mercoledì 11 agosto 2010

LA DEPORTAZIONE DEI BAMBINI È DISUMANA

Sopravissuti della Shoah: la deportazione dei bambini è disumana.
In una lettera inviata a Netanyahu, i sopravissuti dichiarano che la decisione riguardante i figli di stranieri va contro al “coscienza ebraica”.
Ynet

Domenica, i capi dell’organizzazione madre dei sopravissuti dell’olocausto in Israele hanno inviato una lettera al Primo Ministro Benjamin Netanyahu nella quale chiedono che venga cancellata la deportazione di 400 bambini di lavoratori stranieri illegali.


Nella lettera, firmata da Noah Flug e Alex Orly, i sopravissuti dell’olocausto hanno scritto che loro, come la parte restante del paese, erano rimasti scioccati ed afflitti dalla decisione del consiglio dei ministri di deportare i bambini.

“Non possono lasciarci indifferenti lo sguardo nei tristi occhi dei bambini e le loro lacrime, noi sopravissuti e figli dell’olocausto,” hanno scritto al primo ministro.

Hanno definito la decisione disumana: “Lo stato di Israele è uno stato ebraico fondato su un animo e una coscienza ebraica. Siamo una nazione con una storia e la Torah che ci istruiscono in modo preciso su come comportarci con gli stranieri. E’ inaccettabile che un governo ebraico possa comportarsi in un modo così disumano e senza scrupoli.”

I sopravissuti hanno ricordato come bambini, durante l’olocausto, vennero strappati ai loro genitori.

“Noi che abbiamo vissuto l’esperienza dell’olocausto, che siamo stati testimoni della selezione dei campi di sterminio e della separazione dei bambini dai loro genitori, “ hanno scritto a Netanyahu. “Noi in particolar modo non possiamo sopportare la vista di bambini infelici che non sono responsabili della loro situazione, e rimanere indifferenti. Siamo sopraffatti da un senso di soffocamento e di vergogna.”
‘Loro non devono pagare il prezzo’

Nella lettera, i sopravissuti hanno fornito altri motivi sul perché i bambini non dovrebbero essere deportati da Israele. “Questi bambini sono nati qua e hanno studiato in scuole pubbliche. Non devono pagare il prezzo in quanto parte di un tentativo di risolvere il problema della mancanza di impiego.”

In aggiunta, i sopravissuti hanno affermato che la questione dei lavoratori stranieri richiederebbe di essere risolta, l’obiettivo dovrebbe puntare sui lavoratori adulti che vivono illegalmente nel paese.

“Riteniamo che i visti d’ingresso dovrebbero essere concessi con maggiore rigore e che il paese dovrebbe cominciare ad allontanare i lavoratori che stanno vivendo illegalmente nel paese. Tuttavia, dobbiamo mostrare compassione, cuore, anima e senso di umanità nei confronti dei bambini che non sono responsabili del destino che li ha condotti in Israele,” viene riportato nella lettera.

“Lo stato ebraico con un passato quale il nostro non deve deludere nel campo dell’umanità e della moralità. Ciò ci danneggerebbe in quanto società misericordiosa con uno spirito ebraico. Questi bambini conoscono solo Israele; parlano la nostra lingua; sognano in ebraico, ed aspirano a prender parte alla costruzione di Israele. Non possiamo permettere che un bambino cresciuto qua sia sradicato soltanto per la sua origine. Questa lezione è scolpita nella carne del popolo ebraico.

“Crediamo che ora più che mai è appropriato che, sulla questione, ci si dovrebbe attenere alla voce dei sopravissuti dell’olocausto,” hanno scritto al primo ministro.

Dobbiamo preservare l’onore dello stato di Israele e cancellare questo imbarazzante capitolo dalla nostra agenda come se tutto ciò non fosse mai accaduto.”

(tradotto da mariano mingarelli)

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