Istituzione per prigionieri palestinesi nelle carceri israeliani), Fuad Khafash ha dichiarato: “Quello che è successo del carcere di Yeshel si considera seriamente pericoloso, soprattutto la confessione del secondino, che ha accettato il fatto di mettere il veleno nella tazza del caffè del carcerato per ucciderlo ed ha detto il nome dell’ufficiale che gli ha dato l’ordine di farlo”.

Khafash nei dettagli ha ribadito: “Un ufficiale ha ordinato ad un secondino al servizio dei soldati israeliani di mettere una pasticca di veleno nel caffè di un carcerato palestinese condannato all’ergastolo; quando sono apparsi i sintomi di ictus, i colleghi carcerati hanno interrogato il giovane secondino che ha confessato direttamente il fatto.”

La direzione del carcere si rifiuta di curarlo.

Uno dei detenuti del carcere “Yeshel” nel Negev ha detto che la direzione della prigione si rifiuta di curare il prigioniero; i prigionieri da ieri stanno lottando invano per costringere la direzione a curare la vittima, il prigioniero ha ribadito che la direzione ha trasferito il secondino mentre al malato è stata fatta una visita generica senza dare nessuna cura, la salute del malato sta peggiorando, soprattutto una parte del suo corpo è paralizzata, perde i sensi di volta in volta con vomito quasi continuo.

L’organizzazione di solidarietà internazionale per i diritti umani che è interessata ai prigionieri ha condannato l’azione del servizio segreto interno israeliano “Shabak” e denuncia una forte escalation di queste azioni, di come l’occupazione tratta i prigionieri palestinesi nelle carceri, con tentato omicidio premeditato.

Ahmad Albitawi, ricercatore dell’organizzazione su indicata, ha affermato che negli anni novanta Israele ha iniettato veleno a un carcerato palestinese qualche giorno prima di liberarlo, il che lo ha portato alla morte dopo la sua liberazione.

APPELLO

Ahmad Khafash il Direttore dell’Istituzione per i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane “Ahrar”, ha fatto un appello a tutte le organizzazioni e le istituzioni per i diritti umani, diritti civili e per i diritti dei prigionieri sia locali che internazionali a muoversi e dare la loro solidarietà per i prigionieri palestinesi e aprire una inchiesta sia in questo caso che in altri.

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