sabato 7 agosto 2010

200 bambini lasciati senza casa dagli israeliani

La polizia distrugge un intero villaggio nel Negev – 200 bambini lasciati senza casa
Mercoledì 04 Agosto 2010 21:45 Manor Zahav e Yally Livnat, Gush Shalom
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Associazione di Amicizia Italo-Palestinese, 28 luglio 2010

Occupation Magazine
27.07.2010

La polizia distrugge un intero villaggio nel Negev – 200 bambini lasciati senza casa.

La distruzione è stata attuata sebbene la causa sulla proprietà del terreno sia ancora pendente in tribunale. Netanyahu afferma che i beduini, cittadini d’Israele, rappresentano una "minaccia reale"- dopo di che un intero villaggio nel Negev è stato demolito.

Nelle prime ore di questa mattina la polizia ha fatto irruzione nel villaggio beduino non-riconosciuto di al-Arakib, nel Negev, ha distrutto tutte le sue 40 case e ha sfrattato più di 300 residenti. Gli abitanti, per lo più bambini, sono stati lasciati senza casa. L’irruzione senza precedenti ha avuto inizio alle 4:30 circa del mattino. I residenti sono stati colti di sorpresa e risvegliati da un enorme dispiegamento di forze di polizia costituito da circa 1.500 poliziotti con pistole, granate assordanti, elmetti e scudi, inclusi centinaia di poliziotti speciali anti-sommossa (Yasam), oltre a postazioni di polizia, elicotteri e bulldozer.

al-Araqib village

Alla chiamata degli abitanti, dozzine di attivisti di sinistra e volontari sono arrivati da ogni parte del paese per aiutarli, opponendo una resistenza non-violenta. Diversi residenti sono stati picchiati e hanno subito contusioni da parte della polizia, e, ciononostante, non sono stati ritenuti di aver bisogno di assistenza medica. Una dimostrante è stata posta in stato di fermo dalla polizia. La polizia ha rimosso i beni dei residenti buttandoli in container pronti all’uso, mentre il bulldozer hanno demolito gli edifici abitativi e gli ovili e hanno distrutto i frutteti degli abitanti del luogo e i loro uliveti.

Gli abitanti del villaggio, per lo più bambini e persone anziane, sono stati lasciati sbalorditi vicino al villaggio distrutto, senza riparo e senza acqua sotto un sole infuocato.

La distruzione del villaggio è stata portata a termine nonostante il contenzioso sulla proprietà della terra sia ancora pendente nei tribunali. Gli abitanti di al-Arakib non sono né occupanti abusivi, né invasori: il loro villaggio esisteva da molti anni prima della costituzione dello stato di Israele nel 1948. Nel 1951, essi erano stati sfrattati dallo stato, ma poi erano ritornati sulla terra sulla quale vivono e che coltivano. Attualmente la proprietà della terra è oggetto di procedimenti giudiziari nel tribunale distrettuale di Be’er Sheva, dove ricercatori universitari hanno già testimoniato a conferma dei diritti di proprietà sulla terra dei residenti.

http://www.haaretz.co.il/hasite/spages/1178648.html

Il fine dichiarato della distruzione consiste nel rendere possibili i progetti del Fondo Ebraico Nazionale di piantare un bosco in quel luogo. Noi consideriamo questa demolizione un atto criminale. I cittadini beduini di Israele non sono dei nemici e la forestazione del Negev non è un pretesto ragionevole per distruggere una comunità che è vecchia di più di 60 anni, espropriando i suoi residenti e violando i diritti fondamentali di centinaia di civili israeliani, uomini, donne e bambini.

Questo intervento fatto dalle autorità statali non rappresenta "un’applicazione del diritto" – esso è un atto di guerra, come viene intrapreso contro un nemico. Tale intervento non può essere dissociato dalla dichiarazione di ieri del Primo Ministro Netanyahu, che al consiglio dei ministri aveva fatto un discorso di avvertimento su "una situazione nella quale per una domanda di diritti nazionali che verrà rivendicata da parte di alcuni occupanti abusivi all’interno di Israele, ad esempio nel Negev, la zona dovrebbe essere lasciata senza una maggioranza ebraica. Cose di questo genere sono avvenute nei Balcani e ciò rappresenta una minaccia reale." Presentando i cittadini beduini di Israele come "una minaccia reale" legittima l’espulsione dei cittadini beduini di Israele dal Negev per la sua "giudeizzazione". Noi ci rivolgiamo a tutti coloro cui preme la democrazia perché diano il loro sostegno a questa comunità minacciata.

Da parte di Yeela Raanan del Consiglio Regionale per i Villaggi Non-riconosciuti (RCUV)

Il villaggio di al-Arakib si trova tra Rahat e Be’er Sheba in una posizione che la commissione Goldberg ha considerato al di fuori delle aree permesse agli arabi del Negev…un’area destinata solo agli ebrei…Lo JNF (Fondo Nazionale ebraico) sta piantando una foresta sulle terre di questo villaggio – per assicurarsi che i beduini non possano vivere sulle terre del loro villaggio o utilizzarle per l’agricoltura. Gli abitanti del villaggio si sono rivolti ai tribunali israeliani, non appena il JNF ha cominciato a piantare questa foresta in eredità al governo israeliano, ma contro il diritto israeliano….la gente di al-Arakib ha vinto la battaglia giuridica…ma questa mattina è sembrato che il governo di Israele avesse dato inizio a una guerra – del governo contro i suoi stessi cittadini.



Testo inglese in http://www.kibush.co.il/show_file.asp?num=41342 - tradotto da Mariano Mingarelli



http://www.amiciziaitalo-palestinese.org/index.php?option=com_content&view=article&id=2085:notizie-da-israele-la-distruzione-di-un-intero-villaggio-beduino&catid=26:dal-medio-oriente&Itemid=76

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