sabato 2 gennaio 2010

dal GUARDIAN

23/12/2009
Original Version: The US cash behind extremist settlers
Esistono fondi di “beneficenza” negli Stati Uniti che raccolgono denaro per finanziare gli insediamenti illegali in Cisgiordania – denunciano gli attivisti Andrew Kadi e Aaron Levitt
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Il mese scorso un’organizzazione non profit di Brooklyn, l’Hebron Fund, che sostiene i coloni ebrei nella città occupata di Hebron, ha organizzato una raccolta fondi allo stadio dei New York Mets, il Citi Field.
La raccolta fondi ha avuto luogo nonostante gli appelli da parte di organizzazioni per i diritti umani negli Stati Uniti, in Palestina e in Israele perché fosse cancellata. Il fatto che l’Hebron Fund abbia probabilmente raccolto centinaia di migliaia di dollari per i coloni estremisti israeliani in un luogo importante degli Stati Uniti, con poco controllo pubblico, è un segno preoccupante per coloro che sperano che gli Stati Uniti possano svolgere un ruolo costruttivo nel raggiungimento di una pace giusta in Medio Oriente.
Forse ancora più preoccupante, secondo l’editorialista del Washington Post David Ignatius è che: “Una ricerca del fisco ha identificato l’esistenza negli Stati Uniti di 28 organizzazioni benefiche che tra il 2004 e il 2007 hanno destinato un totale di 33.4 milioni di dollari in contributi esentasse agli insediamenti e alle organizzazioni ad essi collegate”. Alcune delle organizzazioni più grandi, tra cui Friends of Ateret Cohanim e Friends of Ir David, che guidano l’occupazione della Gerusalemme Est palestinese da parte dei coloni ebrei, hanno sede a New York.
Gli insediamenti israeliani violano la Convenzione di Ginevra, che vieta alla potenza occupante di trasferire la sua popolazione all’interno del territorio occupato, e l’espansione degli insediamenti israeliani è in diretta contraddizione con la richiesta degli Stati Uniti di congelarne la crescita.
I coloni ebrei di Hebron, finanziati dall’Hebron Fund, raccolgono apertamente fondi a New York. Protetti dalle forze armate israeliane, espandono gli insediamenti nel centro storico di Hebron e cacciano via i residenti palestinesi.
Le posizioni estremiste dell’Hebron Fund sono chiare. Il direttore esecutivo dell’Hebron Fund Yossi Baumol ha detto all’American Prospect, che “la democrazia è veleno per gli arabi”, che “Israele non deve concedere agli arabi il diritto di intervenire riguardo al modo in cui il paese deve essere governato”, e che “non troverai mai la verità in un arabo”. Il rabbino capo di Hebron, Dov Lior, che partecipa spesso agli eventi dell’Hebron Fund, ha recentemente elogiato un nuovo libro nel quale si afferma che un ebreo può uccidere dei civili che forniscono sostegno morale ai nemici degli ebrei, e persino uccidere bambini piccoli, perché è probabile che, crescendo, diventino nemici.
I coloni e l’esercito israeliano regolarmente attaccano e terrorizzano i palestinesi a Hebron, secondo il gruppo per i diritti umani B’Tselem, con sede in Israele. Nel 1994, il colono di Hebron Baruch Goldstein massacrò 29 palestinesi disarmati mentre stavano pregando in una moschea di Hebron. Uno degli ospiti d’onore alla cena dell’Hebron Fund del 2009, Noam Arnon, nel 1995 definì Goldstein “una persona straordinaria”. Nel 1990 Arnon definì i tre terroristi ebrei condannati per la morte di tre palestinesi e la mutilazione di due sindaci palestinesi degli ” eroi “.
Benché l’Hebron Fund faccia credere alle autorità fiscali che il suo scopo è quello di “promuovere il benessere sociale ed educativo”, nel 2008 Baumol garantì agli ascoltatori della radio di New York che: “Ci sono delle realtà tangibili sul terreno, che sono create da persone che aiutano l’Hebron Fund e vengono alle nostre cene”.
Un appello del 2007 spiegava: “Decine di nuove famiglie possono ora venire a vivere a Hebron … ti stanno aspettando perché tu possa accompagnarle nella redenzione della città”.
Baumol ha dedicato la raccolta fondi del 2009 alla protesta contro le “limitazioni razziste alla crescita ebraica, condotte in primo luogo dal presidente Barack Obama”.
I coloni affermano spesso che il fatto di impedire agli ebrei di vivere dove vogliono nella Cisgiordania occupata sia un atto “razzista”, non considerando le loro stesse gravi violazioni dei diritti dei residenti palestinesi. I coloni giustificano la loro occupazione di Hebron invocando il massacro di 67 ebrei residenti a Hebron da parte dei palestinesi nel 1929. Ma, invece dell’uguaglianza, i coloni di Hebron mirano ad ottenere diritti di rango superiore imposti con la canna di un fucile.
Le organizzazioni non-profit come l’Hebron Fund svolgono un ruolo sostanziale nel fomentare il conflitto in Medio Oriente, ma negli Stati Uniti, nella maggior parte dei casi, esse sfuggono al controllo. Sfacciatamente organizzano raccolte fondi pubbliche che, in generale, i mass media ignorano. Le principali organizzazioni di advocacy degli Stati Uniti, che sostengono di opporsi agli insediamenti israeliani, in genere non riescono a criticarle. In uno dei pochi reportage che appaiono sui media più importanti, David Ignatius ha evidenziato la politica auto-distruttiva del governo degli Stati Uniti, scrivendo che “coloro che criticano gli insediamenti israeliani si chiedono perché i contribuenti americani sostengano indirettamente, attraverso dei contributi esentasse, un processo che il governo condanna”.
Fino a quando il pubblico, i gruppi di advocacy, i mass media e il governo degli Stati Uniti non controlleranno e non fermeranno le organizzazioni non-profit pro-insediamenti, come l’Hebron Fund, le dichiarazioni politiche per la pace in Medio Oriente non riusciranno a porre fine alla violenza e alle espropriazioni quotidiane subite dai palestinesi.

Andrew Kadi è membro dell’organizzazione per i diritti umani in Medio Oriente, Adalah-NY: The Coalition for Justice in the Middle East;
Aaron Levitt ha lavorato come volontario nel monitoraggio dei diritti umani a Hebron, ed è membro di Jews Against the Occupation-NYC

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