lunedì 15 marzo 2010

LO SGARBO E LA VILTA'

dI MONI OVADIA

Le ultime “trattative di pace” fra israeliani e palestinesi, sotto l’egida della Lega Araba e la mediazione statunitense, sono abortite prima di iniziare a causa dell’annuncio della creazione di 1600 nuove abitazioni per coloni ebrei a Gerusalemme est, ovvero in territorio palestinese, autorizzate dal governo di Israele. Abu Mazen, presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, si è immediatamente ritirato dai lavori. I principali organi di stampa hanno rilevato ed enfatizzato il grave, imperdonabile sgarbo commesso dai governanti israeliani nei confronti dell’amministrazione Usa nella persona del vice presidente Joe Biden. Il governo di Nethanyahu si è tempestivamente scusato con gli americani. La farsa diplomatica ormai è al di là del senso del ridicolo, il problema diventa lo sgarbo verso il grande alleato, invece l’ignobile vigliaccheria commessa contro il mite Abu Mazen diventa veniale così come passa per veniale l’oppressione di un intero popolo. L’ennesimo episodio di arroganza e di prepotenza di un governo colonialista contro i palestinesi diventa incidente diplomatico. Del resto cosa ci si può aspettare da politicanti reazionari e demagoghi a cui poco o niente interessa la pace con il popolo palestinese perché non hanno alcun interesse per quel popolo, non lo vedono, non sentono le sofferenze di una gente che tengono in prigione da oltre quarant’anni. Non migliore è la comunità internazionale, soprattutto quella occidentale, che tollera la sistematica perdurante violazione del diritto internazionale mentre starnazza di diritti umani fingendo di non vedere ciò che è palese, ovvero che l’equazione ideologica: “occupazione-colonizzazione della Palestina uguale sicurezza degli israeliani” è solo una rivoltante menzogna per legittimare la rapina ai danni di un intero popolo.

2 commenti:

Andrea ha detto...

Perchè tutta questa agitazione? Israele vuole costruire 1600 nuove case per i 20.000 ebrei e arabi del quartiere di Ramat Shlomo, e le case vecchie e abusive per la maggior parte verranno demolite e gli abitanti riceveranno case nuove fiammanti. Magari succedesse anche in Italia! E invece no, per Moni Ovadia a Gerusalemme Capitale di Israele non si può demolire l'abusivo e non si può costruire niente.

arial ha detto...

peccato che gli arabi israeliani e la comunità internazionale non sia d'accordo nè Israele abbia concesso autorizzazioni edilizie agli arabi per ristrutturare le case e soprattutto non abbia consultato gli arabi e deciso insieme a loro