martedì 27 marzo 2012

Fascisti israeliani contro professori solidali con Hana Shalabi. L'università di Tel Aviv non meno fascista

BDS accademico: l’Università di Tel Aviv ha intenzione di fare indagini sulla Solidarietà con Shalabi.

di Sergio Yahni

L’Università di Tel Aviv esaminerà il caso della docente a contratto Dr.sa Anat Matar per la sua partecipazione a una manifestazione di solidarietà con la detenuta palestinese Hanaa Shalabi che sta facendo lo sciopero della fame.


La manifestazione, che si è svolta mercoledì 21 marzo nel campus universitario, sollecitava il rilascio di Hanaa Shalabi che è in carcere senza accuse dopo essere stata rilasciata nel mese di ottobre 2011 in quanto parte dello scambio israelo-palestinese di prigionieri.

Hanaa Shalabi era stata rilasciata il 18 ottobre 2011 dopo una detenzione amministrativa di oltre due anni come parte dell’accordo sullo scambio di prigionieri concluso tra il governo israeliano e Hamas. Quattro mesi dopo, è stata tratta in arresto nella casa della sua famiglia a Burqin, un villaggio vicino a Jenin. Cinquanta soldati israeliani hanno fatto irruzione in casa la mattina presto, accompagnati da un ufficiale dei servizi segreti e un gran numero di cani.

Dopo il suo arresto, Shalabi è stata tradotta al Centro Detentivo di Salem, dove è stata sottoposta a pestaggi e a trattamenti umilianti. Il primo giorno del suo arresto ha iniziato lo sciopero della fame, per protestare contro i maltrattamenti a cui era stata assoggettata.

Secondo il sistema di sicurezza dell’Università di Tel Aviv, la manifestazione in solidarietà con Shalabi era illegale. Un’organizzazione radicale di destra, Im Tirzu, ha svolto nella zona una contromanifestazione. Più tardi gli studenti affiliati a Im Tirzu hanno riconosciuto la Dr.sa Anat Matar, docente al Dipartimento di Filosofia dell’Università di Tel Aviv, come partecipante all’iniziativa di solidarietà con la Shalabi. Successivamente Im Tirzu ha avviato una petizione contro Matar e ha istigato decine di studenti a presentare denuncia contro di lei presso l’Amministrazione dell’università.

L’Università di Tel Aviv ha annunciato che farà una verifica sulla questione.

In risposta, la Dr.sa Anat Matar ha ribadito che la manifestazione non era un atto illegale, e che “la persone erano rimaste in silenzio sul prato, con gli occhi e le mani legate, e la cosa, secondo la mia opinione, non richiedeva autorizzazione.”

Im Tirzu ha dichiarato che “è spiacevole scoprire che all’Università di Tel Aviv ci sono persone che agiscono contro lo stato.”

Questo attacco alla Dr.sa Matar, che non è il primo con il quale Im Tirzu tenta di fare tacere le voci dissidenti all’interno del campus, ed ha ricevuto una risposta positiva da parte dell’amministrazione universitaria.

Nel gennaio di quest’anno, Im Tirzu aveva preso di mira il prof. Yehuda Shenhav, anch’egli della Tel Aviv University, per i commenti fatti in classe dallo stesso. Questi aveva definito il movimento Im Tirzu come gruppo fascista.

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