giovedì 28 gennaio 2010

Come Israele risponde alla non-violenza

Durante la notte scorsa, alle 3.20 del mattino, alcuni soldati dell’Esercito
israeliano hanno fatto irruzione nell’abitazione di Khaled Abu Awwad, Direttore
Generale dell’associazione palestinese “Parents Circle – Families Forum”,
svegliando tutti i membri della famiglia con una bomba scagliata contro la
porta di casa. I soldati, urlando, hanno intimato loro di uscire in un minuto,
o avrebbero bombardato la loro abitazione e distrutto la loro automobile. La
moglie di Khaled, Jalila, e i loro figli, erano tutti in casa al momento dell’
irruzione. I tre figli più grandi – Mohannad, Moayad e Shadi – sono stati fatti
salire su una Jeep dell’Esercito e il maggiore, Mohannad, è stato bendato e
incatenato.
Contemporaneamente la moglie di Khaled e le figlie maggiori – Worood e Sana –
insieme ai tre bambini più piccoli, sono stati costretti a rimanere fuori di
casa, al freddo, in mezzo alle montagne di Hebron. Urlando, i militari sono
entrati in casa con un cane, uscendone solo dopo mezz’ora, e portandosi via
Mohannad. Quando agli alti membri della famiglia è stato permesso di rientrare
in casa, hanno trovato tutto sottosopra, sporco di fango e di urina di cane.
Mohannad negli ultimi anni ha seguito le orme dei suoi familiari, diventando
uno dei giovani leader più attivi all’interno del Parents Circle, e portando
avanti il suo impegno per la pace, la nonviolenza e la democrazia: per fermare
tutto questo, e per ostacolare la missione di pace del Parents Circle, i
militari israeliani lo hanno arrestato. Mohannad ha scelto di seguire questa
strada anche dopo l’uccisione di suo zio, e il ferimento dei suoi fratelli
gemelli. Il suo arresto si inserisce inoltre nel quadro di una più vasta
operazione repressiva delle autorità israeliane contro la campagna di
resistenza nonviolenta portata avanti dai Comitati popolari dei villaggi di
Bil'in, Nil'in e Al Massara, i cui leader ormai da giugno 2009 vengono
sistematicamente arrestati.

La speranza è che Mohannad in carcere non venga picchiato e umiliato ancora di
più dai soldati, e che torni in libertà il prima possibile.
La pace ha bisogno dell’aiuto di tutte e tutti: è necessario attivarsi per
protestare contro il suo arresto, inviando l'email che trovate a seguire,
scritta da Action for Peace, alle autorità militari israeliane a questo
indirizzo: cogatspokesman@gmail.com, o alle ambasciate israeliane dei propri
paesi, o inviando un fax al numero +972 3 697 6306, per chiedere l’immediato
rilascio di Mohanned Abu Awwad.

Luisa Morgantini
Associazione per la Pace

1 commento:

Andrea ha detto...

Vedremo in Tribunale cosa stava in realtà combinando Muhannad...non sarebbe il primo caso nel quale un'associazione umanitaria palesatinese verrebbe usata come paravento per coprire o finanziare attività terroristiche