venerdì 22 gennaio 2010

L'uso coloniale dell'archeologia a Gerusalemme est

Archaeology in Jerusalem
Past & Present
http://www.alt-arc.org/petition.php

“Petizione: sottrarre dalle mani di Elad l’archeologia nella Città di Davide.”


Per quasi un decennio, tutto il lavoro archeologico nell’area Wadi Hilwe di Silwan a Gerusalemme Est – che è la città di Davide, il centro dell’antica Gerusalemme ed uno dei luoghi archeologici più delicati in Israele – è stato sotto il controllo della Elad, una organizzazione di coloni israeliani di destra. Più precisamente, l’Autorità Nazionale per la Protezione dei Parchi e della Natura in Israele (INPA), che ha la responsabilità legale di quest’area, ha designato l’Elad come suo sub-appaltatore a Silwan; Elad, a sua volta, ha affidato all’Autorità Israeliana per le Antichità (IAA) di effettuare gli scavi in questo quartiere. Per di più, il permesso di effettuare gli scavi a Silwan è stato accordato grazie ad un procedimento interno entro la IAA, diverso dalle norme usualmente applicate in altri siti in Israele nel caso di scavi su larga scala. Ciò sta a significare che Elad dispone su qualsiasi cosa sia importante in relazione ai siti di Wadi Hilwe – compresa la decisione di allargare e di estendere gli scavi come viene stimato più opportuno, senza prendere in considerazione i diritti e le necessità dei residenti palestinesi di Silwan. Non c’è alcun precedente in Israele riguardante l’affidamento della responsabilità di seri lavori archeologici ad una organizzazione politica con lo stesso programma chiaramente estremista.

Inoltre Elad dirige un centro per visitatori che propone una versione fortemente unilaterale, nazionalista della storia di questo quartiere. Coloro che visitano il sito ricevono, insieme al biglietto di ingresso che hanno acquistato, un pamphlet propagandistico che include questa narrazione storicamente deformata. Generosamente sovvenzionata da donatori stranieri, Elad è impegnata in un incessante processo di trasformazione di Silwan in una zona di colonie ebraiche con la simultanea espropriazione di molti dei residenti palestinesi.

Di recente i residenti di Silwan hanno accusato che il proseguire dei lavori archeologici sta mettendo in pericolo le fondamenta delle loro case. Una protesta di base nel quartiere , compreso un appello alla Corte Suprema di Giustizia, si sono scontrate con la violenta repressione della polizia, inclusi il maltrattamento e gli arresti diffusi di coloro che hanno sottoscritto l’appello. Il 17 marzo 2008, la Corte Suprema ha deliberato un ordine restrittivo nei confronti di Elad ed ha sospeso temporaneamente una ulteriore estensione degli scavi.

L’archeologia è, o dovrebbe essere, una disciplina non contaminata dai ristretti interessi della politica o di segreteria.Nel caso di Silwan, è deplorevole che l’archeologia – e l’Autorità Israeliana per le Antichità – vengano apertamente utilizzate per obiettivi puramente politici che includono l’espulsione di civili innocenti dalle loro case. Noi richiediamo al governo di Israele, alla Municipalità di Gerusalemme, all’INPA , all’IAA e a tutti i membri responsabili della comunità accademica di porre fine una volta per tutte a questa sfrontata perversione e alla pericolosa politicizzazione di un campo di intervento accademico.

Seguono le firme di docenti universitari di tutto il mondo.

(tradotto da mariano mingarelli)
Ultimo aggiornamento ( Thursday 21 January 2010 )

Nessun commento: